You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>LIBYA</strong> <strong>2013</strong><br />
31 OTTOBRE - 5 NOVEMBRE<br />
<strong>TRIPOLI</strong> <strong>GRAND</strong> <strong>PRIX</strong><br />
CIRCUITO TURISTICO<br />
TOURIST CIRCUIT<br />
Comitato organizzatore:<br />
Jamal Zreba - Vincenzo Massardi<br />
Automobile and Touring Club Libya - Falak Entertainment - LM line<br />
Consulente storico: Arch. Michelangelo Lupo<br />
Con il patrocinio di:<br />
Ministry of Transport |Ministry of Interior |Ministry of Culture and Civil Society |Ministry of Tourism<br />
tripoligrandprix.com
L’IDEA<br />
L’idea di far rinascere, sotto nuova formula, il ricordo di questa gara,<br />
unica in quei tempi nel panorama africano, scaturisce dall’amicizia di<br />
due famiglie che storicamente hanno collaborato e collaborano nei<br />
rapporti commerciali tra l’Italia e la Libia: la Famiglia Zreba di Tripoli e<br />
la Famiglia Massardi di Brescia. Si è pensato anche agli accompagna-<br />
tori ed amici, dando così vita al Circuito Turistico.<br />
LA LIBIA<br />
In Libia non troverete solo il petrolio ma la natura nelle sue espressio-<br />
ni più forti come il deserto, il mare, le montagne, i resti delle passate<br />
civiltà, che possono competere con quelli di Roma, l’artigianato, la<br />
cucina ed il popolo che la vive.<br />
Il circuito Turistico di Tripoli Grand Prix ve li farà scoprire!<br />
Il popolo libico oggi ha la possibilità di esprimersi e di farsi apprezzare<br />
dal mondo intero. Il circuito turistico darà la possibilità ai partecipanti<br />
di godere di un percorso pieno di storia, offrendo anche un approfondimento<br />
della cultura del territorio visitato, con particolare attenzione<br />
all’artigianato. Questo circuito, soprattutto, darà la possibilità a<br />
tutti di vedere e conoscere di persona come questo popolo vuole riscattarsi<br />
e prendere il posto dovuto nel Mediterraneo e nel mondo.<br />
Il tempo torna ad essere quello di una volta ed offre lo spazio per un<br />
evento che non è solo sport, ma anche occasione conviviale alla scoperta<br />
di luoghi lontani dalle solite mete turistiche, nei ritmi della natura<br />
di un Grande Paese ed un Grande Popolo.<br />
tripoligrandprix.com<br />
LE TAPPE<br />
Il circuito turistico si articola in 4 giornate:<br />
Venerdì 1 Novembre Tripoli<br />
Sabato 2 Novembre Leptis Magna<br />
Domenica 3 Novembre Yefren<br />
e Lunedì 4 Novembre Tripoli e Sabratha<br />
tripoligrandprix.com
<strong>TRIPOLI</strong><br />
(fonte Wikipedia)<br />
Tripoli, con 1,69 milioni di abitanti, è la capitale della Libia. La città si trova<br />
nella parte nord-occidentale del paese al limitare del deserto, su una parte<br />
di terra rocciosa che si protende nel Mar Mediterraneo e forma una baia.<br />
STORIA<br />
La città venne fondata nel VII secolo a.C. dai Fenici, che la chiamarono Oea.<br />
Dai Fenici, Tripoli passò nelle mani dei signori di Cirenaica (Barca), che se la<br />
videro strappare dai Cartaginesi. In seguito appartenne ai Romani, che la<br />
inclusero nella provincia africana e le diedero il nome di Regio Syrtica.<br />
All'inizio del III secolo a.C., questa divenne nota come Regio Tripolitana (per<br />
via delle sue tre città principali: Oea, Sabrata e Leptis, che facevano lega as-<br />
sieme) e venne probabilmente innalzata al rango di provincia separata da<br />
Settimio Severo, che era nativo di Leptis. All’inizio dell’ VIII secolo, come il<br />
resto del Nord Africa, venne conquistata dai musulmani.<br />
Nel 1146 una grossa flotta siciliana al comando di Giorgio d'Antiochia, am-<br />
miraglio di Ruggero II, partì da Trapani e conquistò Tripoli, che rimase sino a<br />
fine secolo sotto il Regno di Sicilia.<br />
La provincia ottomana (vilayet) di Tripoli (comprendente la dipendenza del<br />
sangiaccato di Cirenaica) giaceva lungo la costa meridionale del Mar Medi-<br />
terraneo, tra la Tunisia ad ovest e l'Egitto ad est. Oltre alla città, l'area com-<br />
prendeva la Cirenaica (l'altopiano di Barca), la catena di oasi nella depressio-<br />
ne di Augila, il Fezzan, e le oasi di Ghadames e Ghat, separate da distese di<br />
sabbia e pietre.<br />
Nel 1510 Tripoli venne conquistata per la Spagna da Don Pietro Navarro e<br />
nel 1523 venne assegnata ai Cavalieri di San Giovanni, che erano stati espul-<br />
si dagli ottomani dalla loro roccaforte sull'isola di Rodi. I cavalieri tennero la<br />
città con difficoltà fino al 1551, quando furono costretti ad arrendersi agli<br />
ammiragli turco-barbareschi Sinan e Dragut. Dal 1557 Dragut (o Torgut) di-<br />
venne bey di Tripoli; la città da quel momento entrò a far parte degli Stati<br />
Turco-Barbareschi, terrore delle marine cristiane. Filippo II di Spagna si im-<br />
pegnò in un tentativo di riconquista di Tripoli, naufragato nella battaglia di<br />
tripoligrandprix.com<br />
Gerba nel 1560.<br />
Nel 1714 il pascià al governo, Ahmed Karamanli, assunse il titolo di bey, e<br />
asserì una sorta di semi-indipendenza del Sultano. Questo ordine di cose<br />
continuò con i suoi successori, accompagnato dalla pirateria più impudente<br />
e dal ricatto, fino al 1835, quando l'Impero Ottomano si avvantaggiò di una<br />
lotta intestina alla città per riasserire la sua autorità. Venne nominato un<br />
nuovo pascià turco, con poteri da viceré, e lo stato divenne una vilayet<br />
dell'Impero Ottomano.<br />
Nella prima parte del XIX secolo la reggenza di Tripoli, a causa delle sue pratiche<br />
piratesche, venne coinvolta in due occasioni in un conflitto con gli Stati<br />
Uniti. Nel maggio 1801 il pascià richiese al governo statunitense un aumento<br />
del tributo (83.000 $) che pagava sin dal 1796 per la protezione dei suoi<br />
commerci dalla pirateria. La richiesta venne rifiutata ed una forza navale<br />
venne inviata dagli USA per imporre un blocco navale a Tripoli. La guerra si<br />
trascinò per quattro anni, gli americani nel 1803 persero una fregata, la Philadelphia,<br />
il cui comandante (Capitano William Bainbridge) e l'intero equipaggio<br />
vennero fatti prigionieri. L'incidente più pittoresco della guerra fu la<br />
spedizione intrapresa da William Eaton, con lo scopo di sostituire il pascià<br />
con un suo fratello maggiore che viveva in esilio ed aveva promesso di acconsentire<br />
a tutti i desideri degli USA. Eaton, alla testa di un gruppo di 500<br />
uomini marciò attraverso il deserto da Alessandria d'Egitto, e con l'aiuto di<br />
navi americane riuscì a catturare Derna. Poco dopo (3 giugno 1805) venne<br />
conclusa la pace, il pascià regnante accantonò le sue richieste ma ricevette<br />
60.000 $ come riscatto per i prigionieri della Philadelphia. Nel 1815, come<br />
conseguenza di ulteriori oltraggi, i Capitani Bainbridge e Decatur, alla testa<br />
di uno squadrone americano, visitarono nuovamente Tripoli e costrinsero il<br />
pascià ad aderire alle richieste degli Stati Uniti. Nel 1825 Tripoli fu nuovamente<br />
bombardata per la violazione degli accordi sulla pirateria e questa<br />
volta dalla marina del Regno di Sardegna.<br />
Nel 1835 i turchi sfruttarono una guerra civile locale per riaffermare la loro<br />
autorità diretta, e dopo quella data Tripoli fu sotto il controllo diretto della<br />
Sublime porta, anche per via del fallimento delle ribellioni del 1842 e del<br />
1844. Dopo l'occupazione della Tunisia da parte dei francesi (1881) i turchi<br />
tripoligrandprix.com
aumentarono considerevolmente la loro guarnigione a Tripoli.<br />
La guerra italo-turca, scoppiata il 29 settembre 1911 condusse all'occupazio-<br />
ne stabile della città da parte del Regno d'Italia sin dal 1912. Tale occupazio-<br />
ne venne riconosciuta in via definitiva a livello internazionale con il Trattato<br />
di Losanna del 1923.<br />
Durante questo periodo, Tripoli vide nascere le ferrovie per Tagiura, Vertice<br />
31 e Zuara registrando una notevole italianizzazione che portò i tripolini di<br />
origine italiana a rappresentare il 37% dell'intera popolazione cittadina.<br />
Tripoli fu governata dall'Italia sino al 1943, quando venne occupata dal Re-<br />
gno Unito, che l’amministrò sino alla dichiarazione di indipendenza della<br />
Libia, nel 1951.<br />
MONUMENTI ED EDIFICI<br />
ARCO DI MARCO AURELIO fonte Wikipedia<br />
L' arco di Marco Aurelio è un arco romano situato nella città di Oea, oggi<br />
Tripoli, presso l’entrata nord orientale della Medina. Si tratta di un arco<br />
trionfale quadrifronte, sormontato da una particolare cupola ottagonale,<br />
che fu fatto innalzare (interamente in marmo) da Gaio Calpurnio Celso,<br />
tripoligrandprix.com<br />
Duumviro Quinquennale della città, per commemorare le vittorie sui Parti di<br />
Lucio Vero, fratello dell'imperatore Marco Aurelio<br />
Il monumento è fatto risalire al 165, e non a data posteriore, perché l'impe-<br />
ratore è indicato soltanto col titolo di armeniacus e non anche con quello di<br />
medicus e parthicus, che gli sarebbe stato conferito nel 166.<br />
Sui due frontoni principali appaiono i numi tutelari della città, Apollo e Mi-<br />
nerva, su bighe trainate da grifoni e sfingi; secondo un'altra interpretazione,<br />
sulle bighe sarebbero ritratti rispettivamente Lucio Vero e la dea Roma.<br />
Nelle quattro nicchie poste sulle facciate a nord est e a sud ovest dell'arco,<br />
ora vuote, dovevano apparire le statue degli imperatori, come quella di Lu-<br />
cio Vero che fu recuperata durante gli scavi novecenteschi.<br />
Nel corso dei secoli successivi l'arco fu parzialmente interrato.<br />
Subito dopo la conquista coloniale, tra il 1914 e il 1918, fu recuperato<br />
dall'amministrazione italiana che ne curò il consolidamento e il restauro.<br />
MOSCHEA GURGI fonte Wikipedia<br />
Eretta intorno al 1834, questa moschea non è poi così antica come certe<br />
chiese cristiane europee ma è comunque un luogo mistico e silenzioso da<br />
visitare lentamente per godersi ogni angolo di cultura musulmana qui pre-<br />
sente. La moschea Gurgi sorge nella medina di Tripoli, a due passi dall'arco<br />
romano di Marco Aurelio ed è veramente un complesso piacevole da visita-<br />
re. Il minareto della moschea svetta dal centro di Tripoli come volesse esse-<br />
re una guida per i fedeli. Gli interni sono decorati da preziosi lampadari,<br />
morbidi tappeti e colonne lucenti... insomma un salto in questo luogo fa<br />
ritrovare la pace dei sensi.<br />
tripoligrandprix.com
MEDINA (quartiere) fonte Wikipedia<br />
La Medina (lett. "città") è un quartiere antico, caratteristico di molte città<br />
del Nord Africa, ma presente in passato anche in Spagna ed in Sicilia (la Kal-<br />
sa di Palermo fu la medina dell'allora capitale isolana).<br />
Generalmente le medine sono murate, attraversate da molti vicoli che for-<br />
mano veri e propri labirinti e furono costruite dagli Arabi intorno al IX secolo<br />
d.C.. Al loro interno possono trovarsi fontane storiche, palazzi e moschee,<br />
monumenti di grande valore culturale ed importanti attrazioni turistiche.<br />
Sono libere dal traffico automobilistico e in alcuni casi anche da moto e bici-<br />
clette, in quanto la larghezza dei loro vicoli spesso non supera il metro.<br />
Ciò le rende uniche tra i centri urbani più densamente popolati. Alcune me-<br />
dine riuscirono a svolgere la funzione di confondere e rallentare gli invasori.<br />
La Medina è la città vecchia nella quale il posto più popolato è il mercato<br />
dell'oro, in cui si possono trovare perle, corallo o avorio: al souk Al Attara<br />
oppure al souk Siaga.<br />
Costeggiando la viuzza a fianco della torre dell’orologio si trovano una serie<br />
di laboratori artigianali dove viene lavorato, ancora oggi come in passato, il<br />
ferro e il rame battuto, compresi i caratteristici puntali con la mezza luna,<br />
importante simbolo islamico, che adornano i minareti e le cupole delle mo-<br />
schee.<br />
tripoligrandprix.com<br />
PIAZZA DEI MARTIRI fonte Wikipedia<br />
La Piazza dei Martiri, chiamata Piazza Verde durante il precedente regime, è<br />
una piazza di Tripoli. Nel periodo coloniale italiano era chiamata Piazza Italia<br />
e dal 1951 al 1969 Piazza Indipendenza. La piazza si trova presso il porto ed<br />
è collegata al resto della città da Sciara Omar al Mukhtar (durante il periodo<br />
coloniale conosciuta come Corso Sicilia). Nella piazza durante il periodo co-<br />
loniale italiano si trovava la Fontana dei Cavalli Marini, il palazzo degli uffici<br />
del governo della Libia e il Consiglio delle Corporazioni della Libia Occidenta-<br />
le.<br />
ARCHITETTURA ITALIANA IN LIBIA fonte Wikipedia<br />
L’architettura del ventennio fascista ha lasciato tracce profonde non solo in<br />
molte città italiane. Notevoli interventi sono stati fatti anche in Libia.<br />
Gli architetti di questo periodo che hanno progettato fra le due guerre in<br />
Libia, Etiopia ed Eritrea erano quasi tutti giovanissimi: Alberto Apaco, Guido<br />
Terrazza, Alessando Limongelli e Forestano di Fausto.<br />
Nel 1912, dopo lo sbarco degli italiani in Libia, il ministero dei lavori pubblici<br />
inviava a Tripoli l’ing. Luiggi, con l’incarico di elaborare progetti delle opere<br />
pubbliche più importanti.<br />
Per prima cosa presentò il piano regolatore di Tripoli che prevedeva la<br />
tripoligrandprix.com
conservazione della “Medina” o città vecchia, attorno alla quale sarebbe<br />
nata la nuova città con banche, alberghi, poste e palazzi.<br />
Tra il 1913 e il 1924 Cesare Bozzani progettò il monumento ai caduti e nu-<br />
merosi cimiteri di guerra.<br />
Cimitero Italiano<br />
Nello stesso periodo Salvatore Aurigemma sistemò l’Arco di Marco Aurelio,<br />
iniziando i lavori di restauro, sospesi poi a causa del conflitto mondiale.<br />
Nel luglio del 1921 arriva, come governatore a Tripoli, Giuseppe Volpi, che si<br />
impegnò subito al risanamento ed allo sviluppo della città, valorizzando il<br />
patrimonio archeologico. Portò a termine i lavori del porto con la costruzio-<br />
ne del molo e diede inizio ai lavori di costruzione della cattedrale.<br />
La cattedrale nel 1960 Oggi moschea<br />
tripoligrandprix.com<br />
Si occupò anche del restauro del castello, dell’arco di Marco Aurelio e delle<br />
moschee di Tagiura e Zanzur. Nel contempo avviò i lavori di scavo di Leptis<br />
Magna e Sabratha.<br />
Il 28 ottobre 1923 inaugurò la Manifattura Tabacchi; lo aiutò molto l’archi-<br />
tetto Brasini: opere sue sono il monumento ai caduti e l’edificio della Cassa<br />
di Risparmio.<br />
Nell’agosto dell’anno 1925 Giuseppe Volpi si dimise dalla carica di governa-<br />
tore e gli succedette il generale De Bono, che portò a termine i lavori della<br />
cattedrale e del Palazzo del governatore, il teatro Miramare e la sede della<br />
Banca d’Italia. Fece inoltre costruire un nuovo ospedale.<br />
Un ulteriore impulso a Tripoli lo diede Italo Balbo, che chiamò in Libia molti<br />
artisti ferraresi per ricostituire una corte neorinascimentale. Ad Achille Funi<br />
si devono gli affreschi del Palazzo del Governatore e quelli della Chiesa di<br />
S.Francesco.<br />
Gli Italiani costruirono anche un notevole numero di villaggi e case coloni-<br />
che. Basti ricordare la strada litoranea voluta da Balbo e chiamata dopo la<br />
sua morte Balbia.<br />
Palazzo del Governatore e galleria del Bono<br />
tripoligrandprix.com
PALAZZO DEL GOVERNATORE poi Palazzo Reale fonte Wikipedia<br />
Il Palazzo del Governatore poi Palazzo Reale era la sede del governatore del-<br />
la Libia italiana, che aveva sede a Tripoli e vi risiedette fino al 1943. Dal 1951<br />
al 1969 è diventato Palazzo Reale di Idris I Senussita, fino al colpo di stato<br />
del 1969. Subì alcuni danni in seguito al bombardamento americano della<br />
Libia nel 1986 (Operazione el Dorado). Fino al 2008 il palazzo, noto come<br />
"Palazzo del Popolo", era sede della biblioteca nazionale. In seguito al re-<br />
stauro svolto da un team di progettisti italiani [ e da un'impresa edile italiana<br />
nel 2008-2009, l'ex Palazzo del Governatore è diventato il "Museo della Li-<br />
bia".<br />
Il Palazzo del Governatore poi Palazzo Reale ora “Museo della Libia".<br />
CATTEDRALE ora moschea fonte Wikipedia<br />
La Cattedrale di Tripoli (a Maydan al Jaza'ir, nel quartiere di Tripoli maggior-<br />
mente caratterizzato dall'architettura degli Anni Venti e Trenta) fu edificata<br />
nel periodo del colonialismo italiano in Libia; rimase in seguito per decenni<br />
un'importante testimonianza di questa epoca. Venne costruita dal 1923 al<br />
1928 su disegno di Saffo Panteri di<br />
forme romaniche con una cupola<br />
di 46 metri. Era affiancata da uno<br />
slanciato campanile. Con l'esodo<br />
degli italo-libici nel 1970 è stata<br />
trasformata nella moschea di Mai-<br />
dan al Jazair (Moschea di Piazza<br />
Algeria).<br />
tripoligrandprix.com<br />
MUSEO NAZIONALE fonte Wikipedia<br />
Il monumento simbolo della capitale è il Castello Rosso. E' situato nella Piaz-<br />
za dei Martiri, a ridosso di un grande specchio d’acqua e adiacente alla vec-<br />
chia Medina, ed ospita al suo interno il Museo Archeologico Nazionale, una<br />
chicca per gli estimatori di storia antica, dove è possibile ammirare splendi-<br />
de statue classiche, reperti archeologici e raffinati mosaici.<br />
tripoligrandprix.com
VILLA SILIN<br />
(fonte Wikipedia)<br />
Rinvenuta da poco tempo, grazie ai continui scavi che tutt'ora vengono<br />
effettuati lungo il litorale che va da Tripoli a Leptis Magna, Villa Silin è la me-<br />
glio conservata tra le splendide residenze private che in età romana sorge-<br />
vano sulla costa Tripolitana. In queste ville vivevano i ricchi commercianti,<br />
arricchitisi grazie al commercio con Roma, che preferivano vivere lontani dai<br />
grossi insediamenti urbani. Al suo interno si possono ammirare degli splen-<br />
didi pavimenti decorati a mosaico, intere pareti e alcuni soffitti affrescati e<br />
delle terme private ancora intatte. Splendida è la cornice che le dona la vista<br />
di un mare azzurro che ne accarezza il grazioso giardino.<br />
STORIA<br />
LEPTIS MAGNA<br />
fonte Wikipedia<br />
Emporio fondato da uomini di Tiro, città fenicia dell'attuale Libano. La data<br />
di fondazione è incerta: dall'XI al VII secolo a.C. Il nome in neopunico è Lpqī,<br />
quello locale in età imperiale Lepcis, quello latino Leptis Magna. Fu un'anti-<br />
ca e influente città della Libia, fiorita prima sotto i Cartaginesi e poi sotto i<br />
Romani. Con Sabratha ed Oea costituiva l'antica regione degli Emporia, an-<br />
che conosciuta col nome greco di Tripolitania. La città dal 1982 figura nella<br />
lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO.<br />
Secondo le fonti storiche (Plinio, Nh.V.76; Silio Italico, III.256) la città venne<br />
fondata da fenici intorno al 1100-1000 a.C., ma le indagini archeologiche<br />
sembrano ricondurre piuttosto al VII secolo a.C. Sottoposta all'egemonia di<br />
tripoligrandprix.com<br />
Cartagine non riuscì a diventare una potenza di rilievo nel Mar Mediter-<br />
raneo centro-orientale prima del IV secolo a.C. Con la distruzione di Cartagi-<br />
ne, a seguito della terza guerra punica (146 a.C.), Leptis entrò marginalmen-<br />
te nell'orbita del Regno Numidico sino alle Guerre contro Giugurta (112-105<br />
a.C). Città alleata di Roma nel I secolo a.C. e formalmente per parte del I<br />
secolo d.C., fu incorporata sotto Tiberio nella provincia Africa.<br />
Durante il dominio romano Leptis, acquisito l'appellativo di "Magna", diven-<br />
ne ben presto una delle principali città romane d'Africa grazie al fiorente<br />
commercio marittimo di spezie, schiavi ed animali provenienti dall'Africa<br />
subsahariana. Con oltre 100.000 abitanti, la città raggiunse il suo apogeo nel<br />
193, quando Settimio Severo, nativo leptitano, divenne imperatore. Negli<br />
anni successivi Settimio Severo fu un munifico propulsore dell'abbellimento<br />
della propria città natale, che in quanto a sfarzo giunse a rivaleggiare con<br />
Cartagine e Alessandria. Nel 205 Settimio Severo visitò la città, che gli tribu-<br />
tò grandi onori.<br />
Nel III secolo la città visse tuttavia un rapido declino a causa dell'inesorabile<br />
insabbiamento del porto, che fece drasticamente ridurre la capacità com-<br />
merciale della metropoli. Già nella metà del IV secolo gran parte di Leptis<br />
era abbandonata, e fu durante il regno di Teodosio I che conobbe un'effime-<br />
ra ripresa.<br />
Nel 439 Leptis Magna e le altre città della Tripolitania furono prese dai Van-<br />
dali e dal loro re Genserico, che si installò a Cartagine. Per dissuadere i lepti-<br />
tani dalla ribellione Genserico dispose lo smantellamento delle mura, scelta<br />
rivelatasi fatale quando la città venne saccheggiata dai Berberi nel 523.<br />
Dieci anni dopo (533) la città fu ripresa da Belisario, che sciolse il Regno<br />
Vandalo l'anno successivo. Leptis Magna divenne capitale provinciale<br />
dell'Impero Romano d'Oriente, ma non riuscì a risollevarsi dalle distruzioni<br />
subite. Al tempo della conquista araba della città, nel 650, Leptis non era<br />
altro che l'ombra di se stessa, completamente abbandonata dai suoi abitan-<br />
ti e abitata solamente da una guarnigione bizantina.<br />
Dopo un secolo di campagne e restauri archeologici il sito di Leptis Magna<br />
ha recuperato parte dell'antico splendore e rimane, a pochi metri dalle du-<br />
ne costiere, una seducente testimonianza del passato.<br />
tripoligrandprix.com
MONUMENTI ED EDIFICI<br />
ARCO DI SETTIMO SEVERO fonte Wikipedia<br />
L'arco di Settimio Severo è uno dei monumenti più celebri di Leptis. Fu<br />
eretto nel 203 d.C., in occasione di una visita dell'imperatore Settimio Seve-<br />
ro alla sua città natale, per rendere onore a lui e alla sua famiglia. Il nucleo<br />
della struttura fu costruito in pietra calcarea e poi rivestito in marmo. L'ope-<br />
ra che oggi tutti possono vedere è in realtà una semi-fedele ricostruzione<br />
dell'antico monumento, al pieno recupero del quale gli archeologi stanno<br />
tuttora lavorando.<br />
L'arco è costituito da quattro pilastri che sorreggono una copertura a cupo-<br />
la. Ciascuna delle quattro facciate esterne dei pilastri era affiancata da due<br />
colonne corinzie, tra le quali erano scolpite decorazioni in rilievo rappresen-<br />
tanti le virtù e le imprese dei Severi. Nel punto di intersezione tra la cupola<br />
e i pilastri sono scolpite delle aquile con le ali piegate, uno dei simboli della<br />
Roma imperiale. Sopra le colonne si trovano due pannelli scolpiti che ripro-<br />
ducono nei dettagli processioni trionfali, riti sacrificali e lo stesso Settimio<br />
Severo che tiene per mano il figlio Caracalla. Sulla facciata interna delle co-<br />
lonne sono riportate scene di campagne militari, cerimonie religiose e l'im-<br />
magine della famiglia dell'imperatore.<br />
tripoligrandprix.com<br />
TERME DI ADRIANO fonte Wikipedia<br />
Lo sviluppo della città, insieme all'arrivo dell'acqua e alla diffusione dell'im-<br />
piego del marmo portarono l'imperatore Adriano, agli inizi del II secolo d.C.,<br />
a commissionare l'impianto termale che porta il suo nome. Il complesso fu<br />
inaugurato nel 137 d.C., ma alcuni archeologi sostengono che l'effettiva<br />
apertura sia avvenuta dieci anni prima. Conformemente alla tradizione ro-<br />
mana, esso si sviluppa su un asse nord-sud con ambienti disposti simmetri-<br />
camente.<br />
Le terme sono accessibili dalla palestra dalla quale si passa nella natatio am-<br />
pio ambiente con il pavimento rivestito da marmi e mosaici in cui si trova<br />
una piscina all'aperto circondata da colonne su tre lati. Oltre la natatio, si<br />
apre il frigidarium, con le vasche di acqua fredda. La stanza misura 30 m per<br />
15 m, è pavimentata in marmo; otto massicce colonne con fusti di marmo<br />
cipollino, alte quasi 9 m, sorreggono un soffitto a volta, un tempo ornato<br />
con mosaici di colore blu e turchese, di cui oggi però non rimane più nulla.<br />
Ad entrambe le estremità della sala si trova una vasca, mentre, lungo le pa-<br />
reti sono presenti nicchie che ospitavano 40 statue, alcune delle quali sono<br />
oggi conservate nei musei di Leptis e di Tripoli.<br />
Immediatamente a sud del frigidarium si trova il tepidarium, il locale adibito<br />
al bagno tiepido, in origine formato da una piscina centrale fiancheggiata su<br />
due lati da colonne - le altre due vasche furono aggiunte successivamente.<br />
Tutto intorno si aprono le stanze del calidarium, per il bagno caldo, orienta-<br />
te verso sud. Un tempo, probabilmente, avevano grandi finestre in vetro sul<br />
lato meridionale.<br />
tripoligrandprix.com
A questo locale furono aggiunte cinque laconica (bagni di vapore) durante il<br />
regno di Commodo. All'esterno, sul lato meridionale, erano collocate le for-<br />
naci usate per riscaldare l'acqua. Sui lati orientale e occidentale degli edifici<br />
corrono le cryptae, i deambulatori. Alcuni ambienti più piccoli erano i cosid-<br />
detti apodyteria, gli spogliatoi. Le forica, le latrine, meglio conservate sono<br />
quelle che si trovano sul lato nord-orientale del complesso.<br />
TEMPIO DELLE NINFE (NYMPHAEUM) fonte Wikipedia<br />
A est della palestra e delle terme di Adriano vi è una piazza aperta dominata<br />
dal nymphaeum, o tempio delle Ninfe. Si tratta di una fontana monumenta-<br />
le con la facciata riccamente articolata da colonne con fusti di granito rosso<br />
e marmo cipollino e con nicchie, ora vuote, che un tempo ospitavano delle<br />
statue di marmo. Risale all'epoca del regno di Settimio Severo.<br />
VIA COLONNATA fonte Wikipedia<br />
La piazza antistante il Nymphaeum segnava<br />
l'inizio di una via monumentale, fiancheggia-<br />
ta da portici colonnati, diretta al porto. La<br />
strada era larga più di 20 m e lunga circa 400<br />
m. Poiché collegava le terme e il nuovo foro<br />
dei Severi con il lungomare, era una delle<br />
strade più importanti della città.<br />
tripoligrandprix.com<br />
FORO DEI SEVERI fonte Wikipedia<br />
Il progetto di trasformazione della città attuato da Settimio Severo prevede-<br />
va anche la revisione della struttura del centro cittadino, che fu da lui trasfe-<br />
rito dal vecchio foro ad uno nuovo, battezzato con il nome della dinastia<br />
imperiale.<br />
La piazza, pavimentata in marmo, misura 100 m per 60 ed era circondata da<br />
portici ad arcate. Sulla facciata, tra un arco e l'altro, c’erano medaglioni di<br />
cui si conservano 70 esemplari. Nella maggior parte dei casi sono rappresen-<br />
tazioni simboliche della dea romana della Vittoria. Oltre ad esse vi sono al-<br />
cune splendide immagini di Medusa. Gli archi erano di pietra calcarea, men-<br />
tre le teste erano scolpite in marmo. Davanti alle colonne dei portici c’erano<br />
basamenti per statue, che conservano le iscrizioni dedicatorie.<br />
Sul lato sud-occidentale del foro sorgeva il tempio dedicato alla dinastia dei<br />
Severi, del quale rimangono soltanto la scalinata, il podio e un magazzino<br />
sotterraneo. Ad esso appartenevano pure alcuni fusti di colonna in granito<br />
rosa che si trovano sparse per il foro.<br />
tripoligrandprix.com
BASILICA DEI SEVERI fonte Wikipedia<br />
La basilica dei Severi è una struttura lunga 92 m e larga 40 che sorge sul lato<br />
nord-orientale del Foro. Presenta l'ingresso sui lati lunghi verso la piazza del<br />
Foro e absidi su entrambi lati corti. Lo spazio interno era articolato in tre<br />
navate, divise da colonne con fusti in granito rosa.<br />
La sua costruzione fu avviata da Settimio Severo e completata da suo figlio<br />
Caracalla nel 216 d.C.<br />
Le absidi sono decorate da più ordini architettonici con pilastri scolpiti al<br />
primo ordine e ospitavano i templi di Liber Pater (per i Romani Bacco e per i<br />
Greci Dionisio) e di Ercole (Eracle: sul lato dedicato ad Ercole). I pilastri scol-<br />
piti hanno raffigurazioni delle mitiche dodici fatiche del dio.<br />
Nel IV secolo Giustiniano trasformò la basilica in una chiesa cristiana, facen-<br />
do sistemare l'altare nell'abside sud-orientale. Dall'alto delle scale vicine<br />
all'angolo nord-occidentale si godono vedute mozzafiato della città.<br />
tripoligrandprix.com<br />
PORTA BIZANTINA fonte Wikipedia<br />
A nord-ovest della Basilica inizia una strada che conduce alla Via Trionfale,<br />
al cardo maggiore ed alla Porta Bizantina. Da notare i fori che sono i buchi<br />
lasciati dagli “arcaici chiodi” martellati nel muro per appendere lastre di<br />
marmo.<br />
ARCHI MONUMENTALI fonte Wikipedia<br />
Sul tratto della "Via Trionfale", che passa<br />
per l'angolo meridionale del mercato, si<br />
erge l'Arco di Tiberio (I secolo d.C.). Poco<br />
più avanti si trova l'Arco di Traiano, fatto<br />
costruire nel 110 d.C., eretto probabil-<br />
mente per commemorare l'acquisizione,<br />
da parte di Leptis, dello status di colonia<br />
romana. Entrambi gli archi sono in pietra<br />
calcarea.<br />
tripoligrandprix.com
FORO VECCHIO fonte Wikipedia<br />
Il foro più antico di Leptis Magna (detto "Foro vecchio") era al centro della<br />
vecchia città punica. Su di esso gravitava l'antico culto cittadino di Šadrafa-<br />
Liber Pater (IPT 31). Un ampio scavo, realizzato lungo il lato orientale della<br />
piazza, ha messo in luce una complessa sequenza di strutture fenicio-<br />
puniche. La piazza fu realizzata, o comunque ebbe un nuovo assetto monu-<br />
mentale, sotto l'imperatore Augusto a cura del proconsole Cn. Calpurnio<br />
Pisone nel 4-6 d.C. (IRT 520) e fu completamente lastricata nel 53-54 d.C.<br />
(IRT 338-IPT 26 e IRT 615). Presentava dei portici colonnati su tre lati.<br />
Entrando nel foro dalla Porta Bizantina, si vedono le rovine di tre templi su<br />
alto podio. A sinistra si trova il tempio d'età augustea tradizionalmente attri-<br />
buito a Liber Pater, ma per il quale è stata avanzata l'attribuzione al culto di<br />
Giove, di cui resta solo il podio e pochi resti della cella. Al centro il tempio di<br />
Roma e di Augusto, costruito tra il 14 e il 19 d.C. in pietra calcarea. Il tempio<br />
presentava un'alta tribuna anteriore decorata da rostri, probabilmente<br />
tripoligrandprix.com<br />
utilizzata come palco dagli oratori che tenevano discorsi sulla piazza. I colon-<br />
nati dei due templi maggiori furono rifatti in marmo nel II secolo d.C., ma<br />
una semicolonna originale del tempio di Roma e Augusto è rimasta sempre<br />
in piedi. A destra si hanno i resti del così detto tempio di Ercole, il più rovi-<br />
nato dei tre: le pareti del podio e il colonnato sono opera di restauro.<br />
Sul lato opposto della piazza alcuni fusti di colonna in granito grigio, forte-<br />
mente erosi, ricordano la presenza dell'antica basilica civile, eretta una pri-<br />
ma volta nel I secolo d.C. e ricostruita nel IV secolo dopo un incendio.<br />
Nei pressi della basilica era collocata la curia, sede del senato cittadino, risa-<br />
lente al II secolo d.C.<br />
A sinistra dell'ingresso alla piazza c’è un edificio di età traianea, in seguito<br />
trasformato in una chiesa bizantina, della quale si distinguono l'abside, le<br />
navate laterali e il nartece.Al centro del foro si notano un piccolo battistero<br />
con vasca a pianta a croce e un'esedra.<br />
PORTO fonte Wikipedia<br />
Il porto fu trasformato sotto Settimio Severo, che vi eresse un faro di cui<br />
restano solo le fondamenta. Il faro era alto più di 35 m e secondo le fonti<br />
antiche era simile al più rinomato faro di Alessandria.<br />
Delle installazioni portuali si conservano il molo orientale, i magazzini, le<br />
rovine di una torre di osservazione e una parte delle banchine utilizzate per<br />
il carico delle merci. Nei pressi del porto si conservano i resti del tempio de-<br />
dicato a Giove Dolicheno, con la sua scalinata.<br />
tripoligrandprix.com
CHALCIDIUM fonte Wikipedia<br />
Il chalcidicum si trova nell'isolato immediatamente a ovest dell'arco di Traia-<br />
no. Costruito nel I secolo d.C., durante il regno di Augusto, ha un portico<br />
colonnato collegato alla via Trionfale per mezzo di una serie di gradini.<br />
Al suo interno sorgeva un tempietto in onore di Augusto e di Venere e si<br />
conservano fusti in marmo cipollino e capitelli corinzi del II secolo d.C. Pres-<br />
so l'angolo orientale si può notare un basamento a forma di elefante.<br />
MERCATO fonte Wikipedia<br />
Il mercato conserva nello spazio centrale due padiglioni ottagonali ricostrui-<br />
ti: quello settentrionale era forse adibito alla compravendita dei tessuti e<br />
conserva una tavola di pietra (in copia: l'originale è custodito nel museo del<br />
sito), risalente al III secolo d.C., sulla quale sono incise le principali unità di<br />
misura: il braccio romano o punico (51,5 centimetri), il piede romano o ales-<br />
sandrino (29,5 centimetri) e il braccio greco o tolemaico (52,5 centimetri).<br />
tripoligrandprix.com<br />
Intorno allo spazio centrale corre un portico colonnato. Il complesso venne<br />
edificato nel 9 a.C. e poi ricostruito durante il regno di Settimio Severo: alcu-<br />
ne colonne con capitello di marmo risalgono a questa seconda epoca.<br />
TEATRO fonte Wikipedia<br />
Il teatro di Leptis è il secondo dell'Africa per dimensioni (dopo quello di<br />
Sabratha). Risale ai primi anni del I d.C., come mostrano le iscrizioni celebra-<br />
tive apposte da ricchi cittadini di Leptis. Fu costruito sul sito di una prece-<br />
dente necropoli punica utilizzata tra il V e il III secolo a.C.<br />
Il palcoscenico fu ricostruito in marmo e conserva il fronte scena come fac-<br />
ciata monumentale, articolata in tre nicchioni semicircolari e decorata da un<br />
triplice ordine di colonne. Questa struttura risale all'epoca di Antonino Pio<br />
(138-161 d.C.). Vi si trovavano anche numerose sculture che raffiguravano<br />
divinità, imperatori e cittadini illustri. Due di esse sono tuttora nella loro<br />
posizione originaria: la statua di Bacco, ornata da viti e foglie, e quella di<br />
Eracle, con la testa ricoperta da una pelle di leone.<br />
La cavea era stata tagliata nella roccia all'epoca della costruzione del teatro;<br />
nel 90 d.C. i gradini, riservati ai seggi dei notabili della città, furono ricavati<br />
subito sopra l'orchestra, separati da quelli del pubblico pagante da una mas-<br />
siccia balaustra di pietra. In cima alla cavea si trovavano alcuni tempietti e<br />
un porticato con fusti di colonna in marmo cipollino.<br />
tripoligrandprix.com
TERME DEI CACCIATORI fonte Wikipedia<br />
Le terme dei Cacciatori sono costituite da una serie di ambienti con volte a<br />
botte scavati nell'arenaria. Il complesso venne realizzato nel II secolo d.C. e<br />
fu utilizzato per quasi tre secoli. Conservano mosaici e affreschi, uno dei<br />
quali, situato nel frigidarium e nel quale sono raffigurate scene di caccia am-<br />
bientate nell'anfiteatro, ha dato il nome al complesso. Uno degli affreschi<br />
risale ad un'epoca precedente alle terme e vi è stato riutilizzato al momento<br />
della loro costruzione. Sono inoltre presenti pannelli marmorei scolpiti.<br />
ANFITEATRO fonte Wikipedia<br />
L'anfiteatro di Leptis Magna, capace di contenere 16.000 spettatori, venne<br />
scavato nel fianco di una collina nel I secolo d.C. Al di sopra dei gradini supe-<br />
riori della cavea correva probabilmente un portico colonnato. Con la splen-<br />
dida cornice del mar Mediterraneo si svolgevano gli spettacoli: le lotte tra<br />
gladiatori.<br />
tripoligrandprix.com<br />
STADIO (IPPODROMO) fonte Wikipedia<br />
Lo stadio è accessibile attraverso un passaggio secondario che si apre sul<br />
lato occidentale dell'anfiteatro. Edificato nel 162, durante il regno di Marco<br />
Aurelio, poteva ospitare 25.000 spettatori ed era ampio 450 m per 100. Ne<br />
restano solo le fondamenta.<br />
STORIA<br />
YEFREN<br />
fonte Wikipedia<br />
Yefren è una citta della Libia che si trova nella regione storica della Tripolita-<br />
nia. Yefren è una città berbera arroccata su una rupe a circa 700 metri di<br />
altitudine sul bordo settentrionale dell'altopiano del Gebel Nefusa.<br />
Nei dintorni della città si possono visitare un paio di antiche moschee, il vil-<br />
laggio di Al Ghala (4 km a nord), e le modeste ma interessanti rovine roma-<br />
ne di Safit (18 km a nord).<br />
tripoligrandprix.com
EL-AZIZIA<br />
fonte Wikipedia<br />
El-Azizia è una città della Libia, situata nel nord-ovest del paese, 55 km a<br />
sud-ovest di Tripoli. E’ uno dei maggiori centri commerciali della regione del<br />
Gefara, essendo situato sulla via carovaniera che da Tripoli conduce verso il<br />
Gebel Nefusa e il deserto del Fezzan. La popolazione stimata per il 2009 su-<br />
pera i 300.000 abitanti.<br />
GHARYAN<br />
fonte Wikipedia<br />
Gharyan si trova a Nafousa Mountain, a circa 100 km a sud della capitale<br />
Tripoli, e poco prima di Yefren. Le sue famose grotte trogloditiche sono una<br />
grande attrazione per i turisti. La radice "Ghar", in Gharyan nome, significa<br />
"grotta". Le grotte sono state scavate verticalmente nel terreno roccioso.<br />
tripoligrandprix.com<br />
SABRATHA<br />
fonte Wikipedia<br />
Il sito archeologico di Sabratha è situato sulla costa mediterranea, a circa<br />
1,5 km a nord ovest dal centro della moderna Sabratha.<br />
Esso è oggi fruibile grazie al lavoro compiuto nel 1920 dagli archeologi italia-<br />
ni, diretti da Renato Bartoccini, che hanno riportato alla luce e parzialmente<br />
ricostruito gran parte dei reperti oggi presenti nell'area. Il monumento più<br />
importante del sito è il teatro romano localizzato nella zona est del sito. La<br />
data di costruzione non è certa, si ritiene sia stato realizzato tra il II ed il III<br />
secolo. La parte più spettacolare è costituita dalla scena, che è formata da<br />
tre piani con colonne di marmo sovrapposte. Anche la scalinata è ben con-<br />
servata e offre uno spettacolo suggestivo. Si calcola che sui suoi 11 gradini<br />
circolari potessero trovare posto circa 5.000 persone.<br />
Nella zona ovest si trova il Forum con alcuni templi e altri monumenti. Fra<br />
questi il tempio di Antonino, il tempio di Giove e la Basilica cristiana fatta<br />
costruire da Giustiniano con il pavimento a mosaico (visibile nel museo).<br />
Altri mosaici colorati molto ben conservati sono visibili nelle terme prospi-<br />
cienti la spiaggia. Altri interessanti monumenti di epoca romana sono: il<br />
Tempio di Liber Pater, il Tempio di Serapide, il Tempio di Ercole e, nella zona<br />
est, sul mare, il Tempio di Iside.<br />
tripoligrandprix.com
Il tempio di Liber Pater<br />
Il tempio di Antonio Il tempio di Serapide<br />
Mosaici delle Terme Tempio di Iside<br />
tripoligrandprix.com<br />
Nella zona ovest, al di la delle mura bizantine che circondano il Forum ed i<br />
templi romani, si trova il mausoleo di Bes. Esso appartiene al II secolo a.C.<br />
ed è di architettura punico - ellenistica. Questo mausoleo è stato in gran<br />
parte ricostruito da archeologi libici dopo il 1920.<br />
Il mausoleo di Bes<br />
A meno di un chilometro di distanza dal sito, in direzione ovest, alla perife-<br />
ria della città, si trovano i resti dell'anfiteatro romano costruito nel II scolo<br />
d.C. che poteva ospitare circa 10.000 spettatori. Le gradinate sono abba-<br />
stanza ben conservate e sono ben visibili le gallerie sotterranee utilizzate<br />
per far entrare le belve nell'arena.<br />
Il sito è completato da due musei: il Museo Romano ed il Museo Punico. Il<br />
primo contiene oggetti ritrovati nelle tombe di Sabratha, mosaici e statue<br />
(notevole un busto di Giove). Nel Museo Punico il reperto più interessante è<br />
una statua che rappresenta il dio Bes.<br />
Il Museo Romano<br />
tripoligrandprix.com
ISCRIZIONI<br />
Le iscrizioni sono aperte dal 1° Marzo <strong>2013</strong> e si chiuderanno il 30 Giu-<br />
gno <strong>2013</strong>. I moduli d’iscrizione ed i regolamenti, sia per gli accompa-<br />
gnatori/partecipanti che per gli equipaggi, sono disponibili sul sito<br />
www.tripoligrandprix.com<br />
STAFF TECNICO DALL’ITALIA<br />
Consulente storico: Arch. Michelangelo Lupo<br />
Consulente artistico: Federico Bozzano Alliney<br />
L’organizzazione ha invitato, tra i propri ospiti, un Team altamente<br />
qualificato di medici:<br />
Organizzazione<br />
CONTATTI<br />
Segreteria Italia - Cell. 0039 3357277790<br />
E.mail: info@tripoligrandprix.com<br />
Segreteria Libia - Tel. 0021 8217229139 - Cell. 0021 8927190208<br />
tripoligrandprix.com<br />
<strong>TRIPOLI</strong> <strong>GRAND</strong> <strong>PRIX</strong><br />
THE PADDOCK<br />
NOTE:<br />
tripoligrandprix.com