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dell’impero fu dotata di una capitale, Susa appunto, centro di controllo<br />
amministrativo-militare, ma anche stazione doganale e nodo<br />
stradale lungo una viabilità che venne allora risistemata e resa più<br />
sicura, collegando definitivamente Augusta Taurinorum con Brigantio<br />
(Briançon) e Lugdunum (Lione). Venne così importato anche<br />
all’estremo occidentale d’Italia quel modello urbano che, da secoli,<br />
seguiva l’estendersi della colonizzazione romana.<br />
Sino a pochi anni fa, solo alcuni elementi dell’antica città erano<br />
a disposizione degli studiosi e del turismo consapevole: le mura<br />
tardo-antiche e la Porta Savoia, l’anfiteatro e l’arco in marmo della<br />
valle, eretto nel 9-8 a.C. in onore di Ottaviano Augusto. Oggi, le<br />
indagini archeologiche condotte nelle ultime stagioni in città hanno<br />
aperto numerosi squarci sugli elementi monumentali che accompagnarono<br />
il costituirsi del centro urbano. Innanzitutto la piazza<br />
foro, da collocare in corrispondenza dell’attuale piazza Savoia, la<br />
cui estremità settentrionale era dominata da una terrazza porticata,<br />
con al centro il podio del tempio dei culti cittadini, che dovevano<br />
essere dedicati, come in altri casi simili, a Roma, alla casa imperiale<br />
e alle divinità poliadi. I resti archeologici troveranno presto una piena<br />
valorizzazione grazie al progetto vincitore del concorso bandito<br />
dalla Provincia di Torino nel 2008 con tale finalità.<br />
Importanti novità sono arrivate anche dall’altura del castello, l’arce<br />
cittadino, in cui i vecchi scavi, condotti da Carlo Carducci tra il<br />
1938 e il 1947, non avevano trovato sinora forme adeguate di studio<br />
e valorizzazione. Grazie ai restauri recentemente condotti sull’edificio<br />
del Castello (xi-xviii secolo) è stato possibile individuare altri<br />
settori di un poderoso edificio, che occupava perlomeno tutto il lato<br />
settentrionale dell’altura, e che non può essere altrimenti interpretato<br />
che come Praetorium, ovvero la sede del governo provinciale. Esteso<br />
per almeno 3.200 metri quadrati, venne edificato nei primi anni di<br />
costituzione del centro abitato poggiando direttamente sulla roccia<br />
basale una serie di sostruzioni voltate, ancora conservate, e colmando<br />
il dislivello tra la strada che passava al di sotto dell’Arco e il piano<br />
così sopraelevato con una scala monumentale, i cui primi gradini<br />
sono ancora conservati in corrispondenza dell’ingresso antico al<br />
complesso. Gli ambienti di rappresentanza dell’edificio erano dotati<br />
di pavimentazioni musive, purtroppo molto compromesse dalla sovrapposizione<br />
delle strutture medievali e moderne, e in battuto di<br />
malta con scaglie di marmo. Gli elementi più significativi di tale<br />
edificio sono stati lasciati visibili al termine del restauro e sono già in<br />
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