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Unità di ricerca<br />

di Torino<br />

tati in occasione del convegno internazionale, «La valorizzazione e<br />

l’allestimento del Parco Archeologico della Rocca e del Museo del<br />

Castello della Contessa Adelaide a Susa» e «La valorizzazione e<br />

l’allestimento delle aree archeologiche dell’ex hotel La Serra a Ivrea»,<br />

sono parte di un complesso di interventi finalizzati alla messa in<br />

valore e messa in rete a livello regionale - in particolare - dell’intero,<br />

ricco e articolato patrimonio archeologico della città di Susa e della<br />

Valle di Susa e della città di Ivrea e del suo territorio. Nell’ottica di<br />

una collaborazione tra Enti locali e Soprintendenze, nel caso di Ivrea<br />

è da segnalare la stipula del Protocollo d’Intesa tra Direzione Regionale<br />

per i Beni Culturali e Paesaggistici, la Soprintendenza per i Beni<br />

Archeologici e del Museo Antichità Egizie del Piemonte e la Città<br />

di Ivrea, in applicazione del Progetto di Fattibilità «Archeologia a<br />

Ivrea: prospettive per la valorizzazione del patrimonio archeologico»<br />

redatto nel febbraio 2008 nella cui introduzione la Soprintendenza<br />

per i Beni Archeologici e MAE del Piemonte, nella persona della<br />

dottoressa Luisella Pejrani Baricco metteva in evidenza che «come<br />

è ormai largamente sperimentato, occorre che il processo di recupero<br />

e valorizzazione dei beni archeologici si inquadri in un disegno<br />

organico complessivo, che si ponga obiettivi sostenuti da una progettazione<br />

di ampio respiro e da un’organizzazione gestionale che<br />

garantisca nel tempo la tenuta del sistema, promuovendone anzi la<br />

progressiva implementazione. Soltanto in questi termini le ricadute<br />

in termini culturali e di corretta valorizzazione turistica si consolideranno<br />

aggiungendo risorse preziose alla città».<br />

Susa: archeologia di una capitale alpina<br />

federico Barello<br />

Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del MAE<br />

La città di Segusio nacque intorno al 13 a.C. alla confluenza tra<br />

Dora Riparia e Cenischia, nel punto di incontro tra le valli che<br />

conducevano ai fondamentali passi alpini del Monginevro (Mons<br />

Matrona) e del Moncenisio, nel momento in cui l’espansione romana<br />

tesa alla conquista delle Alpi occidentali trovò composizione con la<br />

federazione di tribù locali governate dal re segusino Cozio attraverso<br />

un pacifico accordo. Questo determinò la creazione della provincia<br />

delle Alpi Cozie (Alpes Cottiae o Cottianae), posta a cavallo dello<br />

spartiacque, tra Italia e Gallia Narbonese. La nuova provincia<br />

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