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Unità di ricerca<br />

di Torino<br />

La situazione del patrimonio archeologico<br />

a Torino: introduzione alla ricerca<br />

lUisella PeJrani Baricco<br />

Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del MAE<br />

Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio tutela le strutture di<br />

interesse archeologico rimesse in luce e ne impone, di regola, la<br />

conservazione. La loro demolizione richiede infatti una specifica e<br />

severa procedura che prevede il parere delle Soprintendenze competenti<br />

e la formale autorizzazione del Direttore regionale, mentre, nei<br />

casi più complessi, altri organi centrali del Ministero sono preposti<br />

alla verifica delle valutazioni espresse in ambito regionale. Nella<br />

prassi ordinaria dell’archeologia urbana si pone quindi continuamente<br />

il problema della conservazione o meno dei resti archeologici,<br />

che emergono nel corso di cantieri avviati con altre finalità. E<br />

tanto più efficace è il controllo delle attività di scavo - pubbliche<br />

(sancito dal Codice dei Beni Culturali e specificato dalle procedure<br />

del Codice degli appalti, D.lgs. 163/2006) o private in terreni non<br />

vincolati (tramite norme di tutela inserite negli strumenti urbanistici)<br />

- tanto più frequentemente si pone l’esigenza di operare scelte<br />

giustificate e sostenibili sulla sorte di tali resti, dove il principio della<br />

conservazione deve comunque prevalere, mentre la valorizzazione<br />

è ora invece prioritariamente assegnata alle Regioni e agli altri Enti<br />

locali.<br />

Questo compito di tutela, primario e istituzionale per la Soprintendenza<br />

per i Beni Archeologici, si scontra a volte con le istanze di<br />

trasformazione della città, ma più ancora con le reali possibilità di<br />

musealizzazione e valorizzazione delle aree archeologiche preservate<br />

dalla distruzione, e poi con le problematiche connesse alla loro gestione<br />

e manutenzione nel tempo.<br />

Il caso torinese ne è un esempio, caratterizzato da evidenze archeologiche<br />

generalmente frammentarie e di modesta consistenza architettonica<br />

disseminate in luoghi, come i parcheggi sotterranei, che<br />

la città contemporanea ha destinato a usi poco conciliabili con la<br />

fruizione culturale e turistica.<br />

Una varietà di situazioni diversamente risolte vede, accanto a soddisfacenti<br />

allestimenti realizzati all’interno di musei come Palazzo<br />

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