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Unità di ricerca<br />

di Roma<br />

dore, inaspettatamente, quando il luogo lo permette, si dà spazio<br />

all’evocazione. Tecniche permettendo, le funzioni originarie delle<br />

Terme prendono forma e ritornano: l’acqua riempie la piscina della<br />

Natatio, il vapore sale dalla vasca del Calidarium, negli spazi ipogei il<br />

fuoco riprende il suo posto nella fornace, il rumore dei carri riempie<br />

i corridoi dei servizi, le statue originarie ritrovano la loro posizione.<br />

Non si suggeriscono colori, marmi, luci, non si offrono soluzioni<br />

che intrattengano l’occhio intrappolandolo in un’immagine stereotipata,<br />

e forse anche non vera. Si invita invece con sollecitazioni<br />

discrete a immaginare, a stare in quel meraviglioso luogo che dovevano<br />

essere le Terme di Caracalla, lasciando alla percezione quel<br />

grado zero che permette al proprio occhio mentale di inserire immagini<br />

inedite, in un processo di informazione didattica interattiva,<br />

efficace come l’esperienza.<br />

Laboratorio Multimediale di Architettura (LaMA)<br />

R. Belibani, M. Donato, L. Fabbri, A. Santamaria Ferraro.<br />

1 G. Deleuze, da un’intervista raccolta da J. Colombel, in «Lìtteraire», n. 68, 1-15<br />

marzo 1969, pp. 18-19. Trad. it. di K. Rossi, in «Millepiani», n. 28, nuova serie,<br />

DeriveApprodi, Roma 2004.<br />

2 Ibid.<br />

3 G. Jenewein, Die Architekturdekoration der Caracallathermenn, Österreichischen<br />

Akademie der Wissenschaften, Wien 2008.<br />

4 L. Lombardi, A. Corazza, Le Terme di Caracalla, Fratelli Palombi editori, Roma<br />

1995. Secondo la ricostruzione di Lombardi e Corazza diversamente dal corpo<br />

centrale delle Terme inaugurato nel 216 d.C., il recinto delle Terme fu realizzato tra il<br />

218 e il 235 d.C., per iniziativa di Elagabalo e Severo Alessandro.<br />

5 Ibid. Secondo Lombardi e Corazza questa sala era caratterizzata dalla presenza di<br />

un sistema che permetteva lo spargimento dei profumi. I fumi prodotti nel praefurnium<br />

posto nell’abside, tramite un’intercapedine tra i due pavimenti hypocaustum, attraverso<br />

sei canne fumarie a forma di «c», entravano all’interno dell’ambiente.<br />

6 Secondo alcune ipotesi ricostruttive riportate nel volume di Lombardi e Corazza<br />

nell’ambulacro erano situate le latrine delle Terme.<br />

7 Si veda Lombardi, Corazza, Le Terme di Caracalla cit.<br />

8 Si veda M. Piranomonte, Guida alle Terme di Caracalla, Mondadori-Electa, Milano<br />

2008.<br />

9 L.Lombardi, A. Corazza, Le Terme di Caracalla cit.<br />

10 Ibid., p. 8.<br />

11 Attualmente è utilizzata come deposito di materiali provenienti da scavi della<br />

Sovrintendenza comunale. Pur in uno stato di degrado chiaramente percepibile,<br />

anche questi ambienti hanno un’evidente qualità spaziale dovuta anche alla singolarità<br />

dell’illuminazione naturale proveniente solo dal fianco ovest sul quale si aprono una<br />

serie di bucature, alcune delle quali dotate di scale che conducono al piano delle terme.<br />

La destinazione di questi ambienti, sicuramente di servizio, non è stata ancora accertata.<br />

12 Il varco è stato ampliato nel periodo in cui le Terme ospitavano le strutture del<br />

Teatro dell’Opera di Roma, per consentire alle vetture dei gerarchi di arrivare fin sotto<br />

il palco. Della stessa epoca sono le solette in cemento armato che costituiscono il piano<br />

di calpestio odierno.<br />

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