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La struttura dei padiglioni è in scatolare di acciaio in grado di supportare<br />

la tamponatura in lastre di vetro stratificato, la struttura della<br />

copertura e i tralicci del verde rampicante.<br />

La copertura in scatolari di acciaio è tamponata sia superiormente<br />

che inferiormente da lastre collaboranti in acciaio. Ne risulta una<br />

sottile lama a sbalzo sostenuta da appoggi minimi. Questa pensilina<br />

orizzontale piega verticalmente verso terra diventando da elemento<br />

portato a elemento portante appoggiato.<br />

Alla stessa maniera, i luoghi di sosta sono caratterizzati da una analoga<br />

lama che in senso trasversale copre la distanza delle due pedane<br />

e finisce per appoggiarsi sul traliccio vegetazionale.<br />

Si viene a configurare una infilata prospettica che scandisce la lunga<br />

distanza.<br />

I luoghi di sosta, con i loro giardini, pura aria, spazio astratto, contengono<br />

l’elemento vitale dell’acqua alloggiata in una vasca poco<br />

profonda al centro della pedana.<br />

Il tema principale dell’intero intervento sulle Terme di Caracalla è<br />

prettamente paesaggistico: proporre un’esperienza di attraversamento<br />

del monumento e degli spazi attigui secondo traiettorie parallele<br />

longitudinali che non aderiscono allo schema d’uso, narrativo,<br />

originale. Si predilige la visione trasversale, che faccia percepire la<br />

profondità del campo prospettico degli immensi ambienti interni.<br />

L’asse dei servizi è la scala di riferimento, il metro con cui misurare<br />

dall’esterno la monumentalità delle Terme per intero. Dall’esterno.<br />

Percorrere l’intera pedana richiede tempo, un tempo lungo.<br />

Lo sguardo lentamente, come fosse una carrellata cinematografica,<br />

prende confidenza con i pieni e i vuoti, le luci e le ombre.<br />

Inoltre, il vuoto catturato dalle folies, lo spazio sotteso dalle lame che<br />

cambiano giacitura e sottendono una visione prospettica, sancisce<br />

la proporzione tra la dimensione umana e quella della tabula rasa<br />

del pomerio.<br />

Gruppo di progettazione<br />

Capogruppo: D. Mancini.<br />

Consulenti: G. Morelli, F. Recanatesi.<br />

Collaboratori: V. Stifini, G. Sebastianelli, S. Maione.<br />

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