13.06.2013 Views

Download ebook FREE - Allemandi

Download ebook FREE - Allemandi

Download ebook FREE - Allemandi

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

al suo interno il tormentone, così tipicamente museologico, dell’originalità<br />

e dell’autenticità, dimostrando quanto anche le copie,<br />

quando usate con intelligenza proprio come substitus dell’assenza,<br />

possano contribuire alla conoscenza (attraverso la loro esposizione<br />

nei musei), alla valorizzazione dei siti archeologici (quando esposte<br />

in essi con la funzione di corredo iconografico o simbolico), al mantenimento<br />

dell’immagine consolidata dei contesti urbani (quando<br />

esposte in essi in chiave sostitutiva o evocativa). Nella prima parte<br />

sono compresi due saggi, il primo concernente l’escalation dell’uso<br />

didattico di calchi e copie all’interno dei musei, il secondo riguardante<br />

l’utilizzazione delle copie sui siti archeologici e urbani, utilizzazione,<br />

quest’ultima, della quale, in una lettura semiotica, vengono<br />

sottolineate alcune problematicità. La seconda parte della ricerca<br />

concerne uno studio ad ampio raggio sulle vicende dell’Eretteo, un<br />

tempio sempre controverso per il suo ruolo all’interno dell’Acropoli<br />

d’Atene, e sulla ricezione in sede europea delle sue Kórai, copiate e<br />

replicate in molti modi diversi. Può sembrare una rilettura eminentemente<br />

storica, ma vuol anche essere una messa in guardia dalla<br />

comunicazione troppo turistica, dai restauri troppo convinti di essere<br />

nel giusto, e dalla mancanza di quel doveroso rispetto che anche<br />

l’opera di restauro dovrebbe avere, senza arrogarsi il possesso di un<br />

passato che non ci appartiene, poiché esso, invece, appartiene soprattutto<br />

a chi l’ha costruito e immaginato, con i propri intendimenti,<br />

e, talvolta, con i propri misteri. Tale considerazione è indotta, come<br />

appare chiaro, più dalla mancanza di percezione e comunicazione<br />

dei significati, che dalla mancanza di salvaguardia nei confronti della<br />

materia, pur pericolosamente assecondata.<br />

Sulla stessa falsariga, si stanno anche conducendo due ulteriori studi:<br />

il primo, a cura di Désirée Vacirca, concernente la valorizzazione<br />

dell’archeologia emergente negli spazi sotterranei delle metropolitane,<br />

un tema che ha la duplice valenza di suggerire metodi per<br />

migliorare il godimento di condotti percorsi ogni giorno da grandi<br />

quantità di folla e di sottolineare quanto sia possibile e auspicabile<br />

garantire sviluppo urbano e conservazione insieme, uno degli scopi<br />

che ci eravamo prefissi fin dalla prima formulazione del piano di<br />

ricerca; il secondo, a cura di un valente gruppo di ingegneri guidati<br />

dal professor Antonio De Vecchi, riguarda invece l’uso del vetro<br />

nelle chiusure e coperture archeologiche. Tale studio ha carattere<br />

sperimentale, basandosi su prove di laboratorio, e riguarda il vetro<br />

per la semplice ragione che questo materiale è stato prescelto per<br />

201

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!