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Unità di ricerca<br />

di Milano<br />

fra frammento e intero, visibile e invisibile, che rendono le scelte di<br />

progetto, destinate a una convincente comunicazione museale, problematiche<br />

in scopo, finalità e soluzioni formali e figurative. Si pensi<br />

ai casi di ricostruzioni immaginifiche di assetti originari, dove troppe<br />

volte si sono privilegiati livelli di divulgazione più orientati alla semplificazione<br />

e all’impatto figurativo immediato e pre-confezionato<br />

della scena, piuttosto che all’interpretazione critica aperta a punti di<br />

vista plurimi da parte dei visitatori. Troppe volte, per esempio, si<br />

è teso e si tende a sviluppare operazioni scientificamente opinabili<br />

di ricostruzione «com’era dov’era» di architetture e ambienti, con<br />

una lettura univoca e statica dell’assetto di un sito archeologico che,<br />

invece, non possiamo che considerare in divenire e sostanzialmente<br />

mai conchiuso (Basso Peressut, 2010).<br />

I temi trattati nella ricerca sviluppata dall’Unità locale del Politecnico<br />

di Milano riguardano la cultura materiale del e nel territorio,<br />

interpretata come parte di una più generale archeologia della memoria<br />

che coinvolge tutte le epoche e con uno specifico riferimento teorico<br />

al concetto di «archeologia del sapere» elaborato da Michel Foucault<br />

nei suoi noti scritti. Una cultura identificata in una serie di<br />

beni (reperti, manufatti, rovine...) che sono oggetto di attenzione in<br />

una dinamica di trasformazioni attente alla salvaguardia e alla comprensione<br />

delle memorie, e al riconoscimento del loro ruolo nella<br />

realizzazione di una struttura futura che dovrà farsi carico di quegli<br />

spazi e di quei manufatti usciti dal circuito della produzione e del<br />

mercato, rinnovandoli per nuovi scopi. Qui l’istituzione museale<br />

assume un ruolo fecondo, come promotore di una sensibile e attenta<br />

progettazione nei compartimenti territoriali in cui i valori storici e<br />

architettonici meritano di essere interpretati come momenti cognitivi<br />

del nostro modo di vivere e di abitare/risiedere nell’ambiente che<br />

ci circonda. Il museo diffuso nei luoghi, i sistemi e le reti museali<br />

appartengono tutti a un’unica strategia di organizzazione per un<br />

sapere diffuso sul territorio, e i siti archeologici ne sono espressione<br />

peculiare (Basso Peressut, 2004).<br />

I temi sono in generale i rapporti tra un’idea innovativa di museo<br />

e di archeologia, in rapporto ai siti e ai paesaggi, in materia di<br />

acquisizione, conservazione, ed esposizione dei beni culturali, e la<br />

capacità dell’istituzione museale di rendere questa conoscenza attiva<br />

e partecipe delle dinamiche di trasformazione della società. Da<br />

qui, lo studio e la progettazione delle diverse archeologie si applica al<br />

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