imp. Arch. Stato ok - Archivio di Stato di Palermo

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Amministrazione corrente; ministeriali;
“uffici” del Cappellano Maggiore del
Regno delle Due Sicilie e del Vicario
Generale. La corrispondenza si svolge,
per lo più, con il Vicario foraneo in
Siracusa e Augusta, in Messina, in
Catania. Un fascicolo è intitolato “certificati
di servizio”.
Amministrazione corrente; “uffici” del
Vicario Generale della Cappellania
Maggiore di Sicilia, mons. Vincenzo
Lello, e ministeriali.
Documenti di cancelleria, per lo più “lettere
dimissoriali” (1862-1885); documentazione
amministrativa: “Uffici di
Ragioniere e di Procuratore legale”,
1862-1897; “Cariche annuali”, 1872-
1898; “Basso servizio”, 1883-1892;
“Proposte e nomine a chierici distinti”,
1887-1898.
“Congedi. Partecipazioni di morte.
Libretti ferroviari. Lavanda dei piedi.
Quarantore. Musaico e musaicisti. Affari
diversi”.
Documenti di cancelleria (nomine di
chierici distinti della Cappella Palatina e
altre ordinazioni); amministrazione corrente
(personale, carte contabili, beni della
Cappella Palatina; censimento della
popolazione; Chiesa Madre di Troina;
chiesa di Valdesi); ministeriali.
1858-1879
1856-1859
1862-1898
1864-1900
1869-1885
Con l’invio di diversi manifesti,
si raccomanda a
mons. Lello la “maggior
diffusione in tutte le classi”
del periodico “L’Ortodosso.
Giornale cattolicopolitico”
(Palermo, 7
febbraio 1860).
La corrispondenza riguarda,
per lo più, il Vicariato
di Messina.
Il fascicolo “Affari diversi”,
tra l’ altro, contiene:
riferimento a un frammento
di transenna di
marmo e a un’iscrizione
araba del XII secolo, rinvenuti
nella Cappella
Palatina, di cui il sovrano
ha fatto dono al Museo
Nazionale di Palermo (cfr.
165); appello a stampa del
Cardinale Arcivescovo di
Palermo per una colletta a
favore dei danneggiati dall’ultima
eruzione dell’Etna
(31/5/1886); partecipazione
del Capitolo della
Cappella Palatina al cordoglio
per i caduti di
Dogali.
All’interno, un carteggio
tra il sacerdote Giuseppe
Cangemi Terasona – consegnatario
del Tesoro della
Cappella Palatina – e
l’Amministrazione della
Real Casa in Palermo, relativamente
alla sicurezza
del Tesoro stesso; dal carteggio
si ricava che alla
Cappella erano stati affidati
anche gli oggetti d’o-
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