imp. Arch. Stato ok - Archivio di Stato di Palermo

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“Osservazioni ai conti della R. Cappella”
(corrispondenza con l’Amministrazione
Generale della Real Casa e dei Siti Reali
in Palermo). Inoltre, corrispondenza tra il
Vicario Generale (nel 1837 P. India; dal
1837 al 1856 E. Turrisi; quindi V. Lello) e
varie istituzioni religiose (tra le quali la
Parrocchia di San Giacomo dei Militari)
e organi amministrativi.
Siracusa; Augusta. Amministrazione corrente;
per lo più, corrispondenza tra il
Vicario foraneo della Cappellania
Maggiore in Siracusa e Augusta e il
Vicario Generale del Cappellano
Maggiore in Sicilia.
Trapani. Amministrazione corrente e “uffici”
del Cappellano Maggiore del Regno
delle Due Sicilie e del Vicario Generale.
La corrispondenza concerne, tra l’altro,
il Real Forte Colombaia, il Castello di
Terra e il vicariato foraneo di Trapani; il
Forte e Bagno di S.Caterina in Favignana;
il Comando Generale delle Armi in
Sicilia; il Comando dello Spedale
Militare.
Augusta. Amministrazione corrente; per
lo più, corrispondenza tra il Vicariato foraneo
della Real Piazza di Augusta e il
Vicariato Generale della Cappellania
Maggiore di Palermo.
Amministrazione corrente (autorizzazioni
e attestazioni di spese sostenute in occasione
di festività religiose o per l’acquisto
di arredi sacri; inventari o note
relative alle rendite della Cappella; nomine);
“Bilanci della Cappella Palatina”
(1841-1873); “uffici” del Cappellano
Maggiore.
“Ustica e Pantelleria”. Corrispondenza
del Vicario Generale (P. India; E. Turrisi;
1837-1864
1837-1866
1837-1871
1837-1877
1837-1878
Antecedenti a partire dal
XVIII secolo.
Vicario Generale, fino al
1855, è Epifanio Turrisi e,
dal 1857, Vincenzo Lello;
nel breve intervallo, Luigi
Blandano ha la carica di
Provicario.
Alcune carte sono parzialmente
illeggibili, in
quanto danneggiate dall’umidità.
All’interno, tra i documenti
del 1847 e quelli del
1849, un foglietto porta
l’annotazione: “1848 -
manca la corrispondenza
perché epoca della rivoluzione”.
Ancora, dopo gli atti
datati 1860, è presente un
altro foglietto con una scritta
analoga: “Manca 1861 e
1862 perché rivoluzione”.
Un documento del 20
maggio 1863 ha per oggetto
la “concessione al
Museo di Palermo di talune
antichità”, tra cui si
annoverano una iscrizione
araba e un capitello
normanno (cfr. 188).
Alcuni atti del 1860 concernono
la nomina della
“Deputazione per la conservazione
dei mosaici
della Real Cappella”.