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imp. Arch. Stato ok - Archivio di Stato di Palermo

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zionamento dei sistemi culturali <strong>di</strong> gestione della società e delle relazioni<br />

collettive. Un prodotto che non può essere sintetizzato solo con una soluzione<br />

tecnica <strong>di</strong> registrazione.<br />

Metafonti e metadati<br />

La prima definizione relativa ai nuovi linguaggi che avesse elementi <strong>di</strong><br />

rispondenza archivistica è stata probabilmente l’idea <strong>di</strong> metafonte, elaborata<br />

da Genet 10 per definire le interconnessioni <strong>di</strong> dati dei sistemi <strong>di</strong> archiviazione.<br />

Il <strong>di</strong>battito sulla definizione dei nuovi termini proviene principalmente<br />

dagli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> linguistica e filosofia del linguaggio, come la maggior parte<br />

delle definizioni assunte dal <strong>di</strong>battito sulle reti informatiche. Roland Barthes<br />

poneva già negli anni Sessanta del ’900 il problema della capacità <strong>di</strong> contenimento<br />

e reperimento <strong>di</strong> informazioni in relazione ad un catalogo e ad un<br />

archivio dei testi prodotti nella storia umana 11 .<br />

La categoria <strong>di</strong> metafonte si adatta perfettamente alla definizione delle fonti<br />

in formato <strong>di</strong>gitale, perché ciò che sta avvenendo adesso è, in sintesi, un processo<br />

<strong>di</strong> reinvenzione della fonti che corrisponde a quello dell’invenzione degli<br />

archivi. Si tratta <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> selezione che produce una fonte in un<br />

nuovo contesto e che fornisce la possibilità <strong>di</strong> muoversi all’interno <strong>di</strong> fonti <strong>di</strong>fferenti.<br />

I nuovi archivi non si limitano a riprodurre quelli originali, ma li reinventano<br />

sotto molti aspetti. Analizzando la funzione dello scambio <strong>di</strong> informazioni<br />

il processo <strong>di</strong>venta evidente. La compatibilità dei dati e dei formati è<br />

uno dei principali problemi degli archivi in un sistema <strong>di</strong>ffuso <strong>di</strong> scambio <strong>di</strong><br />

informazioni. La <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> materiale documentario in ambiente <strong>di</strong>gitale<br />

non trova equivalenti in altri mezzi <strong>di</strong> riproduzione, perché non deve necessariamente<br />

rispondere al criterio della copia <strong>di</strong>plomatica. Qualunque unità archivistica<br />

(au<strong>di</strong>o, video, immagine, testo, informazione tattile o olfattiva)<br />

convertita in formato <strong>di</strong>gitale si presta cioè ad una riproduzione non fedele,<br />

causata, ad esempio, dall’uso <strong>di</strong> tecnologia <strong>di</strong>fferente. Un esempio del problema<br />

è dato dal ricorso della maggior parte degli archivi testuali a formati <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />

anastatica, che riproducono l’immagine del testo. La formulazione<br />

<strong>di</strong> standard che possano effettivamente mantenere i criteri <strong>di</strong> fedeltà della<br />

riproduzione, sposta però il problema dell’archiviazione dei dati su quello della<br />

fruibilità. Creare un archivio <strong>di</strong>gitale equivale a porsi il problema della fruizione<br />

e della rappresentazione dei contenuti. Nel caso dei documenti significa<br />

anche cercare <strong>di</strong> mantenere la riproduzione il più vicino possibile al prodotto<br />

10 Jean-Philippe Genet, Source, Métasource, Texte, Histoire, in Francesca Bocchi e Peter Denley (a<br />

cura <strong>di</strong>), Storia e Multime<strong>di</strong>a, Atti del settimo congresso della Association for History and computing,<br />

Bologna, Grafis, 1994.<br />

11 Una prima definizione <strong>di</strong> ipertesti si trova in Roland Barthes, S/Z, Torino, Einau<strong>di</strong>, 1965; cfr.<br />

anche I risultati della lunga attività <strong>di</strong> Ted Nelson sono quasi integralmente <strong>di</strong>sponibile on-line; Ted nelson,<br />

Computer lib, Redmond, Tempus bo<strong>ok</strong>s of microsoft Press, 1987.<br />

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