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Le orchidee spontanee del piacentino - Osservatorio Trebbia

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EPIPACTIS MUELLERI GODFERY 1921<br />

Epipactis viridifl ora (Rchb.) sensu Müller<br />

Prende il nome dal botanico tedesco<br />

H. Müller (1829-1883).<br />

Pianta<br />

<strong>Le</strong> caratteristiche generali <strong>del</strong>la<br />

pianta differiscono da quelle di<br />

Epipactis helleborine, dall’habitus<br />

generalmente più gracile, anche se<br />

non vanno dimenticati esemplari di<br />

ragguardevoli dimensioni (60-70<br />

cm Monte Nero, 14-8-1987).<br />

Fioritura<br />

Da metà Giugno a metà Agosto.<br />

Foglie<br />

Da 5 a 10, lunghe da 4.5 a 12 cm, larghe da 1.5 a 4 cm, distiche, ovale-lanceolate<br />

o strettamente lanceolate, piane o carenate, con margine<br />

generalmente ondulato, di colore generalmente verde chiaro con nervature<br />

evidenti ± coriacee a seconda se sono ± esposte alla luce, da 1 a 3 foglie<br />

superiori bratteiformi.<br />

Infiorescenza<br />

Lunga da 5 a 30 cm, generalmente rada, composta da 4 o 5 a 40 fi ori,<br />

orientati per lo più su un solo lato <strong>del</strong> fusto. Brattee più lunghe dei fi ori<br />

nella parte bassa, un po’ meno nella parte alta.<br />

Fiori<br />

Lunghi da 8 a 12 mm, larghi da 3.5 a 5 mm, ovale-lanceolati, leggermente<br />

carenati; petali ± uguali ai sepali, ovale-acuminati, biancastri o raramente<br />

rosei; giuntura tra ipochilo ed epichilo larga; ipochilo incavato contenente<br />

sostanze zuccherine, brunastro o rossastro internamente; epichilo lungo<br />

da 4 a 5 mm, largo da 3 a 4 mm, cordato, ottuso con punta dritta in avanti<br />

o leggermente piegata all’indietro, sono presenti 2 piccole protuberanze<br />

basali divise da un solco centrale; antera giallastra, sormontante lo stimma;<br />

clinandrio assente; viscidio assente o presente in forma rudimentale nel<br />

bocciolo; masse polliniche appoggiate direttamente sopra lo stimma; ovario<br />

verde, peduncolato, piriforme, ± glabro. 2n=38,40<br />

Status<br />

<strong>Le</strong> problematiche di rare-fazione di questa pianta sono legate all’infoltirsi<br />

degli ambienti dove vive.<br />

Diffusione<br />

L’areale è da ritenersi europeo-centroccidentale,<br />

anche se i suoi effettivi confi ni sono ancora imprecisati,<br />

essendo stata confusa con la congenere<br />

E. helleborine (di cui, da molti autori, è considerata<br />

sottospecie). In Italia la prima segnalazione è dovuta<br />

a L. Poldini (1981) per l’Italia nord-orientale.<br />

In provincia è stata trovata per la prima volta<br />

nel corso <strong>del</strong>le mie ricerche, nel 1983, nel quadrante<br />

1023-3 nella località Poggio Balestrino.<br />

Ambiente<br />

Boscaglie termofi le, pinete, faggete, spesso sui<br />

bordi stradali.<br />

G F M A M G L A S O N D<br />

Note<br />

Contrariamente a quanto succede in<br />

altre specie, la fi oritura di E. muelleri è<br />

velocissima: questo fatto va messo in<br />

relazione al fenomeno <strong>del</strong>l’autogamia in<br />

cui il polline maturo (polverulento) cade<br />

sullo stimma. Così il fi ore ha adempiuto<br />

al suo compito senza dover attendere<br />

l’insetto impollinatore: perciò in breve<br />

tempo avvizzisce. Inoltre all’interno di<br />

questa specie non è raro osservare fenomeni<br />

di cleistogamia: ciò signifi ca che<br />

il fi ore in particolari condizioni riesce ad<br />

autoimpollinarsi senza doversi aprire.<br />

Questa caratteristica la si può riscontrare,<br />

sempre in condizioni estreme, in quasi<br />

tutte le specie <strong>del</strong> genere.<br />

Nelle annate successive al 1983 si è potuto<br />

notare un andamento irregolare nella<br />

fi oritura: pochi individui a fi ore nell’84<br />

e 85; addirittura nulla o quasi nell’86,<br />

per arrivare nell’87 e 88 ad una fi oritura<br />

abbondante. Fenomeno, questo, assai<br />

frequente nella famiglia <strong>del</strong>le orchidacee<br />

e da mettere in relazione all’andamento<br />

stagionale e alla conseguente capacità<br />

<strong>del</strong>la pianta di accumulare sostanze di<br />

riserva, utili quest’ultime a produrre la<br />

fi oritura <strong>del</strong>l’anno successivo.<br />

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