Le orchidee spontanee del piacentino - Osservatorio Trebbia
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fiori sono aperti, se non vengono visitati<br />
dagli insetti in un tempo piuttosto breve,<br />
le caudicole, essendo molto sottili, si<br />
seccano e si ripiegano, facendo uscire i<br />
pollinii dalle loro logge; a seguito di questo<br />
ripiegamento i pollinii andranno a toccare<br />
lo stimma.<br />
Osservare questo fenomeno da noi non<br />
è molto comune: infatti questa specie<br />
viene spesso visitata dagli insetti. Sembra<br />
tuttavia che tale fenomeno sia l’unico a<br />
garantire l’impollinazione degli individui<br />
presenti a nord <strong>del</strong>le Alpi, dove mancano<br />
gli insetti pronubi.<br />
In Neottia nidus-avis l’impollinzione entomofila<br />
può avvenire soltanto nei primi<br />
giorni <strong>del</strong>l’apertura <strong>del</strong> fiore, dopo di che<br />
la ghiandola vischiosa perde la sua capacità<br />
adesiva. A questo punto i pollinii si<br />
ripiegano fino a toccare lo stimma.<br />
Sempre in Neottia nidus-avis e in Epipogium<br />
aphyllum, specie micotrofiche, l’autoimpollinazione<br />
può avvenire in condizioni<br />
estreme. Queste <strong>orchidee</strong>, in presenza di<br />
condizioni avverse, possono svolgere il<br />
loro ciclo vitale completamente sotto terra<br />
e conseguentemente fiorire, autoimpollinarsi<br />
e fruttificare.<br />
Infine, in certe specie di Epipactis, Cephalanthera,<br />
Limodorum, la fecondazione può<br />
avvenire quando i fiori sono ancora chiusi;<br />
in questo caso si ha il fenomeno <strong>del</strong>la<br />
cleistogamia. Una volta avvenuta la fecon-<br />
a-Fiore di Gymnadenia conopsea con insetto<br />
impollinatore, b-fiore di Ophrys insectifera<br />
con insetto impollinatore, c-fiore di Orchis<br />
coriophora con insetto impollinatore, d-fiore<br />
di Epipactis con insetto impollinatore.<br />
a b<br />
Impollinazione: a-Insetto impollinatore su Orchis coriophora fragrans, b-Farfalla su Nigritella<br />
rhellicani.<br />
dazione, i tepali possono seccare senza<br />
essersi aperti. Trovare infatti esemplari di<br />
queste specie con i fiori completamente<br />
aperti è un evento assai raro.<br />
d<br />
c<br />
a<br />
b<br />
La germinazione<br />
A seguito <strong>del</strong>la fecondazione si ha una<br />
notevole produzione di semi. Darwin in<br />
un ovario maturo di Dactylorhiza maculata<br />
contò 6.200 semi. Se germinassero tutti i<br />
semi di una D. maculata (sempre secondo<br />
Darwin), basterebbero solo quattro generazioni<br />
per coprire tutte le terre emerse.<br />
Ma un così alto numero di semi compensa,<br />
in parte, le difficoltà di germinazione. Essi<br />
infatti sono piccolissimi e leggerissimi:<br />
facilmente trasportati dal vento, non<br />
contengono o quasi sostanze di riserva.<br />
Pertanto, per poter germinare, hanno bisogno<br />
di un apporto di sostanze nutritizie<br />
che provenga dall’esterno: questo apporto<br />
avviene grazie alla simbiosi con minuscoli<br />
funghi endoparassiti, appartenenti per lo<br />
più al genere Rhizoctonia.<br />
Dall’incontro tra seme e fungo si apre una<br />
fase nella quale i due contendenti cercano<br />
di avere il sopravvento. Se il seme riesce<br />
a fagocitare completamente il fungo,<br />
morirà per mancanza di nutrimento; vi<br />
sarà comunque la morte <strong>del</strong> seme, anche<br />
se è il fungo ad avere il sopravvento. Un<br />
certo equilibrio si ha soltanto se il seme,<br />
per mezzo <strong>del</strong> fungicida che contiene,<br />
riesce a limitare la presenza <strong>del</strong> fungo a<br />
sue certe parti. In questa fase ha inizio<br />
la germinazione e si origina un rapporto<br />
che avvantaggia entrambi i contendenti.<br />
Inizia così per questa compagnia un lungo<br />
e difficile periodo verso la formazione di<br />
una nuova pianta: per certe specie infatti<br />
occorrono 6-7 o persino 15 anni prima<br />
che la nuova pianta sia in grado di portare<br />
a fioritura i primi fiori. Rimangono a tutt’oggi<br />
numerosi lati oscuri sul fenomeno<br />
<strong>del</strong>la simbiosi, tuttavia sembra che per le<br />
<strong>orchidee</strong> a foglie verdi tale simbiosi duri<br />
per il periodo necessario alla formazione<br />
di un piccolo tubercolo e alla conseguente<br />
formazione di foglie. Una volta in grado<br />
di fotosintetizzare, la pianta è in grado di<br />
svilupparsi da sola.<br />
Nelle specie micotrofiche (Limodorum<br />
abortivum, Neottia nidus-avis, Epipogium<br />
aphyllum, Corallorhiza trifida) non avviene<br />
la fotosintesi, pertanto si serviranno per<br />
tutta la loro vita <strong>del</strong>l’apporto nutritizio<br />
dato da questi funghi.<br />
La scoperta di questo particolare sistema<br />
di germinazione si è avuta soltanto<br />
all’inizio di questo secolo, per merito <strong>del</strong><br />
botanico francese Noël Bernard, il quale,<br />
osservando al microscopio dei semi di<br />
Neottia in fase di germinazione raccolti<br />
accanto alla pianta madre, scoprì che<br />
questi erano inframmezzati da minuscoli<br />
filamenti fungini.<br />
A seguito di questa scoperta, la scienza<br />
moderna ha messo a punto dei sistemi di<br />
germinazione artificiale che trovano largo<br />
impiego industriale nella produzione di<br />
piante ornamentali. Tali tecniche vengono<br />
per lo più applicate alle specie esotiche,<br />
le quali, essendo più vistose, sono più<br />
appetite dal mercato.<br />
Oltre alla propagazione per mezzo dei<br />
semi esse hanno messo a punto sistemi<br />
vegetativi per consentire la propagazione<br />
<strong>del</strong>la specie (fenomeno comune anche a<br />
molte altre specie <strong>del</strong> Regno Vegetale).<br />
Alcune producono due tuberi anzichè uno,<br />
come per esempio nel genere Serapias. In<br />
Goodyera repens si ha l’emissione di stoloni<br />
radicanti. Altre specie (es. Epipactis) si<br />
moltiplicano producendo germogli per<br />
mezzo dei rizoma.<br />
24 25<br />
7<br />
8<br />
Il ciclo vitale<br />
1) Apertura <strong>del</strong>le capsule a maturazione;<br />
2) Dispersione dei minutissimi semi; 3)<br />
Semi fortemente ingranditi; 4) I semi<br />
giunti nel terreno ricevono l’apporto nutrizionale<br />
dal fungo micorizzico, fino alla<br />
formazione <strong>del</strong>le prime foglie verdi; 5-6)<br />
Prima che abbia luogo la fioritura la nuova<br />
pianta si rafforza per alcuni anni, secondo<br />
il ciclo annuale; 7) Fioritura; 8) Insetto<br />
impollinatore.<br />
1<br />
6<br />
2<br />
4<br />
Ciclo vitale<br />
3<br />
5