Le orchidee spontanee del piacentino - Osservatorio Trebbia
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OPHRYS APIFERA HUDSON 1762<br />
Ophrys arachnites Mill.<br />
L’aggettivo specifi co deriva dalle parole latine apis, apis<br />
ape e fero, porto: portatrice di api. Si tratta <strong>del</strong>la<br />
specie di Ophrys con i caratteri più stabili o<br />
comunque poco variabili. In questa specie avviene,<br />
non di rado, l’autoimpollinazione: essendo l’antera<br />
molto piegata in avanti, i pollinii, giunti a maturazione<br />
si piegano, mediante il rilassamento <strong>del</strong>le caudicole e<br />
si appoggiano allo stimma.<br />
Pianta<br />
Da 20 a 60 cm.<br />
Foglie<br />
Di colore verde chiaro, le basali riunite in rosetta, lunghe da 5 a 12 cm, larghe<br />
da 0.6 a 1.6 cm, da ovato-lanceolate a oblunghe, talvolta con margini<br />
ondulati; le superiori guainanti il fusto.<br />
Infiorescenza<br />
Lassa, da 2 a l0 fi ori, lunga fi no a 25 cm. Brattee anche più lunghe dei<br />
fi ori.<br />
Fiori<br />
Sepali lunghi da 10 a 17 mm, larghi da 6 a 9 mm, ovale-ottusi, patenti o<br />
ribattuti; il colore va dal rosa più o meno carico con venature verdi, al bianco,<br />
sempre con venature verdi; petali lunghi da 1 a 3 mm, larghi 1 mm, di forma<br />
subtriangolare, acuti all’apice, auricolati alla base, pubescenti, verdastri<br />
o rosati. Labello trilobo lungo da 9 a 15 mm; lobi laterali formati da due<br />
gibbosità basali, prolungantisi in avanti, molto pelose; lobo mediano molto<br />
bombato, di forma ovale; appendice terminale quasi sempre poco visibile<br />
per la forte rifl essione <strong>del</strong> lobo stesso. Colorazione <strong>del</strong> labello marrone più<br />
o meno intenso; disegno formato da una macchia ovoidale rossastra, posta<br />
nella parte basale, bordata da due linee spesso irregolari, bianche o giallastre;<br />
spesso presenti alcune macchie chiare anche nella parte inferiore <strong>del</strong><br />
labello. Ginostemio con connettivo lungo, acuto piegato ad “S”. Ovario non<br />
ritorto di forma lineare-allungata, piegato in avanti. 2n=36<br />
O. a. var. botteroni O. a. var. chlorantha<br />
Fioritura<br />
Maggio, Giugno.<br />
Status<br />
I luoghi dove questa specie<br />
vive sono sempre più spesso<br />
infestati dall’edera: quando<br />
questo accade non resta che<br />
registrarne la sparizione.<br />
O. a. var. aurita<br />
Diffusione<br />
Euro-mediterranea. In Italia: in tutto il<br />
territorio. In provincia: rara, sporadica,<br />
dai primi rilievi fi no ai 1200 m s.l.m.<br />
Ambiente<br />
Su terreno calcareo, praterie, pascoli<br />
anche molto umidi.<br />
G F M A M G L A S O N D<br />
Note<br />
La specie è prevalentemente autogama.<br />
Non si rileva la variabilità che c’è, ad<br />
esempio, in altre specie <strong>del</strong> genere;<br />
tuttavia vengono segnalate numerose<br />
varietà, tre <strong>del</strong>le quali, posso confermare,<br />
presenti in provincia:<br />
- O. apifera var. aurita Moggridge. Si<br />
caratterizza per avere i petali lunghi<br />
la metà dei sepali, verdastri, stretti,<br />
ricoperti da una fi tta peluria; è la più<br />
comune <strong>del</strong>le tre.<br />
- O. apifera var. chlorantha (Hegestschw)<br />
Ricter. Caratterizzata dal<br />
labello completamente giallo e dai<br />
sepali bianchi.<br />
Di questa entità, fi no ad una decina<br />
di anni fa, ne conoscevo almeno<br />
4 stazioni con numerosi esemplari<br />
frammisti ad esemplari <strong>del</strong>la specie<br />
tipo; attualmente in queste stazioni è<br />
presente soltanto qualche esemplare<br />
<strong>del</strong>la specie tipo.<br />
- O. apifera var. botteroni (Chodat)<br />
Ascherson & Graiebner. Ha i petali<br />
grandi quasi come i sepali. Di questa<br />
entità posso segnalare pochissimi<br />
ritrovamenti in provincia: non più di<br />
tre esemplari.<br />
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