Le orchidee spontanee del piacentino - Osservatorio Trebbia
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SERAPIAS NEGLECTA DE NOTARIS 1858 G F M A M G L A S O N D<br />
Il nome specifi co deriva dal latino<br />
neglectus e signifi ca “trascurata, mal<br />
conosciuta” e allude al fatto che per lungo<br />
tempo è stata sottovalutata dai botanici;<br />
veniva infatti considerata una varietà di<br />
S. cordigera L.<br />
Pianta<br />
Da 10 a 30 (35) cm, fusto robusto<br />
con base non maculata.<br />
Fioritura<br />
Maggio.<br />
Foglie<br />
Da 4 a 8, lunghe da 6 a 12 cm, da dritte a pendenti, lanceolate, canaliculate;<br />
le superiori abbraccianti, bratteiformi, l’ultima arriva o supera di poco<br />
la base <strong>del</strong>l’infi orescenza.<br />
Infiorescenza<br />
Densa, con 3 o 12 (15) fi ori. Brattee un po’ più corte <strong>del</strong> fi ore quando è in<br />
boccio, <strong>del</strong>lo stesso colore <strong>del</strong> casco tepalico, grigio-rossastro, con nervature<br />
marcatamente più scure.<br />
Fiori<br />
Grandi, lievemente profumati; sepali lunghi da 19 a 28 mm, larghi da 5 a<br />
7 mm, petali un po’ più corti, larghi da 4 a 7 mm, molto scuri, con base<br />
orbicolare; labello trilobo, lungo da 28 a 45 mm, di colore variabilissimo,<br />
da rosso porporino a rosso mattone, rosa salmone, giallastro; base munita<br />
di due callosità separate, parallele, fauce con una densa pelosità biancastra;<br />
ipochilo lungo da 3 a 19 mm, largo da 21 a 26 mm, con lobi laterali<br />
generalmente più scuri, incurvati verso l’alto, sporgenti dal casco tepalico;<br />
epichilo lungo da 19 a 30 mm, largo da 14 a 22 mm, ovale, cordato-acuto,<br />
con bordi rialzati, un po’ ondulati, piegato in basso o rifl esso; ginostemio<br />
con pollini verdastri. 2n=36<br />
Status<br />
Data l’esiguità dei ritrovamenti, non è possibile fare valutazioni. Si può però<br />
rilevare come gli ambienti in cui sono stati fatti questi ritrovamenti stiano<br />
scomparendo, fagocitati da arbusti infestanti.<br />
Diffusione<br />
Endemica tirrenica, diffusa per lo più in<br />
Toscana, Liguria. In Francia lungo la costa,<br />
per un breve tratto, e in Corsica. Alcuni<br />
piccoli popolamenti sono presenti anche<br />
in Piemonte, nelle Langhe e in Emilia. In<br />
provincia due ritrovamenti.<br />
Ambiente<br />
Da 350 a 450 m s.l.m., in pieno sole o<br />
mezz’ombra, prati abbandonati, scarpate, su<br />
terreno calcareo. Questo dato è in contrasto<br />
con quanto viene riportato dalle maggiori<br />
pubblicazioni, secondo le quali la specie vive<br />
su terreni basici o debolmente acidi.<br />
Note<br />
Ho trovato questa specie il 15.5.1990,<br />
in Val Luretta, nel quadrante 1122-2, in<br />
una zona franosa presso Case Colombani,<br />
nel comune di Piozzano. Nello stesso<br />
periodo i sigg. Remo Schiavi e Giovanni<br />
Zanchieri ne segnalavano un’altra stazione<br />
in Val d’Arda, nel quadrante 1224-2,<br />
in una zona incolta, appena a monte <strong>del</strong><br />
Lago di Mignano, comune di Morfasso.<br />
Nella stessa stagione, si è poi saputo di<br />
altri ritrovamenti fatti in altre parti <strong>del</strong>la<br />
regione: si trattava di ritrovamenti singoli<br />
o di pochissimi esemplari, così come nel<br />
caso dei due ritrovamenti piacentini. La<br />
fi oritura non si è più ripetuta nelle annate<br />
successive. Di fronte a questa situazione,<br />
il parere degli esperti è che la specie raggiungerebbe,<br />
nei primi rilievi appenninici,<br />
il limite Nord <strong>del</strong> suo areale: la pianta<br />
sarebbe sempre presente almeno a livello<br />
fogliaceo, ma riuscirebbe a produrre uno<br />
stelo fi orifero solo nelle annate particolarmente<br />
favorevoli.<br />
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