Il corretto titolo edilizio per la realizzazione di un pergolato di ...

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13.06.2013 Views

Il corretto titolo edilizio per la realizzazione di un pergolato di Antonella Mafrica e Mario Petrulli Il pergolato, come definito dalla giurisprudenza 1 , è un manufatto realizzato in struttura leggera di legno che funge da sostegno per piante rampicanti o per teli, il quale realizza in tal modo una ombreggiatura di superfici di modeste dimensioni durante la bella stagione, destinato ad un uso del tutto provvisorio e costituente altresì un elemento ornamentale 2 . Da tale definizione sono facilmente individuabili le caratteristiche tipiche che il pergolato deve possedere: • struttura leggera e facilmente amovibile, • di modeste dimensioni, • in concreto destinata ad un utilizzo di carattere provvisorio, quale elemento ornamentale e di ombreggiatura di una piccola superficie durante la stagione calda. Normalmente, il relativo titolo edilizio necessario è la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività), istituto che ha sostituito, sia pur con alcune eccezioni 3 , per espressa previsione legislativa 4 , la “vecchia” DIA (denuncia di inizio attività) 5 . 1 Cfr., recentemente, TAR Campania, sez. VII Napoli, sent. n. 3099 del 10 giugno 2011; Consiglio di Stato, sez. V, sent. n. 6193 del 7 novembre 2005. 2 Spesso la definizione di pergolato si ritrova nel regolamento edilizio comunale: ad esempio, l’art. 35, comma 1, delle N.T.A. del Regolamento Edilizio del comune di Ravenna definisce lapergola” come “un telaio, privo di fondazioni (semplicemente infisso o ancorato al terreno) facilmente smontabile e amovibile, leggero, formato da intelaiature idonee a creare ornamento, riparo, ombra utilizzando piante rampicanti o coperture telate; come tali sono costituiti da elementi leggeri fra loro assemblati in modo tale da costituire un insieme di modeste dimensioni. La struttura, con altezza massima di ml. 3,00 deve essere costituita esclusivamente da montanti e traverse in legno, metallo o ghisa, a sostegno di piante rampicanti o teli”. 3 Con la lett. c) del comma 2 dell’art. 5 del Decreto n. 70 il Legislatore ha fornito un’interpretazione autentica dell’art. 19 della Legge n. 241/90, precisando che le disposizioni in materia di SCIA si applicano all’edilizia, con esclusione delle seguenti ipotesi: • DIA prevista, in base alla normativa statale o regionale, come alternativa o sostitutiva del permesso di costruire (c.d. SuperDIA); • DIA prevista dalle leggi regionali che, in attuazione dell’art. 22, comma 4 del Testo Unico dell’Edilizia, abbiano ampliato l’ambito applicativo delle disposizioni di cui all’articolo 22, comma 3 del medesimo Testo Unico; • nei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali, la SCIA non sostituisce gli atti di autorizzazione o nulla osta, comunque denominati, delle amministrazioni preposte alla tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale: in pratica, la SCIA sarà utilizzabile ma l’interessato dovrà ottenere preventivamente ed allegare i necessari atti di autorizzazioni o nulla osta. 4 L’art. 49 del Decreto Legge n. 78/2010, convertito in Legge n. 122/2010, mediante la riscrittura dell’art. 19 della Legge n. 241/1990, ha sostituito in via generale l’istituto della D.I.A. con quello della S.C.I.A., precisando al comma 4 ter che “Le espressioni "segnalazione certificata di inizio attività" e "Scia" sostituiscono, rispettivamente, quelle di "dichiarazione di inizio attività" e "Dia", ovunque ricorrano, anche come parte di una espressione più ampia, e la disciplina di cui al comma 4-bis sostituisce direttamente, dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, quella della dichiarazione di inizio attività recata da ogni normativa statale e regionale”). 5 Cfr., ad esempio, TAR Emilia Romagna, sez. II, sent. n. 36 del 19 gennaio 2011.

<strong>Il</strong> <strong>corretto</strong> <strong>titolo</strong> <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>realizzazione</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>per</strong>go<strong>la</strong>to<br />

<strong>di</strong> Antonel<strong>la</strong> Mafrica e Mario Petrulli<br />

<strong>Il</strong> <strong>per</strong>go<strong>la</strong>to, come definito dal<strong>la</strong> giurisprudenza 1 , è <strong>un</strong> manufatto realizzato in struttura<br />

leggera <strong>di</strong> legno che f<strong>un</strong>ge da sostegno <strong>per</strong> piante rampicanti o <strong>per</strong> teli, il quale realizza in tal modo<br />

<strong>un</strong>a ombreggiatura <strong>di</strong> su<strong>per</strong>fici <strong>di</strong> modeste <strong>di</strong>mensioni durante <strong>la</strong> bel<strong>la</strong> stagione, destinato ad <strong>un</strong> uso<br />

del tutto provvisorio e costituente altresì <strong>un</strong> elemento ornamentale 2 . Da tale definizione sono<br />

facilmente in<strong>di</strong>viduabili le caratteristiche tipiche che il <strong>per</strong>go<strong>la</strong>to deve possedere:<br />

• struttura leggera e facilmente amovibile,<br />

• <strong>di</strong> modeste <strong>di</strong>mensioni,<br />

• in concreto destinata ad <strong>un</strong> utilizzo <strong>di</strong> carattere provvisorio, quale elemento ornamentale e <strong>di</strong><br />

ombreggiatura <strong>di</strong> <strong>un</strong>a picco<strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie durante <strong>la</strong> stagione calda.<br />

Normalmente, il re<strong>la</strong>tivo <strong>titolo</strong> <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> necessario è <strong>la</strong> SCIA (segna<strong>la</strong>zione certificata <strong>di</strong><br />

inizio attività), istituto che ha sostituito, sia pur con alc<strong>un</strong>e eccezioni 3 , <strong>per</strong> espressa previsione<br />

legis<strong>la</strong>tiva 4 , <strong>la</strong> “vecchia” DIA (den<strong>un</strong>cia <strong>di</strong> inizio attività) 5 .<br />

1<br />

Cfr., recentemente, TAR Campania, sez. VII Napoli, sent. n. 3099 del 10 giugno 2011; Consiglio <strong>di</strong> Stato, sez. V, sent.<br />

n. 6193 del 7 novembre 2005.<br />

2<br />

Spesso <strong>la</strong> definizione <strong>di</strong> <strong>per</strong>go<strong>la</strong>to si ritrova nel rego<strong>la</strong>mento <strong>e<strong>di</strong>lizio</strong> com<strong>un</strong>ale: ad esempio, l’art. 35, comma 1, delle<br />

N.T.A. del Rego<strong>la</strong>mento E<strong>di</strong>lizio del com<strong>un</strong>e <strong>di</strong> Ravenna definisce <strong>la</strong> “<strong>per</strong>go<strong>la</strong>” come “<strong>un</strong> te<strong>la</strong>io, privo <strong>di</strong> fondazioni<br />

(semplicemente infisso o ancorato al terreno) facilmente smontabile e amovibile, leggero, formato da inte<strong>la</strong>iature<br />

idonee a creare ornamento, riparo, ombra utilizzando piante rampicanti o co<strong>per</strong>ture te<strong>la</strong>te; come tali sono costituiti da<br />

elementi leggeri fra loro assemb<strong>la</strong>ti in modo tale da costituire <strong>un</strong> insieme <strong>di</strong> modeste <strong>di</strong>mensioni. La struttura, con<br />

altezza massima <strong>di</strong> ml. 3,00 deve essere costituita esclusivamente da montanti e traverse in legno, metallo o ghisa, a<br />

sostegno <strong>di</strong> piante rampicanti o teli”.<br />

3<br />

Con <strong>la</strong> lett. c) del comma 2 dell’art. 5 del Decreto n. 70 il Legis<strong>la</strong>tore ha fornito <strong>un</strong>’interpretazione autentica dell’art.<br />

19 del<strong>la</strong> Legge n. 241/90, precisando che le <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> SCIA si applicano all’e<strong>di</strong>lizia, con esclusione<br />

delle seguenti ipotesi:<br />

• DIA prevista, in base al<strong>la</strong> normativa statale o regionale, come alternativa o sostitutiva del <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> costruire<br />

(c.d. Su<strong>per</strong>DIA);<br />

• DIA prevista dalle leggi regionali che, in attuazione dell’art. 22, comma 4 del Testo Unico dell’E<strong>di</strong>lizia,<br />

abbiano ampliato l’ambito applicativo delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all’articolo 22, comma 3 del medesimo Testo<br />

Unico;<br />

• nei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali, <strong>la</strong> SCIA non sostituisce gli atti <strong>di</strong><br />

autorizzazione o nul<strong>la</strong> osta, com<strong>un</strong>que denominati, delle amministrazioni preposte al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dell’ambiente e<br />

del patrimonio culturale: in pratica, <strong>la</strong> SCIA sarà utilizzabile ma l’interessato dovrà ottenere preventivamente<br />

ed allegare i necessari atti <strong>di</strong> autorizzazioni o nul<strong>la</strong> osta.<br />

4<br />

L’art. 49 del Decreto Legge n. 78/2010, convertito in Legge n. 122/2010, me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong> riscrittura dell’art. 19 del<strong>la</strong><br />

Legge n. 241/1990, ha sostituito in via generale l’istituto del<strong>la</strong> D.I.A. con quello del<strong>la</strong> S.C.I.A., precisando al comma 4<br />

ter che “Le espressioni "segna<strong>la</strong>zione certificata <strong>di</strong> inizio attività" e "Scia" sostituiscono, rispettivamente, quelle <strong>di</strong><br />

"<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> inizio attività" e "Dia", ov<strong>un</strong>que ricorrano, anche come parte <strong>di</strong> <strong>un</strong>a espressione più ampia, e <strong>la</strong><br />

<strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> cui al comma 4-bis sostituisce <strong>di</strong>rettamente, dal<strong>la</strong> data <strong>di</strong> entrata in vigore del<strong>la</strong> legge <strong>di</strong> conversione del<br />

presente decreto, quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> inizio attività recata da ogni normativa statale e regionale”).<br />

5<br />

Cfr., ad esempio, TAR Emilia Romagna, sez. II, sent. n. 36 del 19 gennaio 2011.


Al contrario, deve essere qualificato intervento <strong>di</strong> nuova costruzione, ai sensi dell'art. 3 del<br />

Testo Unico dell’E<strong>di</strong>lizia 6 e, quin<strong>di</strong>, soggetto a <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> costruire, <strong>la</strong> <strong>realizzazione</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />

<strong>per</strong>go<strong>la</strong>to costituito da pi<strong>la</strong>stri e travi in legno <strong>di</strong> importanti <strong>di</strong>mensioni, atti a rendere <strong>la</strong> struttura<br />

solida e robusta e a far desumere <strong>un</strong>a sua <strong>per</strong>manenza prol<strong>un</strong>gata nel tempo, con presenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />

p<strong>la</strong>tea cementizia.Ed infatti, nel<strong>la</strong> casistica giurisprudenziale, si rinvengono casi <strong>di</strong> strutture che <strong>di</strong><br />

<strong>per</strong>go<strong>la</strong>to hanno solo il nome ma non le caratteristiche e, conseguentemente, sono soggette al<br />

preventivo ri<strong>la</strong>scio del <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> costruire; ad esempio:<br />

• struttura costituita da travi <strong>di</strong> legno <strong>di</strong> abete posti sia verticalmente (con spessore <strong>di</strong> cm. 20 x<br />

15 e fissati al suolo con barre filettate e bulloni in ferro), che orizzontalmente (con spessore<br />

<strong>di</strong> cm. 10 x 15, ancorati con barre filettate e bulloni in ferro ai travi <strong>la</strong>mel<strong>la</strong>ri posizionati in<br />

modo verticale), nonché da travicelli sempre <strong>di</strong> legno <strong>di</strong> abete pial<strong>la</strong>ti e squadrati, aventi<br />

spessore <strong>di</strong> cm. 5 x 5, con presenza <strong>di</strong> <strong>un</strong> or<strong>di</strong>to a doppia falda in legno nel<strong>la</strong> parte su<strong>per</strong>iore<br />

del<strong>la</strong> struttura, e <strong>un</strong> ingombro complessivo <strong>per</strong> <strong>un</strong>a su<strong>per</strong>ficie co<strong>per</strong>ta <strong>di</strong> mq. 30 (mt. 6 x 5);<br />

inoltre, <strong>la</strong> base del manufatto era costituita da <strong>un</strong>a p<strong>la</strong>tea <strong>di</strong> cemento armato 7 ;<br />

• <strong>per</strong>go<strong>la</strong>to in pali <strong>di</strong> legno, ton<strong>di</strong>ni in ferro e telo in p<strong>la</strong>stica, <strong>di</strong> mq 75 circa ed altezza me<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> mt. 4, sotto il quale era posizionata <strong>un</strong>a baracca in <strong>la</strong>miere <strong>di</strong> mq. 20 e mc. 65 circa 8 ;<br />

In concreto, quin<strong>di</strong>, quando l’imponenza del<strong>la</strong> costruzione, da valutare com<strong>un</strong>que nel<strong>la</strong> sua<br />

totalità e complessità, conferisce al<strong>la</strong> stessa caratteristiche <strong>di</strong> rilevanza e<strong>di</strong>lizia, ambientale, estetica<br />

e f<strong>un</strong>zionale, pur in assenza <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e in muratura e <strong>di</strong> chiusure <strong>per</strong>imetrali, <strong>di</strong>venta necessario il<br />

preventivo ri<strong>la</strong>scio del <strong>per</strong>messo <strong>di</strong> costruire.<br />

6 DPR n. 380/2001.<br />

7 TAR Campania, sez. VII Napoli, sent. n. 3099 del 10 giugno 2011.<br />

8 TAR Campania, sez. VII Napoli, sent. n. 1438 del 12marzo 2010.

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