GRAZIE PANNI!!! - Il Castello il giornale dei pannesi

GRAZIE PANNI!!! - Il Castello il giornale dei pannesi GRAZIE PANNI!!! - Il Castello il giornale dei pannesi

pannicastle.altervista.org
from pannicastle.altervista.org More from this publisher
12.06.2013 Views

Il Castello gennaio 2010 IL PARCO EOLICO A PANNI di Stefano Piscopiello Anche se con un certo ritardo, vorrei parlare dalla questione del 2° parco eolico a Panni, prendendo questo evento a mo’ di spunto per riflessioni di carattere più generale. Viviamo all'interno di un sistema altamente energivoro, ovvero che consuma molta energia per funzionare. La stragrande maggioranza della quale viene letteralmente sprecata; un po’ come avviene per le vecchie lampadine ad incandescenza in cui solo il 10% dell’energia fornita viene trasformata in luce visibile. Il restante 90% (novanta!!!) diventa calore, non contribuendo minimante allo scopo per la quale essa stessa è stata erogata. Sono realista, e so che il parco eolico è frutto di un lavoro istituzionale che dura da parecchi mesi. Ce lo ha ricordato anche il Sig. Sindaco nel suo recente comunicato. In ogni caso, non auspico la distruzione, peraltro anacronistica, del progetto. Ed è per questo che chiedo a tutti noi una certa sensibilità di fronte a tematiche molto delicate come questa. Noi pannesi ce lo siamo posti il problema della domanda di energia? O crediamo che all’occorrenza, tra dieci o venti anni, se ne potrà ridiscutere costruendo ancora? Siamo in grado di capire che senza tale consapevolezza anche le nuove pale finiranno per diventare un provvedimento insufficiente per la nostre richieste incessanti? Qualunque tipo di provvedimento non può più essere percepito come un atto singolo fine a se stesso, ma va incastonato e contestualizzato all’intero di uno scenario più grande, in cui è anche il singolo cittadino a dover fare la propria parte. Tutti i pannesi ricordano lo spettro della discarica che minacciò il nostro paese pochissimi anni fa. Ricorderete i toni trionfalistici con cui si sventagliava la necessità assoluta di quella che veniva spacciata come la soluzione definitiva del problema della Campania. Inutile dire che oggi quei siti sono già traboccanti e che tra poco si dovranno riaprire i cantieri da qualche altra parte. Occupando nuovo territorio, sottraendo ricchezza e benessere a nuove comunità, che vivranno ciò che abbiamo vissuto anche noi. E che, in ultima analisi, siamo noi; se non vogliamo nascondere la polvere sotto il tappeto ed accontentarci di dire che, spostata di qualche metro, la cosa smette di riguardarci. E come credete che verranno scelti i siti per la costruzione delle famigerate centrali nucleari e delle relative scorie? Se vogliamo evitare orizzonti simili, anche su questi fronti, conviene iniziare sin da ora una discussione, che ci vede ritardatari, su internet, ma non solo. Dobbiamo raggiungere tutta la comunità pannese attraverso un uso consapevole e ponderato del linguaggio e degli argomenti. Un uso che la velocissima fruizione del web non permette ai più. Il Castello, ancora una volta, potrebbe essere la risposta giusta. L’agorà privilegiata di un dibattito politico e culturale che ci riguarda tutti, nessuno escluso. E chi se ne importa se alcuni non rispondono all’appello. Dobbiamo agire secondo ciò che ci dice la coscienza. Diffondendo le notizie e gli spunti che crediamo di interesse generale. La scienza ci ha dato finalmente la possibilità di voltare pagina rispetto all’uso indiscriminato delle fonti non rinnovabili; e le pale eoliche, per quanto preferibili ad altre fonti di approvvigionamento, sfruttano la risorsa non rinnovabile per eccellenza: il territorio. Tuttavia, se vogliamo riuscire, dobbiamo affrontare le questioni da entrambi i lati del problema. Non ha alcun senso continuare a riempire un secchio bucato sul fondo. Si butta prima via il secchio e poi si discute su cosa sia meglio, se il solare, o l’eolico, o le geotermiche, o altro ancora. Non dobbiamo più accettare la scelta dei siti di produzione come una sorta di mannaia calata dall’alto. Dobbiamo renderci progressivamente indipendenti da essi. Gli enti locali, e più in generale, le comunità locali possono molto in questo senso. Qui la politica viaggia ancora al livello delle persone. E deve essere questa la nostra forza. Ci sono infatti molti esempi che muovono proprio in questa direzione. In comuni molto piccoli come è appunto Panni. E sempre qui in Italia, da nord a sud. Alludo per esempio al progetto di illuminazione pubblica “Archilede” inaugurato il sette settembre scorso nel comune di Canegrate: cinquemila anime in provincia di Milano. Sfruttando la recente tecnologia LED, si ottiene un risparmio di energia elettrica di circa il 31% rispetto ai consumi convenzionali. Con relativa diminuzione di emissioni di CO2 nell’atmosfera. Il progetto prevede l’installazione di 122 lampade nelle principali vie del paese, con progres- 20 siva espansione dei confini. Inoltre, a fronte di una spesa iniziale per la messa in opera dell’iniziativa, i risparmi energetici ed economici che ne derivano avranno natura strutturale, duratura nel tempo. Di modo che si potrà deviare quelle stesse risorse, oggi immobilizzate, verso nuove iniziative simili, o semplicemente al risanamento dei conti pubblici. Una vera manna dal cielo se si pensa ai bilanci dei comuni italiani. Oppure penso al progetto del solare diffuso a Melpignano, in provincia di Lecce. Dove si cerca di agevolare la nascita di piccole centrali domestiche di energia alimentate dal sole. Il Comune finanzia parte dei lavori per la costruzione dei pannelli, la cui gestione fa capo ai cittadini che ne richiedono l’installazione sui tetti delle proprie case, diventando, alla fine della trafila, proprietari dell’impianto. In questo modo, non si consuma nuovo territorio, si crea un nuovo mercato lavorativo, si consente alle famiglie il progressivo affrancamento dall’odiosa, ma oggi necessaria, bolletta ENEL, e la comunità, presa nel suo insieme, diventa esempio per quelle vicine, capovolgendo la logica della necessità storica di centrali elettriche, di qualunque genere, che producano un milione di watt; non è vero, non lasciatevi convincere: ciò di cui abbiamo bisogno sono un milione di cittadini che producano un watt a testa. Oltre all’elettricità ci sono molti altri nodi da sciogliere. I rifiuti e la raccolta differenziata, come accennato in precedenza. L’acqua potabile che rischia seriamente la privatizzazione dopo l’approvazione del decreto 113 del Ministro Tremonti. Il fenomeno dei prodotti alla spina, come latte e detersivi, che mentre diminuiscono gli imballaggi, e quindi i rifiuti, incentivano e creano un mercato sicuro all’interno delle singole comunità attraverso la filiera corta, ovvero un contatto diretto tra produttori locali e cittadini consumatori. E questi sono soltanto alcuni esempi di una lista che si sta allungando giorno dopo giorno, in cui anche Panni potrebbe dire la sua. Inoltre non ci è dato inventarci nulla, in quanto cose già realizzate in altrettanti comuni italiani. Mi permetto di aggiungere altresì che per questa via passa anche un progetto di rilancio generale dell’immagine del paese che, tradotta in soldoni, significa turismo. Sono infatti decine e decine le piattaforme che, esclusivamente sulla rete, parlano quotidianamente di queste tematiche. Persone come noi, gente comune che si scambiano opinioni, raccontano la propria esperienza, le idee messe in cantiere, i percorsi burocratici amministrativi battuti per l’investitura istituzionale necessaria continua a pag. 21

21 RACCOLTA RIFIUTI DIFFERENZIATA PORTA A PORTA Il Castello La raccolta rifiuti differenziata è auspicabile da parte di tutti in modo che ci sia una suddivisione dei vari composti in altrettanti cassonetti ed essere utilizzata nella maniera migliore. Bastano pochi contenitori e ogni giorno il relativo prelievo da parte delle Aziende incaricate. Ma quella differenziata porta a porta crea del caos per gli eccessivi bidoni nelle vie pubbliche e spazio nei condomini a loro riservati e non basta. Si intacca anche la finanza pubblica per i relativi finanziamenti e la privata per l'omino addetto allo spostamento, non sono pochi euro in un anno, la raccolta a giorni preposti a seconda del materiale in questione. Anche in casa c'è un relativo deposito e sacchetti circolano continua da pag. 20 IL PARCO EOLICO A PANNI all’avvio dei progetti. Questa letteratura non può più essere ignorata. Come cittadini e ancor più come uomini liberi. Abbiamo certamente bisogno del coraggio di un’Amministrazione giovane, nello spirito e nelle idee. E fortunatamente a Panni non manca. E poi c’è bisogno dello sforzo di ognuno. Uno sforzo che è anzitutto un abbandono dello scetticismo cronico con cui ci predisponiamo a certe possibilità. Della pigrizia mentale che ci fa dire “mondo era e mondo sarà”: signori, se Leonardo Da Vinci ha potuto immaginare l’elicottero nel 1400, allora a noi è dato osare molto dei più di quanto vi sto suggerendo. Tutto per amore e per il bene di Panni. Deve finire la stagione in cui si delegava passivamente alla politica, anche con una certa superficialità e noncuranza, la facoltà di scelta su questioni che ci riguardano molto da vicino, più di quanto pensiamo. È ora di abbandonare il comodo alibi che ci fa salire sullo scranno più alto e dire puntualmente: “ma cosa avete fatto?” Perché la vera domanda da porsi è cosa abbiamo fatto noi per indirizzare la politica verso fini più meritori. Il mio, se tale può essere, è un contributo di natura modesta: si tratta di semplice e chiara cittadinanza attiva, almeno nelle intenzioni dello scrivente. Un modo per mettere in circolo temi dei quali credo si debba fortemente iniziare a discutere. Tra di noi, all’interno della comunità pannese, con tutti coloro che si ritengono in coscienza chiamati in causa dall’appartenenza a questa categoria. E spero che il dibattito si dipani in tutti i modi possibili, attraverso il Castello, i blog e anche a voce, magari con un incontro pubblico proprio a Panni. Avendo ben presente il nostro ruolo di gente umile, uomini senza potere: ma pur sempre uomini. tra le mura; il balcone per chi lo possiede è il polmone del solido urbano. Si pone in essere questa raccolta differenziata porta a porta per l'incuria umana, per il menefreghismo dell'utente che non collabora alle esigenze impellenti. “Chi se ne frega” è il motto degli indisciplinati e per colpa di questi inadempienti non si può fare a meno della raccolta porta a porta. Per quale motivo si ricorre a detti comportamenti è presto spiegato: meno terreni utilizzati da discariche che si vanno esaurendo, meno alberi sacrificati con il recupero della carta, meno pesticidi velenosi con l'utilizzo dell'organico, oggetti di plastica triturati riammessi sul mercato, bottiglie di vetro per dare materia prima alle Panni, ore 7.30 del mattino: mi alzo dal letto alquanto assonnata. Da buona italiana il mio primo pensiero è un bel caffè. Quando è pronto, lo verso nella tazzina e lo macchio con l’ultimo goccio di latte rimasto in frigo. Finalmente la giornata può iniziare. Prima di cominciare con i soliti doveri di studentessa, do un’occhiata alle notizie del giorno, rassettando distrattamente la cucina. Prendo il tetrapak vuoto e istintivamente apro il rubinetto per sciacquarlo, ma rimango un tantino perplessa e poi mi rendo conto di quello che sto per fare: il tetrapak non ha bisogno di essere lavato, visto che verrà buttato insieme a tutti gli altri rifiuti; la scatola di cartone dei biscotti starà infatti a fargli compagnia, con l’involucro di plastica della monoporzione e le bucce della frutta. Quella che ormai per milioni di persone al mondo, compresi tantissimi italiani, è routine, a Panni è ancora un’utopia, o almeno così sembra. Di raccolta differenziata, a Panni, se ne parla da tempo, ma le scadenze per la messa in atto delle procedure sembrano allungarsi all’infinito. Sul numero di aprile 2009 del giornale si legge di un prossimo avvio della raccolta porta a porta, con l’auspicio che i tempi di realizzazione rientrino nell’anno in corso. Ricordo ancora, a tal proposito, quando furono sistemati i primi cassonetti per la carta tra via Castello a Levante e vico Rainone. Sono trascorsi almeno 5 anni, ma la carta continuiamo a smaltirla insieme alla plastica, al vetro, ai rifiuti organici, ai medicinali scaduti e alle pile scariche; ed è passato anche del tempo dalle proteste contro l’apertura della discarica, allo scalo di Montaguto -Panni. La discarica, però, ce l’abbiamo ormai in casa, e allo stesso tempo non mi sembra che il tema dell’ambiente stia riscuotendo tanto successo e sia venuto alla ribalta con l’attenzione che, a mio avviso, meriterebbe. Mi rendo perfettamente conto che differen- gennaio 2010 relative industrie e così via. Il rifiuto urbano, se ben adoperato è un business e in certe zone viene pure remunerato da interessati del settore. Suddivisi giungono negli inceneritori in maniera ridotta e idonei a produrre energia. La raccolta differenziata porta a porta, individuando le infrazioni nei cassonetti assegnati ai condomini, porta alla luce persone coinvolte nel deposito dell’immondizia e l’eventuale “multa collettiva”, per inosservanza, obbliga ognuno ad essere “spione” di un altro per non incorrere a intaccar tasca nelle note d’Amministrazione. Donato De Michele - from Panni O.N.A.S 1648/DM IN-DIFFERENZIATA ziare richiede impegno e tempo da parte di ogni cittadino e consistenti investimenti da parte del Comune, però, per usare le parole di un pentito di Camorra, “la ‘munnezza è oro”, e soprattutto se differenziata può favorire un futuro più pulito e più sano per tutti, quindi più benessere sotto tanti punti di vista per la cittadinanza. In altri contesti questa è già una realtà consolidata da anni ed è entrata a far parte dei meccanismi della vita cittadina. In Germania le discariche sono vietate dal 2005, differenziare è parte della cultura di ogni tedesco e lo Stato ha fatto dei rifiuti un vero e proprio business. Nel momento in cui in Italia l’emergenza rifiuti aveva raggiunto proporzioni immani e al telegiornale non si parlava d’altro; nel momento in cui la stampa internazionale si diceva a dir poco scandalizzata per la situazione da “terzo mondo” in cui versava un paese cosiddetto”civile”, da Napoli partivano treni carichi di spazzatura con destinazione Leipzig, Germania. Lì i rifiuti venivano trattati e smaltiti, costando all’Italia cifre esorbitanti. E’ così, guardandosi intorno, e ampliando il proprio campo di conoscenze, che si può quindi capire l’importanza che ha un’iniziativa come quella che a Panni si sta cercando di avviare. L’assessore al Turismo e all’Ambiente, nonché redattore del giornale, ha assicurato che il comune di Panni ha ultimato i preparativi per iniziare la raccolta differenziata porta a porta, pianificando già l’opera di informazione e sensibilizzazione della popolazione. Manca, a questo punto, il “VIA” dall’alto. Si attende, infatti, che si riunisca il consiglio dell’A.T.O., il consorzio che si occupa a livello centrale delle operazioni di trattamento dei rifiuti urbani precedentemente differenziati dai singoli cittadini. Mi auguro che i tempi siano brevi e che il 2010 possa registrare il successo di una così utile iniziativa, con l’impegno e l’entusiasmo da parte di amministratori e cittadini.

21 RACCOLTA RIFIUTI DIFFERENZIATA PORTA A PORTA <strong>Il</strong> <strong>Castello</strong><br />

La raccolta rifiuti differenziata è auspicab<strong>il</strong>e<br />

da parte di tutti in modo che ci sia una<br />

suddivisione <strong>dei</strong> vari composti in altrettanti<br />

cassonetti ed essere ut<strong>il</strong>izzata nella maniera<br />

migliore.<br />

Bastano pochi contenitori e ogni giorno <strong>il</strong><br />

relativo prelievo da parte delle Aziende<br />

incaricate. Ma quella differenziata porta a<br />

porta crea del caos per gli eccessivi bidoni<br />

nelle vie pubbliche e spazio nei condomini<br />

a loro riservati e non basta. Si intacca anche<br />

la finanza pubblica per i relativi finanziamenti<br />

e la privata per l'omino addetto allo<br />

spostamento, non sono pochi euro in un<br />

anno, la raccolta a giorni preposti a seconda<br />

del materiale in questione. Anche in casa<br />

c'è un relativo deposito e sacchetti circolano<br />

continua da pag. 20<br />

IL PARCO EOLICO A <strong>PANNI</strong><br />

all’avvio <strong>dei</strong> progetti. Questa letteratura<br />

non può più essere ignorata. Come cittadini<br />

e ancor più come uomini liberi.<br />

Abbiamo certamente bisogno del coraggio<br />

di un’Amministrazione giovane, nello spirito<br />

e nelle idee. E fortunatamente a Panni<br />

non manca. E poi c’è bisogno dello sforzo<br />

di ognuno. Uno sforzo che è anzitutto un<br />

abbandono dello scetticismo cronico con<br />

cui ci predisponiamo a certe possib<strong>il</strong>ità.<br />

Della pigrizia mentale che ci fa dire<br />

“mondo era e mondo sarà”: signori, se<br />

Leonardo Da Vinci ha potuto immaginare<br />

l’elicottero nel 1400, allora a noi è dato<br />

osare molto <strong>dei</strong> più di quanto vi sto suggerendo.<br />

Tutto per amore e per <strong>il</strong> bene di<br />

Panni.<br />

Deve finire la stagione in cui si delegava<br />

passivamente alla politica, anche con una<br />

certa superficialità e noncuranza, la facoltà<br />

di scelta su questioni che ci riguardano<br />

molto da vicino, più di quanto pensiamo.<br />

È ora di abbandonare <strong>il</strong> comodo alibi che<br />

ci fa salire sullo scranno più alto e dire<br />

puntualmente: “ma cosa avete fatto?” Perché<br />

la vera domanda da porsi è cosa abbiamo<br />

fatto noi per indirizzare la politica<br />

verso fini più meritori.<br />

<strong>Il</strong> mio, se tale può essere, è un contributo<br />

di natura modesta: si tratta di semplice e<br />

chiara cittadinanza attiva, almeno nelle<br />

intenzioni dello scrivente. Un modo per<br />

mettere in circolo temi <strong>dei</strong> quali credo si<br />

debba fortemente iniziare a discutere. Tra<br />

di noi, all’interno della comunità pannese,<br />

con tutti coloro che si ritengono in coscienza<br />

chiamati in causa dall’appartenenza a<br />

questa categoria. E spero che <strong>il</strong> dibattito<br />

si dipani in tutti i modi possib<strong>il</strong>i, attraverso<br />

<strong>il</strong> <strong>Castello</strong>, i blog e anche a voce, magari<br />

con un incontro pubblico proprio a Panni.<br />

Avendo ben presente <strong>il</strong> nostro ruolo di<br />

gente um<strong>il</strong>e, uomini senza potere: ma pur<br />

sempre uomini.<br />

tra le mura; <strong>il</strong> balcone per chi lo possiede<br />

è <strong>il</strong> polmone del solido urbano.<br />

Si pone in essere questa raccolta differenziata<br />

porta a porta per l'incuria umana, per<br />

<strong>il</strong> menefreghismo dell'utente che non collabora<br />

alle esigenze impellenti. “Chi se ne<br />

frega” è <strong>il</strong> motto degli indisciplinati e per<br />

colpa di questi inadempienti non si può<br />

fare a meno della raccolta porta a porta.<br />

Per quale motivo si ricorre a detti comportamenti<br />

è presto spiegato: meno terreni<br />

ut<strong>il</strong>izzati da discariche che si vanno esaurendo,<br />

meno alberi sacrificati con <strong>il</strong> recupero<br />

della carta, meno pesticidi velenosi<br />

con l'ut<strong>il</strong>izzo dell'organico, oggetti di plastica<br />

triturati riammessi sul mercato, bottiglie<br />

di vetro per dare materia prima alle<br />

Panni, ore 7.30 del mattino: mi alzo<br />

dal letto alquanto assonnata. Da<br />

buona italiana <strong>il</strong> mio primo pensiero<br />

è un bel caffè.<br />

Quando è pronto, lo verso nella<br />

tazzina e lo macchio con l’ultimo<br />

goccio di latte rimasto in frigo. Finalmente<br />

la giornata può iniziare. Prima di<br />

cominciare con i soliti doveri di studentessa,<br />

do un’occhiata alle notizie del giorno, rassettando<br />

distrattamente la cucina.<br />

Prendo <strong>il</strong> tetrapak vuoto e istintivamente<br />

apro <strong>il</strong> rubinetto per sciacquarlo, ma rimango<br />

un tantino perplessa e poi mi rendo conto<br />

di quello che sto per fare: <strong>il</strong> tetrapak non ha<br />

bisogno di essere lavato, visto che verrà<br />

buttato insieme a tutti gli altri rifiuti; la<br />

scatola di cartone <strong>dei</strong> biscotti starà infatti a<br />

fargli compagnia, con l’involucro di plastica<br />

della monoporzione e le bucce della frutta.<br />

Quella che ormai per m<strong>il</strong>ioni di persone al<br />

mondo, compresi tantissimi italiani, è routine,<br />

a Panni è ancora un’utopia, o almeno<br />

così sembra. Di raccolta differenziata, a<br />

Panni, se ne parla da tempo, ma le scadenze<br />

per la messa in atto delle procedure sembrano<br />

allungarsi all’infinito.<br />

Sul numero di apr<strong>il</strong>e 2009 del <strong>giornale</strong> si<br />

legge di un prossimo avvio della raccolta<br />

porta a porta, con l’auspicio che i tempi di<br />

realizzazione rientrino nell’anno in corso.<br />

Ricordo ancora, a tal proposito, quando furono<br />

sistemati i primi cassonetti per la carta tra via<br />

<strong>Castello</strong> a Levante e vico Rainone. Sono<br />

trascorsi almeno 5 anni, ma la carta continuiamo<br />

a smaltirla insieme alla plastica, al vetro,<br />

ai rifiuti organici, ai medicinali scaduti e alle<br />

p<strong>il</strong>e scariche; ed è passato anche del tempo<br />

dalle proteste contro l’apertura della discarica,<br />

allo scalo di Montaguto -Panni.<br />

La discarica, però, ce l’abbiamo ormai in<br />

casa, e allo stesso tempo non mi sembra che<br />

<strong>il</strong> tema dell’ambiente stia riscuotendo tanto<br />

successo e sia venuto alla ribalta con<br />

l’attenzione che, a mio avviso, meriterebbe.<br />

Mi rendo perfettamente conto che differen-<br />

gennaio 2010<br />

relative industrie e così via. <strong>Il</strong> rifiuto urbano,<br />

se ben adoperato è un business e in<br />

certe zone viene pure remunerato da interessati<br />

del settore.<br />

Suddivisi giungono negli inceneritori in<br />

maniera ridotta e idonei a produrre energia.<br />

La raccolta differenziata porta a porta,<br />

individuando le infrazioni nei cassonetti<br />

assegnati ai condomini, porta alla luce<br />

persone coinvolte nel deposito<br />

dell’immondizia e l’eventuale “multa<br />

collettiva”, per inosservanza, obbliga ognuno<br />

ad essere “spione” di un altro per non<br />

incorrere a intaccar tasca nelle note<br />

d’Amministrazione.<br />

Donato De Michele - from Panni<br />

O.N.A.S 1648/DM<br />

IN-DIFFERENZIATA<br />

ziare richiede impegno e tempo da<br />

parte di ogni cittadino e consistenti<br />

investimenti da parte del Comune,<br />

però, per usare le parole di un pentito<br />

di Camorra, “la ‘munnezza è oro”,<br />

e soprattutto se differenziata può<br />

favorire un futuro più pulito e più<br />

sano per tutti, quindi più benessere sotto<br />

tanti punti di vista per la cittadinanza.<br />

In altri contesti questa è già una realtà consolidata<br />

da anni ed è entrata a far parte <strong>dei</strong><br />

meccanismi della vita cittadina. In Germania<br />

le discariche sono vietate dal 2005, differenziare<br />

è parte della cultura di ogni tedesco e<br />

lo Stato ha fatto <strong>dei</strong> rifiuti un vero e proprio<br />

business.<br />

Nel momento in cui in Italia l’emergenza<br />

rifiuti aveva raggiunto proporzioni immani<br />

e al tele<strong>giornale</strong> non si parlava d’altro; nel<br />

momento in cui la stampa internazionale si<br />

diceva a dir poco scandalizzata per la situazione<br />

da “terzo mondo” in cui versava un<br />

paese cosiddetto”civ<strong>il</strong>e”, da Napoli partivano<br />

treni carichi di spazzatura con destinazione<br />

Leipzig, Germania. Lì i rifiuti venivano trattati<br />

e smaltiti, costando all’Italia cifre esorbitanti.<br />

E’ così, guardandosi intorno, e ampliando<br />

<strong>il</strong> proprio campo di conoscenze, che si può<br />

quindi capire l’importanza che ha<br />

un’iniziativa come quella che a Panni si sta<br />

cercando di avviare. L’assessore al Turismo<br />

e all’Ambiente, nonché redattore del <strong>giornale</strong>,<br />

ha assicurato che <strong>il</strong> comune di Panni ha<br />

ultimato i preparativi per iniziare la raccolta<br />

differenziata porta a porta, pianificando già<br />

l’opera di informazione e sensib<strong>il</strong>izzazione<br />

della popolazione. Manca, a questo punto,<br />

<strong>il</strong> “VIA” dall’alto. Si attende, infatti, che si<br />

riunisca <strong>il</strong> consiglio dell’A.T.O., <strong>il</strong> consorzio<br />

che si occupa a livello centrale delle operazioni<br />

di trattamento <strong>dei</strong> rifiuti urbani precedentemente<br />

differenziati dai singoli cittadini.<br />

Mi auguro che i tempi siano brevi e che <strong>il</strong><br />

2010 possa registrare <strong>il</strong> successo di una così<br />

ut<strong>il</strong>e iniziativa, con l’impegno e l’entusiasmo<br />

da parte di amministratori e cittadini.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!