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La Biodiversità del Terminillo - Lynx - Natura & Ambiente

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Versante nord di Valle Scura con la spaccatura <strong>del</strong> Fosso dei Cavalli, sovrastati da Monte di Cambio e Monte Iazzo .<br />

Questa è una <strong>del</strong>le aree meglio conservate <strong>del</strong> comprensorio montano.<br />

40<br />

41<br />

Leonessa e Poggio Bustone-Cantalice-Rivodutri,<br />

infatti fin dal medioevo è stato uno dei passaggi<br />

che collegavano l’Umbria con la pianura reatina.<br />

Certamente vi ha camminato San Francesco e<br />

oggi sono ancora visibili le tracce di quel passato<br />

medievale, in seguito è diventata linea di confine<br />

tra Stato Pontificio e Regno <strong>del</strong>le Due Sicilie.<br />

<strong>La</strong> geografia dei luoghi ha comunemente il destino<br />

che le rocce e la loro formazione gli hanno<br />

assegnato. Nel massiccio <strong>del</strong> <strong>Terminillo</strong>, analogamente<br />

a quanto accade in gran parte <strong>del</strong>l’Appennino,<br />

le rocce sono di origine sedimentaria.<br />

<strong>La</strong> dorsale montuosa dei Monti Reatini è racchiusa<br />

tra due ampie depressioni, che molti sostengono<br />

essere, tuttora in lento abbassamento: il bacino<br />

di Rieti e quello di Leonessa, originatisi tra il<br />

Pleistocene e l’Olocene durante una fase tettonica<br />

distensiva. Le formazioni rocciose più antiche <strong>del</strong><br />

gruppo montuoso sono costituite da calcari massicci<br />

e da successioni calcaree e calcareo-dolomitiche<br />

di piattaforma carbonatica sub-tropicale, intensamente<br />

tagliate da faglie e tra loro accavallate.<br />

Stratigraficamente sovrastanti vi sono altre formazioni<br />

di natura calcarea e marnosa originatesi<br />

in un ambiente marino pelagico.<br />

Il mo<strong>del</strong>lamento <strong>del</strong> paesaggio è quello dovuto<br />

in parte alla presenza <strong>del</strong> ghiaccio ed è rilevabile<br />

in corrispondenza <strong>del</strong> massiccio <strong>del</strong> <strong>Terminillo</strong>,<br />

dove sono ancora visibili i segni <strong>del</strong>l’ultima<br />

glaciazione, quella di Würm, risalente a 10.000<br />

anni fa. A quote più elevate sono evidenti i circhi<br />

glaciali e le piccole valli sospese; scendendo<br />

lungo il versante occidentale s’incontrano le Valli<br />

degli Angeli e <strong>del</strong>l’Inferno, mentre su quello settentrionale<br />

la Vall’Organo e la Valle <strong>del</strong>la Meta<br />

che presentano tutte una tipica conformazione<br />

a “U”, dovuta all’azione erosiva di lingue glaciali.<br />

A quote minori, dove lo scorrimento <strong>del</strong>le acque<br />

superficiali non ha rimo<strong>del</strong>lato completamente il<br />

paesaggio, è possibile rintracciare i resti <strong>del</strong>le antiche<br />

morene. Anche la Vallonina e la Valle Scura<br />

sono di origine glaciale, ma la loro forma attuale<br />

è stata fortemente condizionata dalla presenza di<br />

corsi d’acqua che, erodendo il fondo, hanno conferito<br />

loro un profilo a “V”. Altre forme presenti<br />

sono connesse per lo più all’erosione operata dallo<br />

scorrimento <strong>del</strong>le acque superficiali.<br />

Tuttavia se si vuole capire veramente la storia geologica<br />

di queste montagne bisogna andare nelle<br />

gole di Antrodoco, lì si trova un’importante struttura<br />

geologica <strong>del</strong>l’Appennino centrale: la linea di<br />

faglia “Ancona-Anzio”. Si tratta di una profonda<br />

frattura che divide gli appennini a metà, e che è<br />

alla base di alcune odierne differenze ambientali.<br />

Ad esempio l’area di monte Nuria fino alle montagne<br />

<strong>del</strong>la Duchessa, si è originata in un ambiente<br />

marino con acque basse, con clima subtropicale,<br />

con vaste aree di barriera corallina (Piattaforma<br />

Carbonatica) e oggi ci appare con successioni<br />

rocciose calcaree, che lasciano infiltrare gran par-

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