LA CONCIMAZIONE.pdf - Iissmussomeli.it
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<strong>LA</strong> <strong>CONCIMAZIONE</strong><br />
Abbiamo detto che la fertil<strong>it</strong>à agronomica di un terreno dipende da fattori<br />
fisici, chimici e biologici. Avremo così la fertil<strong>it</strong>à fisica di un terreno<br />
(dipende dai fattori fisici), la fertil<strong>it</strong>à chimica (dipende da fattori chimici) e<br />
da fattori biologici (dipende da fattori biologici).<br />
I fattori fisici che influenzano la fertil<strong>it</strong>à sono:<br />
tess<strong>it</strong>ura;<br />
struttura;<br />
giac<strong>it</strong>ura o pendenza;<br />
esposizione;<br />
spessore o profond<strong>it</strong>à;<br />
colore.<br />
I fattori chimici che influenzano la fertil<strong>it</strong>à dei terreni sono:<br />
pH;<br />
presenza di sali minerali.<br />
I fattori biologici che influenzano la fertil<strong>it</strong>à biologica sono legati alla<br />
presenza nel terreno di organismi viventi (batteri, virus, funghi, insetti,<br />
animali, ecc…) che svolgono un ruolo importante nei processi che si<br />
svolgono nel terreno. Si pensi, per esempio, alla presenza dei<br />
microrganismi saprof<strong>it</strong>i che trasformano la sostanza organica in humus, o<br />
alla presenza dell’azotobacter, il batterio che riesce a trasformare l’azoto<br />
gassoso atmosferico in azoto minerale che è assimilabile da parte delle<br />
piante, o ai batteri che trasformano nel terreno l’azoto ammoniacale o<br />
ureico in azoto n<strong>it</strong>rico, che è l’unica forma di azoto che le piante riescono<br />
ad assimilare.<br />
Dei caratteri fisici che influenzano la fertil<strong>it</strong>à dei suoli ne abbiamo già<br />
parlato abbondantemente.<br />
Anche del pH abbiamo parlato diffusamente.<br />
Parleremo ora del ruolo dei sali minerali nella fertil<strong>it</strong>à dei terreni e quindi<br />
nella produttiv<strong>it</strong>à delle piante.<br />
I Sali minerali si trovano nel terreno nella soluzione circolante oppure<br />
legati al complesso assorbente (particelle di humus e di argilla), sotto<br />
forma di anioni (negativi) e cationi (pos<strong>it</strong>ivi).<br />
Essi svolgono un ruolo fondamentale nella v<strong>it</strong>a delle piante, perché<br />
entrano a far parte delle molecole che cost<strong>it</strong>uiscono i tessuti delle piante<br />
stesse. Senza di essi le piante non potrebbero svolgere la fotosintesi e<br />
perciò sarebbero destinate alla morte.
Le sostanze che date al terreno ne fanno aumentare la fertil<strong>it</strong>à, si chiamano<br />
fertilizzanti.<br />
Nell’amb<strong>it</strong>o dei fertilizzanti, distinguiamo tre tipi:<br />
1)concimi;<br />
2) ammendanti;<br />
3) correttivi.<br />
I concimi sono quelle sostanze che arricchiscono il terreno di Sali minerali.<br />
Gli ammendanti sono quelle sostanze che apportano dei miglioramenti ad<br />
alcuni caratteri fisici del terreno, quali la tess<strong>it</strong>ura o la struttura. Materiali<br />
come la sabbia data ad un terreno argilloso, o materiali che favoriscono<br />
l’aggregazione delle particelle di argilla nel terreno, che vanno a formare i<br />
grumi, si dicono ammendanti.<br />
I correttivi sono invece delle sostanze che vanno a correggere i difetti di<br />
pH nel terreno.<br />
Gli elementi minerali nel terreno vi arrivano sotto forma di Sali e perciò, in<br />
presenza di acqua essi si dissociano dando origine a cationi e anioni. La<br />
soluzione circolante nel terreno non è altro che acqua capillare che porta<br />
disciolti i sali minerali.<br />
I sali minerali si distinguono in due grandi categorie:<br />
MACROELEMENTI<br />
(elementi di cui la pianta<br />
abbisogna in grandi quant<strong>it</strong>à)<br />
AZOTO (N), FOSFORO (P),<br />
POTASSIO (K), CALCIO (Ca),<br />
ZOLFO (S).<br />
MICROELEMENTI<br />
(elementi di cui la pianta<br />
abbisogna di piccole quant<strong>it</strong>à)<br />
FERRO (Fe), MAGNESIO (Mg),<br />
MANGANESE (Mn), BORO (B),<br />
ALLUMINIO (Al), ZINCO (Zn),<br />
RAME (Cu), MOLIBDENO (Mo),<br />
ecc…..<br />
AZOTO.<br />
L’azoto nelle piante svolge numerose funzioni:<br />
1) stimola la cresc<strong>it</strong>a vegetativa;<br />
2) intensifica il colore verde del parenchima clorofilliano;<br />
3) stimola la formazione delle proteine essendo un cost<strong>it</strong>uente<br />
fondamentale di queste sostanze;<br />
4) regola l’assorbimento di altri elementi minerali quali il K, lo S, il P.<br />
Le carenze di azoto nel terreno si manifestano nella pianta con cresc<strong>it</strong>a<br />
stentata, colore delle foglie verde tenue o addir<strong>it</strong>tura giallastro.
Bisogna però fare attenzione, perché quant<strong>it</strong>à eccessive di azoto<br />
possono provocare danni nella pianta. Infatti quant<strong>it</strong>à eccessive di azoto<br />
danno:<br />
1) eccessivo rigoglio vegetativo che penalizza e r<strong>it</strong>arda la fase<br />
riproduttiva delle pianta;<br />
2) scadimento qual<strong>it</strong>ativo di alcuni ortaggi e frutta, con riduzione della<br />
serbevolezza;<br />
3) minore contenuto zuccherino nella barbabietola da zucchero;<br />
4) ridotta resistenza agli attacchi parass<strong>it</strong>ari, fungini in particolare;<br />
5) prolungamento del ciclo vegetativo;<br />
6) difficoltà di lignificazione;<br />
7) minore resistenza al freddo.<br />
Nel grano, per esempio, dosi eccessive di azoto provocano un fenomeno<br />
che va sotto il nome di “allettamento”. Nei tessuti della pianta non si forma<br />
la lignina e la pianta è quindi più debole; sotto il peso della spiga essa si<br />
corica sul terreno. I danni allora sono dovuti alla difficoltà di raccolta ed<br />
alla diminu<strong>it</strong>a capac<strong>it</strong>à di fotosintesi della pianta, nonché ad una maggiore<br />
suscettibil<strong>it</strong>à alle malattie dovuta al contatto tra la pianta ed il terreno.<br />
FOSFORO.<br />
Il fosforo:<br />
1) favorisce la fruttificazione e la maturazione;<br />
2) favorisce la formazione dei semi;<br />
3) favorisce l’irrobustimento dei tessuti;<br />
4) favorisce la sintesi proteica;<br />
5) favorisce l’allungamento radicale.<br />
POTASSIO<br />
Il potassio nella pianta:<br />
1) stimola i processi metabolici partecipando ai complessi enzimatici o<br />
attivandoli;<br />
2) svolge un ruolo primario nella sintesi proteica e in quella dei<br />
carboidrati;<br />
3) favorisce la formazione di tessuti resistenti e robusti;<br />
4) minimizza gli effetti negativi di una eccessiva presenza dell’azoto.<br />
TUTTI GLI ALTRI ELEMENTI MINERALI<br />
Tutti gli altri elementi minerali svolgono un ruolo fondamentale nella v<strong>it</strong>a<br />
delle piante. Essi sono cost<strong>it</strong>uenti fondamentali di alcune molecole
importanti per la v<strong>it</strong>a delle piante (per es. la clorofilla, enzimi) ed agiscono<br />
come attivatori enzimatici.<br />
La concimazione delle piante è regolata da due leggi fondamentali:<br />
1) La legge del minimo;<br />
2) La legge degli incrementi produttivi marginali decrescenti.<br />
La legge del minimo si enuncia nel modo seguente:<br />
Gli incrementi produttivi delle piante a segu<strong>it</strong>o della concimazione,<br />
dipendono dall’elemento minerale che si trova nel terreno in minima<br />
quant<strong>it</strong>à.<br />
Questa legge fa capire chiaramente che se anche l’agricoltore distribuisce<br />
in buone quant<strong>it</strong>à al terreno tutti gli elementi minerali necessari alla pianta<br />
e però ne dimentica anche uno solo, che perciò si trova in minime quant<strong>it</strong>à,<br />
gli incrementi produttivi della pianta dipenderanno proprio da<br />
quell’elemento che si trova in minime quant<strong>it</strong>à. E’ necessario, allora, che<br />
la concimazione sia fatta in modo equilibrato, non tralasciando di<br />
distribuire al terreno nessuno degli elementi minerali, sia esso<br />
macroelemento che microelemento.<br />
La legge degli incrementi produttivi marginali decrescenti si enuncia in<br />
questo modo: gli incrementi produttivi fatti registrare dalla pianta in virtù<br />
delle dosi di concimazione utilizzate, sono dapprima grandi, poi via via<br />
diventano meno grandi fino ad annullarsi (la produzione non cresce più) e<br />
poi addir<strong>it</strong>tura si registrano dei decrementi (cioè, la produzione invece di<br />
aumentare diminuisce).<br />
La dose giusta di concime dipende non solo dall’incremento produttivo,<br />
ma anche dal prezzo della dose di concime stesso e dal prezzo del prodotto<br />
ottenuto. Nell’esempio che abbiamo fatto, l’incremento di una dose di<br />
concime comporta l’aumento della produzione di grano di 5 q.li (da 30 a<br />
35 q.li). Con il prezzo del grano a 0,16 €/kg, otterrei un incremento di<br />
produzione di € 80. Se la dose di concime che mi determina quell’aumento<br />
di produzione di 80 € costa meno di 80 €, risulta conveniente dare questa<br />
ulteriore dose di concime. Se invece la dose di concime costa più di 80 €,<br />
non conviene più.<br />
La determinazione della giusta dose di concime dipende da alcuni fattori.<br />
In particolare dipende da tutti i fattori di entrata dei sali minerali nel<br />
terreno e da tutti i fattori di usc<strong>it</strong>a.<br />
I fattori di entrata sono:<br />
le concimazioni;<br />
la mineralizzazione;
l’azotofissazione;<br />
la pedogenesi.<br />
I fattori di usc<strong>it</strong>a sono:<br />
i prelievi delle colture;<br />
il dilavamento per deflusso superficiale;<br />
il dilavamento per percolazione profonda;<br />
la gassificazione.<br />
I ricercatori hanno determinato per ogni tipo di coltura i consumi relativi<br />
ad ogni elemento minerale. Questi consumi così determinati sono da<br />
intendersi come valori medi. L’agricoltore avrà cura di adattare tali dosi<br />
alle reali esigenze delle sue colture e dei suoi terreni ed alle condizioni<br />
climatiche che si sono verificate.<br />
Così per esempio, se il terreno risulta essere ricco di humus, queste dosi<br />
medie potrebbero essere diminu<strong>it</strong>e, in quanto la mineralizzazione andrebbe<br />
ad assicurare la disponibil<strong>it</strong>à di una certa quant<strong>it</strong>à di Sali minerali. Oppure<br />
se le piogge sono state molto abbondanti, si dovranno aumentare le dosi,<br />
per compensare le maggiori perd<strong>it</strong>e dovute al dilavamento per deflusso e<br />
per percolazione. Ancora per esempio, se nell’annata precedente è stata<br />
coltivata una coltura leguminosa, la concimazione azotata non sarà<br />
necessaria, perché con l’azotofissazione da parte dei batteri simbionti, nel<br />
terreno sarà rimasta una buona quant<strong>it</strong>à di questo elemento minerale.<br />
In questo senso sono di validissimo aiuto le analisi chimiche del terreno,<br />
che forniscono all’agricoltore le informazioni necessarie per stabilire la<br />
giusta dose di concime.<br />
Le analisi chimiche dovrebbero essere esegu<strong>it</strong>e ogni anno, anche perché il<br />
loro costo è generalmente giustificato dagli incrementi produttivi delle<br />
colture o da una più razionale spesa nell’acquisto dei concimi.<br />
Oltre all’analisi chimica dei terreni si può ricorrere all’analisi fogliare.<br />
Questa si basa sul principio che i Sali minerali assorb<strong>it</strong>i dalle radici delle<br />
piante vengono sub<strong>it</strong>o traslocati nelle foglie, che è la sede della fotosintesi<br />
clorofilliana. Si raccolgono alcune foglie da tutte le parti della pianta ed in<br />
laboratorio se ne analizza il contenuto. Le analisi fogliari forniscono<br />
utilissime indicazioni sul fatto che la pianta faccia o meno fatica ad<br />
assorbire i minerali dal terreno.<br />
Le analisi fogliari forniscono dati molto più precisi dell’analisi del terreno,<br />
ma costano di più.
Per stabilire le quant<strong>it</strong>à di concime da dare al terreno, si devono tenere in<br />
conto le due leggi fondamentali della concimazione: 1) la legge del<br />
minimo; 2) la legge degli incrementi produttivi decrescenti.<br />
1) La legge del minimo stabilisce che la produttiv<strong>it</strong>à delle piante<br />
dipende proprio dall’elemento minerale che si trova nel terreno in<br />
minima quant<strong>it</strong>à.<br />
2) La legge degli incrementi produttivi decrescenti stabilisce che<br />
all’aumentare della dose di concime, la produzione della pianta<br />
aumenta. Però essa aumenta via via sempre di meno, fino a<br />
stabilizzarsi e poi addir<strong>it</strong>tura a diminuire.<br />
Per dimostra la legge degli incrementi produttivi decrescenti ricorriamo<br />
ad un esempio numerico:<br />
dose di<br />
concime produzione<br />
0 10<br />
1 25<br />
2 35<br />
3 43<br />
4 49<br />
5 53<br />
6 55<br />
7 56<br />
8 56<br />
9 56<br />
10 55<br />
11 50
Per avere un’idea delle asportazioni di Sali minerali dal terreno da parte<br />
delle piante, si riporta la tabella che segue:<br />
coltura Produzione<br />
(q.li/Ha)<br />
Asportazioni (Kg)<br />
N (azoto) Fosforo<br />
(P2O5)<br />
Potassio<br />
(K2O)<br />
Frumento 70 140 60 35<br />
Orzo 70 105 56 49<br />
Mais 100 140 70 40<br />
Sorgo 90 135 63 36<br />
Soia 35 175 53 77<br />
Arancio 300 80 20 100<br />
Melo 350 90 35 130<br />
Olivo 50 70 25 90<br />
Pero 250 70 25 90<br />
Pesco 200 130 30 140<br />
V<strong>it</strong>e 300 130 45 180<br />
Il t<strong>it</strong>olo di un concime è espresso in percentuale e rappresenta la<br />
quant<strong>it</strong>à effettiva di elemento minerale presente nel concime.<br />
Per esempio l’urea che è un concime a base di azoto ha un t<strong>it</strong>olo<br />
del 46%; ciò significa che su cento kg di concime solo 46 kg sono<br />
azoto, il resto è semplice polvere.<br />
Il t<strong>it</strong>olo del concime deve essere obbligatoriamente indicato dal<br />
produttore sul sacco, ed è rappresentato da tre numeri, dei quali il<br />
primo si riferisce all’N, il secondo al P (espresso in P2O5) e il terzo<br />
al K (espresso in K2O).<br />
Per esempio sul sacco di urea è riportato il seguente t<strong>it</strong>olo: 46-0-0.<br />
L’urea è un concime semplice, cioè esso contiene solo uno dei tre<br />
elementi minerali, che è l’N.<br />
Quei concimi che contengono più di un elemento minerale si<br />
dicono binari (se ne contengono due) o ternari (se ne contengono<br />
tre). I concimi binari o ternari possono essere complessi o<br />
composti. Sono complessi quei concimi che in un’unica molecola<br />
contengono i due o i tre elementi minerali, mentre i concimi<br />
composti sono quelli che contengono gli elementi minerali non
nella stessa molecola, ma attraverso una semplice miscela di<br />
molecole.<br />
Vediamo i principali concimi e il loro t<strong>it</strong>olo.<br />
Urea 46-0-0 (semplice a base di N)<br />
N<strong>it</strong>rato ammonico 35-0-0 (semplice a base di N)<br />
Perfosfato semplice 0-19-0 (semplice a base di P)<br />
Perfosfato triplo 0-47-0 (semplice a base di P)<br />
Solfato di potassio 0-0-51 semplice a base di K)<br />
Concime 15-30-0 (binario a base di N e P)<br />
Concime 16-48-0 (binario a base di N e P)<br />
Concime 12-12-12 (ternario)<br />
Concime 11-22-16 (ternario)<br />
Fare un piano di concimazione significa stabilire la quant<strong>it</strong>à di<br />
elementi minerali, la quant<strong>it</strong>à di concime, il tipo di concime,<br />
l’epoca di distribuzione ed anche il metodo di distribuzione.<br />
PIANO DI <strong>CONCIMAZIONE</strong> DEL GRANO<br />
Il grano ha necess<strong>it</strong>à di assumere elementi minerali soprattutto nel<br />
periodo che va da marzo a maggio, in corrispondenza della fase di<br />
levata e della fase di granigione. Durante il periodo invernale,<br />
crescendo poco, ha necess<strong>it</strong>à di pochi sali minerali, per cui sarebbe<br />
necessario fare la concimazione proprio in questo periodo.<br />
Bisogna considerare, però, che da marzo in poi i terreni si<br />
asciugano rapidamente, in quanto si alzano le temperature e<br />
diminuiscono fortemente le piogge. Per ev<strong>it</strong>are allora fenomeni di<br />
elevata concentrazione della soluzione circolante, le concimazioni<br />
sul grano vanno fatte prima di marzo (nei nostri ambienti).<br />
Vi è da considerare poi, che il fosforo e il potassio sono<br />
difficilmente dilavati dall’acqua, per via della scarsa solubil<strong>it</strong>à e<br />
del fatto che essii sono trattenuti fortemente dal complesso<br />
assorbente. Peraltro, questi due elementi minerali, essendo<br />
trattenuti dal complesso assorbente, si approfondiscono molto<br />
lentamente lungo il profilo del terreno., per cui è bene darli al
terreno molto tempo prima del periodo in cui la pianta ne ha<br />
necess<strong>it</strong>à.<br />
Nel grano, quindi, il fosforo ed il potassio possono essere dati<br />
prima della semina o in coincidenza con essa.<br />
L’azoto, invece, essendo molto più solubile in acqua e quindi più<br />
facilmente dilavabile, è bene darlo dopo la stagione delle grandi<br />
piogge (cioè sul finire dell’inverno). In novembre, in<br />
corrispondenza della semina, si può dare una piccola quant<strong>it</strong>à di<br />
azoto per assicurare alla pianta una minima disponibil<strong>it</strong>à di questo<br />
elemento, che è ad essa necessaria per garantire quella che si<br />
chiama nel grano fase di cripto-vegetazione; il grano cioè, pur non<br />
crescendo rapidamente, ha bisogno di una certa quant<strong>it</strong>à, anche se<br />
piccola, di azoto per farsi delle riserve da utilizzare poi nella fase<br />
di levata.<br />
Il piano di concimazione del grano può prevedere allora la<br />
distribuzione di tutto il fosforo e del potassio prima o durante la<br />
semina. In quest’epoca si può anche dare una piccola quant<strong>it</strong>à di<br />
azoto. In copertura, poi, nel periodo da gennaio a febbraio, sarà<br />
distribu<strong>it</strong>a la rimanente quant<strong>it</strong>à di azoto.<br />
Possiamo allora utilizzare un concime binario (16-48-0) ed un<br />
concime semplice (0-0-51) alla semina, e l’urea (46-0-0) o il<br />
n<strong>it</strong>rato ammonico (35-0-0) in copertura.<br />
Le quant<strong>it</strong>à di concime a dare derivano dalle asportazioni della<br />
coltura, dalle perd<strong>it</strong>e per dilavamento e dalle immobilizzazioni<br />
dovute all’azione del calcare (che immobilizza il fosforo).<br />
Dalla tabella rileviamo che per una produzione di 70 q.li per ettaro<br />
(70 q.li/Ha), la coltura del grano asporta 140 kg di azoto, 60 di<br />
fosforo e 35 di potassio. Il grano, come si vede, è una pianta<br />
grossa mangiatrice di azoto (come d'altronde tutte le graminacee).<br />
Ha bisogno, invece di poco potassio. Nei nostri ambienti,<br />
addir<strong>it</strong>tura, gli agricoltori usano non dare il potassio a questa<br />
coltura, in quanto la natura argillosa dei terreni assicura la<br />
liberazione, con la pedogenesi, di una certa quant<strong>it</strong>à di potassio<br />
che può essere in certi casi sufficiente alla pianta. Non sempre,
però, è cosi. Sarebbe bene che l’agricoltore eseguisse<br />
periodicamente l’analisi dei terreni per assicurarsi della reale<br />
presenza di potassio nel terreno.<br />
Queste quant<strong>it</strong>à saranno aumentate mediamente di circa il 10% per<br />
l’azoto e il potassio, per tenere conto delle perd<strong>it</strong>e per dilavamento<br />
e di una percentuale più elevata per il fosforo, per tenere conto del<br />
fatto che esso viene in parte ad essere immobilizzato nel terreno,<br />
da parte del calcare attivo e reso perciò indisponibile per le piante.<br />
Nei nostri terreni, generalmente molto ricchi di calcare, questo<br />
aumento deve essere di almeno il 40:50% rispetto alle<br />
asportazioni.<br />
Le quant<strong>it</strong>à di N, P, e K saranno allora:<br />
N = 140 kg/Ha + 10% = kg/Ha 154<br />
P = 60 kg/Ha + 50% = Kg/Ha 90<br />
K = 35 kg/Ha + 10% = kg/Ha 38,5<br />
I tipi di concime da utilizzare possono essere il 16-48-0 (binario a<br />
base di N e P), il solfato potassico (semplice a base di K) e il<br />
n<strong>it</strong>rato ammonico (semplice a base di N).<br />
Le quant<strong>it</strong>à da dare derivano dal seguente calcolo:<br />
La quant<strong>it</strong>à di 16-48-0 la calcoliamo sulla base delle esigenze di P<br />
che deve essere dato tutto sub<strong>it</strong>o. Allora: kg/Ha 90/48 = 1,875 q.li<br />
Distribuendo 1,875 q.li di 16-48-0 distribuiamo<br />
contemporaneamente anche: 16 x 1,875 = 30 kg di N.<br />
La quant<strong>it</strong>à di solfato potassico deriva dal seguente calcolo:<br />
kg/Ha 38,5/51 = 0,75 q.li di solfato potassico.<br />
La rimanente parte di N, pari a: kg/Ha 154-30 = 124 kg/Ha sarà<br />
distribu<strong>it</strong>a sotto forma di n<strong>it</strong>rato ammonico a fine inverno (in<br />
copertura). La quant<strong>it</strong>à di n<strong>it</strong>rato ammonico sarà: kg/Ha 124/35 =<br />
3,5 q.li/Ha.<br />
Riassumendo daremo:<br />
kg 187/Ha di 16-48-0 alla semina;<br />
kg 75/Ha di solfato potassico (0-51-0) alla semina.
kg 350/Ha di n<strong>it</strong>rato ammonico (35-0-0) in copertura, tra gennaio<br />
e febbraio, prima cioè che i terreni inizino ad asciugarsi<br />
rapidamente.<br />
Per quanto riguarda le modal<strong>it</strong>à di spargimento del concime,<br />
questo avverrà attraverso l’utilizzo di spandiconcime portato da<br />
trattore, con distribuzione a spaglio.<br />
Il concime dato in presemina o durante la semina può essere dato<br />
con la stessa seminatrice a file.<br />
PIANO DI <strong>CONCIMAZIONE</strong> SU POMODORO IN ASCIUTTO<br />
Le esigenze nutr<strong>it</strong>ive del pomodoro sono le seguenti:<br />
150-200 kg/ha di azoto<br />
150 kg/ha di P2O5<br />
100-300 kg/ha di K2O in funzione del contenuto<br />
dell'elemento nel terreno<br />
Se disponibile, la specie si avvantaggia della concimazione<br />
organica, da eseguirsi prima dell'aratura principale, con apporti di<br />
300-400 q/ha di letame.<br />
Per quanto riguarda la concimazione minerale, il fosforo e il<br />
potassio vanno somministrati e interrati con il lavoro di aratura o<br />
con i successivi ripassi; al lim<strong>it</strong>e, si può optare per una<br />
distribuzione localizzata prima del trapianto. Per l'azoto si<br />
consiglia una distribuzione frazionata: 1/3 al trapianto e 2/3 in<br />
copertura.<br />
Le quant<strong>it</strong>à dei diversi elementi da distribuire sono:<br />
150-200 kg/ha di azoto<br />
150 kg/ha di P2O5<br />
100-300 kg/ha di K2O in funzione del contenuto<br />
dell'elemento nel terreno
Il pomodoro necess<strong>it</strong>a di elementi nutr<strong>it</strong>ivi soprattutto nel periodo<br />
che và da maggio ad agosto. Si tenga presente che il pomodoro nei<br />
nostri ambienti viene impiantato (per trapianto) tra fine Aprile e<br />
primi di maggio, per cui da quel momento la pianta ha necess<strong>it</strong>à di<br />
Sali minerali.<br />
Tuttavia il fosforo e il potassio, essendo poco dilavabili e per il<br />
fatto che essi si approfondiscono nel terreno con lentezza, devono<br />
essere dati già prima dell’impianto, generalmente al momento<br />
dell’aratura per fare in modo che il rivoltamento della fetta di<br />
terreno possa portare i due elementi in profond<strong>it</strong>à, a disposizione<br />
delle radici assorbenti.<br />
Per quel che riguarda invece l’azoto, si r<strong>it</strong>iene utile dare circa 1/3<br />
del fabbisogno già al trapianto; i rimanenti 2/3 vengono dati in<br />
copertura tra giugno e luglio. Questo perché, in fase di trapianto,<br />
quando la piantina è ancora debole, concentrare eccessivamente<br />
con l’azoto la soluzione circolante, potrebbe arrecare danni<br />
nell’assorbimento dell’acqua.<br />
Per il potassio possiamo utilizzare il solfato potassico (0-0-51).<br />
La quant<strong>it</strong>à da distribuire deriva dal seguente calcolo:<br />
kg/Ha 250/51 = 4,9 q.li/Ha di solfato potassico.<br />
Per il fosforo utilizziamo il perfosfato triplo (0-47-0):<br />
kg/Ha 150/47 = 3,2 q.li/Ha.<br />
Per l’N utilizziamo il n<strong>it</strong>rato ammonico (35-0-0) al trapianto e<br />
l’urea (46-0-0) in copertura:<br />
kg/Ha 65/35 = 1,85/q.li/Ha di n<strong>it</strong>rato ammonico al trapianto;<br />
kg/Ha 135/46 = 2,9 q.li/Ha di urea da distribuire in copertura tra<br />
giugno e luglio.<br />
La distribuzione può essere fatta con spandiconcime a spaglio.