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Le anfore puniche di Solunto - Area Download - Scuola Normale ...

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LE ANFORE PUNICHE DI SOLUNTO<br />

ti <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> aspetto dei vari campioni visti al microscopio<br />

polarizzatore, che sono legate soltanto alla temperatura <strong>di</strong> cottura,<br />

ovvero alla progressiva decomposizione dei clasti <strong>di</strong> natura<br />

calcarea ed alla loro reazione con la componente allumo-silicatica<br />

a formare minerali secondari (gehlenite, <strong>di</strong>opside e plagioclasio<br />

calcico). Questo, ovviamente, comporta nell’impasto mostrato<br />

dai reperti cotti a temperature maggiori <strong>di</strong> 900-950 °C, una pasta<br />

<strong>di</strong> fondo otticamente inattiva (bruno scuro a nico incrociati) e la<br />

comparsa, al posto dei granuli calcarei, <strong>di</strong> pori da impronta con<br />

bor<strong>di</strong> schiariti (con forma irregolare o pseudo-tondeggiante).<br />

2.3 Tipologie anforiche <strong>di</strong> importazione.<br />

Tipi anforici <strong>di</strong> età classica ed ellenistica risultati importazione<br />

(7 su un totale <strong>di</strong> 59 campioni, pari a circa il 12% dei reperti<br />

esaminati), ovvero caratterizzati da impasti non compatibili, per<br />

composizione e tessitura, con gli scarti <strong>di</strong> produzione e con la<br />

materia prima locale, sono i tipi Ramón 4.2.1.4 (1 campione su 7<br />

analizzati), 1.4.5.1 (1 campione su 6 analizzati), 4.2.2.6 (1 campione<br />

su 5 analizzati), 7.6.1.1 (1 campione analizzato), 4.2.1.5 (1<br />

campione analizzato), 1.3.2.1 (1 campione analizzato), 11.2.1.3<br />

(1 campione analizzato).<br />

Questi 7 tipi anforici, corrispondenti ad altrettanti reperti,<br />

sono stati <strong>di</strong>stinti in 5 impasti in<strong>di</strong>viduati attraverso le osservazioni<br />

al microscopio polarizzatore. Occorre sottolineare che le<br />

ipotesi <strong>di</strong> provenienza in<strong>di</strong>cate in coda ad ogni descrizione sono,<br />

al momento, da considerare in<strong>di</strong>cative, in quanto semplicemente<br />

supportate da dati litologici deducibili dalla bibliografia e, soltanto<br />

in qualche caso, dai dati archeometrici pubblicati da M.L.<br />

Amadori e B. Fabbri (1998).<br />

Impasto A (campione So/An 47 - anfora tipo Ramón 1.4.5.1).<br />

L’impasto è caratterizzato da un degrassante sabbioso me<strong>di</strong>ofine<br />

(0,5-0,2 mm), con <strong>di</strong>stribuzione areale non uniforme,<br />

addensamento maggiore <strong>di</strong> 30% e scarsamente classato. Sono<br />

abbondanti i granuli <strong>di</strong> quarzo mono e policristallino, mentre<br />

risultano comuni plagioclasio, feldspato potassico (microclino<br />

ed ortoclasio pertitizzato) e litici metamorfici <strong>di</strong> varia natura<br />

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