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Le anfore puniche di Solunto - Area Download - Scuola Normale ...

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LE ANFORE PUNICHE DI SOLUNTO<br />

2.1 Tipologie anforiche soluntine prodotte dalla fine del VII<br />

a tutto il VI sec. a.C.<br />

Anfore arcaiche <strong>di</strong> certa produzione soluntina sono risultati<br />

i tipi Ramón 1.1.2.1 (10 campioni su 10 analizzati), 2.1.1.2 (7<br />

campioni su 7 analizzati), 1.1.2.2 (un solo campione analizzato)<br />

e serie 1. (due campioni, non meglio classificabili). Chiaramente,<br />

per il tipo 1.1.2.2 occorre mantenere ancora una certa prudenza in<br />

attesa <strong>di</strong> arricchire adeguatamente la casistica. Da sottolineare<br />

che nessuno dei campioni arcaici sino ad ora esaminati (un totale<br />

<strong>di</strong> 20 campioni su 59) è risultato <strong>di</strong> importazione.<br />

L’impasto dei suddetti tipi anforici (VII-VI sec. a.C.) attribuiti<br />

a manifatture locali è risultato sempre caratterizzato da una<br />

<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong>mensionale eterogenea degli inclusi sabbiosi, che<br />

assai spesso risulta iatale, talora con due mode evidenti nelle<br />

classi della sabbia me<strong>di</strong>a (0,5-0,25 mm) e della sabbia molto fine<br />

(0,125-0,06 mm), con code nel silt grossolano (0,06-0,04 mm).<br />

Anche la <strong>di</strong>stribuzione areale del degrassante è me<strong>di</strong>amente non<br />

uniforme e l’addensamento sempre piuttosto alto, compreso tra il<br />

20 ed il 30%. Dal punto <strong>di</strong> vista composizionale, lo scheletro<br />

sabbioso dei frammenti cotti a temperature inferiori agli 800°C<br />

(che ancora preservano abbastanza integra la componente calcarea)<br />

risulta sempre costituito da prevalenti granuli <strong>di</strong> quarzo<br />

monocristallino, quin<strong>di</strong>, da litoclasti carbonatici <strong>di</strong> varia natura<br />

(biocalcareniti quaternarie e calcari compatti mesozoici) e da<br />

bioclasti (tavv. CCXXXVII, 2; CCXXXVIII, 1-2; CCXXXIX,<br />

1). Sono presenti anche minori quantità <strong>di</strong> quarzo policristallino,<br />

selce e litoclasti quarzarenitici. Il feldspato (sia feldspato potassico<br />

che plagioclasio) e la mica sono da spora<strong>di</strong>ci a rari. Alcune<br />

apparenti <strong>di</strong>fferenze nell’aspetto microscopico dell’impasto sono,<br />

in realtà, da attribuire soltanto alla <strong>di</strong>versa temperatura <strong>di</strong> cottura<br />

che, se maggiore <strong>di</strong> 900°C, comporta la scomparsa parziale o<br />

totale della componente carbonatica, l’isotropia ottica della pasta<br />

<strong>di</strong> fondo, la comparsa <strong>di</strong> bor<strong>di</strong> <strong>di</strong> schiarimento intorno ai pori da<br />

impronta.<br />

3

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