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Manuale di olivicoltura<br />

Normalmente per misurare la quantità di acqua consumata per evaporazione si usa la<br />

vasca evaporimetrica ed in linea di massima si ritiene che la restituzione al terreno<br />

del 20-50 % (coefficiente colturale) della quantità di acqua evaporata r<strong>il</strong>evata nella<br />

vasca evaporimetrica è sufficiente per soddisfare le esigenze dell’oliveto.<br />

Tale quantitativo va somministrato seguendo un determinato criterio di turnazione<br />

irrigua e di quantitativo di acqua per turno, ut<strong>il</strong>izzando preferib<strong>il</strong>mente un sistema di<br />

irrigazione localizzata come quello a goccia. A fini indicativi, nel caso della olivicoltura<br />

dell’<strong>It</strong>alia centrale e quindi anche dell’Umbria dove come si è detto la piovosità<br />

osc<strong>il</strong>la tra 700-800 mm di piogge annue prolungate normalmente fino alla primavera<br />

inoltrata, la quantità di acqua da somministrare annualmente con l’irrigazione si può<br />

stimare intorno a 700-800 m 3 /ettaro. La stagione irrigua va dalla fase di post fioritura<br />

all’inizio dell’invaiatura del frutto nel caso in cui non si verificassero piogge abbondanti<br />

di fine estate; altrimenti si interrompe in coincidenza di queste. La quantità di<br />

acqua stimata per stagione irrigua tuttavia va modificata in funzione della natura e<br />

profondità del suolo e della intensità della coltura. Per quanto riguarda invece la frequenza<br />

irrigua si può indicare in turni settimanali pari ad uno o a due nei casi di particolare<br />

siccità durante la piena estate.<br />

Si è fatto riferimento al sistema di irrigazione a goccia, detta anche irrigazione localizzata<br />

o micro irrigazione; esso rappresenta, tra i metodi irrigui, <strong>il</strong> più conveniente per<br />

l’olivicoltura sia di tipo tradizionale che intensiva; infatti oltre a presentare una elevata<br />

efficienza dell’uso dell’acqua (pari al 90%), l’irrigazione localizzata consente una distribuzione<br />

più uniforme dell’acqua nel tempo e volumi per pianta piuttosto modesti<br />

(60-120 litri). Il sistema inoltre implica bassi costi di gestione richiedendo pressione<br />

di esercizio da una atmosfera a poco più. Si ricorda inoltre che l’irrigazione a goccia<br />

consente di somministrare i fert<strong>il</strong>izzanti per via irrigua (fertirrigazione) che comporta<br />

la distribuzione frazionata di nutrienti e in modo particolare dell’azoto favorendone<br />

l’assim<strong>il</strong>azione da parte della pianta. Poiché i sistemi di irrigazione a goccia risultano<br />

di uso corrente in olivicoltura si ritiene di non scendere nel dettaglio della descrizione<br />

costruttiva essendo ormai presenti anche in Umbria come in altre regioni, ditte in<br />

grado di realizzare impianti adeguati in funzione delle diverse esigenze ambientali.<br />

Laddove la disponib<strong>il</strong>ità di acqua per la irrigazione dell’oliveto dovesse risultare limitata,<br />

in conseguenza di stagioni particolarmente asciutte se si dispone di impianto di<br />

irrigazione localizzata la tecnica irrigua si può modificare tenendo conto delle esigenze<br />

metaboliche della pianta e in rapporto a specifiche fasi vegeto produttive.<br />

Avendo presente al riguardo che <strong>il</strong> maggior consumo idrico nell’olivo si registra in<br />

corrispondenza delle fasi fioritura post-allegagione e in corrispondenza dell’indurimento<br />

del nocciolo la limitata acqua disponib<strong>il</strong>e può essere somministrata in corri-<br />

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