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Manuale di olivicoltura<br />

di acqua in modo crescente con l’aumentare della temperatura dell’aria e della ventosità.<br />

La traspirazione provoca l’abbassamento della temperatura interna della pianta<br />

e rappresenta <strong>il</strong> meccanismo fisiologico fondamentale per contenere lo stress metabolico<br />

delle foglie e consentire l’attività fotosintetica che sta, tra l’altro, alla base della<br />

formazione dell’olio nel frutto.<br />

Volendo quantificare <strong>il</strong> consumo di acqua della pianta si può dire che esso deriva dalla<br />

somma di acqua che traspira e quella che si perde nel terreno per effetto di evaporazione<br />

e consumo da parte delle erbe infestanti; <strong>il</strong> totale viene indicato con <strong>il</strong> termine<br />

di evapotraspirazione (ET). L’olivo nei confronti di altre piante da frutto presenta caratteristiche<br />

intrinseche (spessore della lamina fogliare, stomi protetti ed infossati, regolazione<br />

dell’assorbimento radicale) tali da renderlo maggiormente resistente alla<br />

siccità; malgrado ciò, in conseguenza di deficienza idrica la pianta subisce effetti negativi<br />

che si riflettono, se è giovane sull’accrescimento che viene rallentato e successivamente,<br />

quando è adulta, sulla minore capacità di fruttificazione e minore<br />

formazione di nuovi germogli. Infatti uno dei fenomeni che si osserva nell’olivo coltivato<br />

in ambienti semiaridi ed aridi è infatti l’alternanza produttiva spinta .<br />

Nella tradizione italiana e particolarmente in tutto l’areale del centro nord l’irrigazione<br />

dell’oliveto è assai poco frequente e comunque riservata soprattutto alle olive da<br />

tavola. Le moderne tecniche di coltivazione suggeriscono invece di ut<strong>il</strong>izzare la pratica<br />

di irrigazione nell’oliveto laddove esistono riserve idriche disponib<strong>il</strong>i, anzi si considera<br />

fondamentale ai fini di una rapida crescita della pianta, una consolidata risposta<br />

produttiva e <strong>il</strong> superamento dell’alternanza di fruttificazione. In una situazione come<br />

quella umbra e in ambienti più favorevoli alla coltivazione dell’olivo, dove si registra<br />

una piovosità media annua che osc<strong>il</strong>la tra 700-800 mm con occasionali piogge durante<br />

<strong>il</strong> periodo estivo, <strong>il</strong> sistema di irrigazione permanente nell’olivo può apparire<br />

superfluo e di fatto lo diventa laddove <strong>il</strong> reperimento di acqua dovesse risultare diffic<strong>il</strong>e<br />

ed oneroso. Se invece esiste adeguata disponib<strong>il</strong>ità idrica per presenza di acqua di<br />

falda o di invaso, anche per l’Umbria, diventa conveniente l’impianto di irrigazione<br />

non solo nei nuovi oliveti ma anche per quelli adulti a tutto vantaggio di incrementi<br />

e costanza di produzione.<br />

Per calcolare la quantità di acqua necessaria per una corretta nutrizione idrica della<br />

pianta è opportuno tenere conto dei dati climatici medi della zona di coltivazione ed<br />

in particolare della piovosità annuale e mens<strong>il</strong>e oltre che della natura del suolo. Un<br />

dato fondamentale ai fini del calcolo riguarda <strong>il</strong> valore dell’evapotraspirazione potenziale<br />

(ETP) al quale si applica <strong>il</strong> coefficiente colturale (variab<strong>il</strong>e con la densità della<br />

coltura e delle condizioni stagionali) valori che servono a definire la quantità di acqua<br />

ut<strong>il</strong>e.<br />

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