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Manuale di olivicoltura<br />

maglia di potatura relativamente ai tre elementi fondamentali i quantitativi per tonnellata<br />

si aggirano intorno a 4 Kg per l’azoto, 0,6 per <strong>il</strong> fosforo; e 4 Kg per <strong>il</strong> potassio.<br />

Seguendo le norme che regolano la restituzione al suolo dei residui della lavorazione<br />

delle olive e particolarmente della sansa vergine umida (polpa denocciolata ed acqua<br />

di vegetazione) che deriva dall’estrazione dell’olio da decanter biologico, con aggiunta<br />

eventuale di foglie e rametti provenienti dal lavaggio delle olive in frantoio, si determina<br />

un ulteriore apporto di sostanza organica al suolo e di nutrienti. Si tratta infatti<br />

di materiale organico biodegradab<strong>il</strong>e la cui umidità è pari al 75% circa, con pH iniziale<br />

intorno a 5, avente un contenuto di azoto dello 0,80% circa, del 2% circa di potassio<br />

e minimi quantitativi di fosforo; significativo invece è <strong>il</strong> contenuto dei<br />

microelementi con particolare riferimento al magnesio, al ferro ed allo zinco.<br />

4.4 IRRIGAZIONE<br />

Indipendentemente dall’insediamento della coltura in aree più o meno favorevoli alla<br />

coltivazione dell’olivo, la carenza di acqua nel terreno durante la stagione vegetativa<br />

è causa di riduzione della capacità produttiva della pianta, di effetti connessi con l’alternanza<br />

di produzione ma anche con la resa in olio e le caratteristiche dello stesso.<br />

Nell’ambiente dell’<strong>It</strong>alia centrale, Umbria compresa, le riserve idriche che si formano<br />

durante <strong>il</strong> periodo autunno invernale, considerata la piovosità media, risultano in<br />

linea di massima più che sufficienti per la pianta nell’arco di tempo che va dalla ripresa<br />

della attività vegetativa all’inizio della fase riproduttiva (fioritura e allegagione); tuttavia<br />

con l’aumentare della temperatura e <strong>il</strong> rarefarsi della piovosità, normalmente a<br />

partire dalla fine di giugno e per tutto <strong>il</strong> periodo estivo fatte salve occasionali piogge<br />

di fine estate, è possib<strong>il</strong>e che si verifichino carenze idriche con effetti negativi sulla potenzialità<br />

produttiva della pianta. In queste condizioni, la riduzione di riserve idriche<br />

nello strato di terreno esplorato dall’apparato radicale fa si che la pianta, in grado comunque<br />

di tollerare la siccità, è costretta a ridurre la propria attività metabolica con<br />

riflessi negativi sull’ accrescimento dei germogli, sullo sv<strong>il</strong>uppo del frutto in corrispondenza<br />

del maggiore accumulo di olio nella polpa, fino a determinare cascola preraccolta.<br />

Tali fenomeni negativi vengono attenuati da piogge che occasionalmente si<br />

verificano tra fine estate e primi di settembre. Le considerazioni fin qui fatte indicano<br />

chiaramente che l’acqua è un elemento vitale e quindi indispensab<strong>il</strong>e alla pianta non<br />

soltanto ai fini della sopravvivenza e della fruttificazione ma anche per regolare lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

dei nuovi germogli. Infatti l’acqua assorbita dal suolo attraverso l’apparato radicale<br />

si muove, tramite i vasi legnosi, per giungere alle foglie dove svolge una duplice<br />

funzione: partecipa alle attività metaboliche della pianta e riduce la temperatura fogliare<br />

attraverso <strong>il</strong> processo di traspirazione per via stomatica; <strong>il</strong> che implica consumo<br />

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