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Manuale di olivicoltura<br />

l’azoto, deve essere necessariamente bassa in quanto concentrazioni elevate risultano<br />

dannose a meno che non si effettuino concimazioni fogliari ripetute nel periodo ottimale<br />

per garantire alla pianta adeguati apporti nutrizionali, l’irrigazione fogliare acquista<br />

maggiore significato come intervento straordinario per risolvere situazione<br />

temporanee di stress nutritivo o per compensare carenze di microelementi o composti<br />

biologicamente attivi ai fini dell’attività metabolica della pianta.<br />

CONCIMAZIONE ORGANICA. Prima di concludere l’argomento della concimazione<br />

è opportuno fare qualche accenno sulla letamazione e più in generale sulla somministrazione<br />

di concimi di origine animale o vegetale. In generale, essi sono<br />

caratterizzati da bassa concentrazione di sostanze nutritive, tuttavia la loro importanza<br />

è legata all’elevato contenuto di sostanze organiche che svolgono una funzione<br />

ammendante del terreno ed apportano cariche batteriche.<br />

Un buon letame, ad esempio, che contiene mediamente <strong>il</strong> 20 % di sostanza organica<br />

(ma appena l’1 – 2 % di azoto) risulta estremamente ut<strong>il</strong>e per correggere sia terreni arg<strong>il</strong>losi<br />

che sabbiosi, determinando nel primo caso maggiore permeab<strong>il</strong>ità e quindi migliore<br />

penetrazione dell’acqua e dell’aria, nel secondo caso invece perché favoriscono<br />

la formazione della struttura glomerulare del terreno, determinando <strong>il</strong> miglioramento<br />

nell’assorbimento dei nutrienti, ritenzione idrica del suolo e fissazione degli elementi<br />

chimici. La sostanza organica offre inoltre un substrato ottimale per l’attività microbica<br />

del terreno.<br />

Affinché si abbia un effetto reale della letamazione ai fini della nutrizione di base della<br />

pianta ma anche per <strong>il</strong> miglioramento della struttura del suolo e per gli effetti ad essa<br />

collegati i quantitativi da somministrare annualmente sull’intera superficie dell’oliveto<br />

si aggirano intorno a 15 - 20 t/Ha. Considerata l’importanza della concimazione organica,<br />

in alternativa al letame data la normale difficoltà nel reperimento, si può fare<br />

ricorso ad altri prodotti organici, quali ad esempio la pollina parzialmente disidratata<br />

e cubettata, tenendo comunque presente che la convenienza rispetto al beneficio<br />

reale che se ne può ricavare dovrà essere calcolata anche in funzione del costo per<br />

unità di fert<strong>il</strong>izzante. Esistono delle norme definite per quanto riguarda la concimazione<br />

organica e le altre pratiche di mantenimento della fert<strong>il</strong>ità del suolo per gli impianti<br />

di tipo biologico, per le quali si fa riferimento a quanto riportato nel<br />

Regolamento CE 834/2007. Nel regolamento in esame vengono riportate le tecniche<br />

di mantenimento della fert<strong>il</strong>ità ed attività biologica del suolo ed i prodotti ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i<br />

come concimi e l’ammendanti del terreno. Si prevede, tra l’altro che nella pratica di<br />

nutrizione dell’oliveto i fert<strong>il</strong>izzanti di origine organica ammessi necessitano di interramento<br />

affinché esplichino la loro efficacia; lo spandimento in copertura senza<br />

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