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Manuale di olivicoltura<br />

di potatura, la quantità dei tre elementi principali da somministrare si può ridurre<br />

ulteriormente ed in particolare per l’azoto a 1,5 kg per 100 kg di olive e proporzionalmente<br />

vengono stimate le asportazioni anche di fosforo e potassio.<br />

In merito alla concimazione azotata, data l’impossib<strong>il</strong>ità di costituire riserve nel terreno,<br />

è necessario non soltanto ripetere la somministrazione dell’elemento annualmente,<br />

ma è anche opportuno effettuarla in modo frazionato, almeno in due tempi:<br />

2/3 poco prima della ripresa vegetativa ed <strong>il</strong> terzo restante ad allegagione avvenuta.<br />

Nel caso in cui l’allegagione risultasse modesta è bene evitare la seconda somministrazione<br />

di azoto per non stimolare eccessivamente la vegetazione a vantaggio della<br />

formazione di rami ster<strong>il</strong>i (polloni e succhioni) di limitato interesse sia dal punto di<br />

vista vegetativo ed ancora più riproduttivo. La concimazione azotata praticata come<br />

si è indicato sopra risponde pienamente per le aree olivicole del centro nord dove normalmente<br />

l’assorbimento dell’azoto da parte della pianta è fac<strong>il</strong>itato dalle riserve idriche<br />

presenti nel suolo a seguito delle piogge di fine inverno inizio primavera. Negli<br />

oliveti provvisti di impianti di irrigazione localizzata è possib<strong>il</strong>e sostituire nei quantitativi<br />

determinati la concimazione azotata al terreno con la fertirrigazione fac<strong>il</strong>itando<br />

così la distribuzione dell’elemento nutritivo durante la fase vegeto riproduttiva in relazione<br />

alle esigenze della pianta.<br />

Per quanto riguarda la concimazione di fondo fosfo-potassica vista la possib<strong>il</strong>ità di<br />

creare riserve nel terreno è possib<strong>il</strong>e praticarla ciclicamente ogni 4-5 anni tranne evidenze<br />

particolari desumib<strong>il</strong>i dall’analisi periodica del terreno. Grosso modo si somministreranno<br />

gli stessi quantitativi già impiegati per la concimazione di fondo che<br />

precede l’impianto nel periodo autunno-invernale. Allo scopo di assicurare un discreto<br />

interramento dei due elementi che, come è noto, sono poco solub<strong>il</strong>i, si suggerisce<br />

di somministrare concimi su interf<strong>il</strong>ari alterni, facendo seguire una lavorazione<br />

del terreno relativamente profonda (20 -25 cm) con aratro polivomere o con vangatrice.<br />

La lavorazione a questa profondità provoca danni comunque limitati alle radici<br />

relativamente traumatizzanti per la pianta anzi l’olivo finisce per avvantaggiarsene in<br />

quanto stimolato a rinnovare l’apparato radicale nella parte danneggiata dalla lavorazione<br />

formando radici più attive. Un ulteriore sistema di somministrazione degli<br />

elementi nutritivi è quello praticato con la concimazione fogliare ut<strong>il</strong>izzando soluzioni<br />

in acqua degli elementi nutritivi; essa è basata sul fatto che le foglie dell’olivo,<br />

come quelle di altre specie arboree da frutto, hanno la capacità di assorbire direttamente<br />

soluzioni fert<strong>il</strong>izzanti. Va tenuto presente che l’assorbimento da parte delle foglie<br />

dell’olivo è maggiore quando la pianta è in attività vegetativa per cui la<br />

concimazione fogliare va praticata in primavera o a fine estate-autunno. Tuttavia le<br />

quantità somministrab<strong>il</strong>i per via fogliare, dei principi nutritivi e particolarmente del-<br />

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