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Manuale di olivicoltura<br />
Tuttavia se i concimi nitrici risultano di pronto effetto, sono anche più fac<strong>il</strong>mente d<strong>il</strong>avab<strong>il</strong>i,<br />
per cui vanno distribuiti in copertura e solo quando la pianta è in grado di assorbirli<br />
rapidamente; quelli ammoniacali hanno bisogno invece di essere trasformati<br />
nel terreno e risultano meno d<strong>il</strong>avab<strong>il</strong>i, pertanto vanno somministrati leggermente in<br />
anticipo rispetto alla ripresa vegetativa o alla fase di indurimento del nocciolo.<br />
Un terreno che all’analisi presenti una concentrazione dell’1-2% di azoto si può ritenere<br />
che abbia una sufficiente dotazione di questo elemento che comunque è legata soprattutto<br />
alla presenza di sostanza organica. Di ciò occorre tener presente nella<br />
valutazione delle analisi che anticipano l’impianto dell’oliveto e, più ancora, nella pratica<br />
di concimazione ordinaria per la determinazione dei quantitativi di concimi azotati<br />
da somministrare all’uliveto, in rapporto alla produttività e in relazione alle diverse<br />
fasi del ciclo di sv<strong>il</strong>uppo della pianta.<br />
Il fosforo ha una funzione di regolazione di crescita, essendo indispensab<strong>il</strong>e nella divisione<br />
cellulare e nello sv<strong>il</strong>uppo dei tessuti meristematici, e, quindi, influenza positivamente<br />
la formazione dei fiori, l’allegagione, la maturazione dei frutti, la crescita dei<br />
germogli e la lignificazione. Gli effetti della concimazione con fosforo si manifestano<br />
con estrema lentezza sia per la scarsa risposta dell’ulivo alla somministrazione di concimi<br />
fosforici, sia perché l’elemento viene ceduto lentamente dal terreno alla pianta.<br />
Si tratta infatti di un elemento molto poco solub<strong>il</strong>e; come tale è tuttavia poco soggetto<br />
a perdita per d<strong>il</strong>avamento, a meno che non si tratti di terreni poco strutturati<br />
come quelli sabbiosi. Nei suoli calcarei, alcalini, <strong>il</strong> fosforo è fac<strong>il</strong>mente immob<strong>il</strong>izzato<br />
dal calcio, così come nei terreni sub-acidi dal ferro e dall’alluminio e, di conseguenza,<br />
viene ceduto con molta difficoltà alla pianta. Da qui la necessità di provvedere ad una<br />
buona dotazione di base di fosforo attraverso la concimazione di fondo. I concimi fosfatici<br />
più usati sono i fosfati solub<strong>il</strong>i ed in particolari i perfosfati con titolo di 35-45<br />
% di anidride fosforica, che è la forma sotto la quale la pianta assorbe <strong>il</strong> fosforo. Contenuti<br />
di 50-100 ppm di anidride fosforica r<strong>il</strong>evata dall’analisi del terreno, si può considerare<br />
soddisfacente. Di conseguenza i quantitativi di concimi fosfatici da<br />
somministrare all’atto della concimazione di fondo, saranno relativamente modesti e<br />
comunque in rapporto alla dotazione naturale del terreno r<strong>il</strong>evata con le analisi, fino<br />
a portare <strong>il</strong> contenuto dell’elemento a livello ottimale. Date le modeste richieste di fosforo<br />
da parte dell’olivo l’apporto del nutriente va praticata attraverso concimazioni<br />
pluriennali. La carenza di fosforo, peraltro molto rara, si manifesta con gravi disturbi<br />
metabolici, che si riflettono negativamente sull’accrescimento e sulla fruttificazione.<br />
Il potassio, assolve l’importante funzione di promuovere l’accumulo di idrati di carbonio,<br />
sotto forma di amido, di grassi attraverso lo stimolo della attività fotosintetica<br />
favorisce la riserva energetica e la formazione di olio nel frutto. Risulta inoltre indi-<br />
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