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Manuale di olivicoltura<br />

sib<strong>il</strong>e mantenere costante la forma nella dimensione compatib<strong>il</strong>e con la tecnica di<br />

raccolta agevolata e meglio ancora con quella meccanica.<br />

Come si preciserà nel capitolo sesto è bene, fin da adesso, in considerazione della diffusa<br />

vigoria delle cultivar di olivo, definire una durata economica dell’oliveto, che<br />

si basa sul rinnovamento periodico della chioma e quindi la possib<strong>il</strong>ità di non dover<br />

operare su piante con chiome eccessivamente voluminose.<br />

Per quanto riguarda invece l’adattamento di cultivar tradizionali a queste forma di<br />

allevamento non si ravvisano particolari difficoltà soprattutto quando si fa riferimento<br />

al monocaule libero; ovviamente varietà a portamento eretto e a sv<strong>il</strong>uppo regolare<br />

presentano maggiore predisposizione per la forma di allevamento a<br />

monocono; nel caso specifico delle varietà più diffuse in Umbria, non si riscontrano<br />

particolari difficoltà nell’ut<strong>il</strong>izzazione di entrambe le forme di allevamento, fatto<br />

salvo <strong>il</strong> “Moraiolo” la cui irregolarità naturale di ramificazioni può indirizzare verso<br />

la scelta del monocaule libero, con tutte le riserve per quanto riguarda la risposta<br />

della varietà alla raccolta meccanica con vibratori data la difficoltà di distacco del<br />

frutto.<br />

Per quanto riguarda l’aspetto connesso con la stab<strong>il</strong>ità della forma nel tempo si può<br />

dire che essa dipenda esclusivamente dalla razionalità di esecuzione della potatura<br />

sia agevolata che meccanica così come d’altra parte vale per qualsiasi altra forma di<br />

allevamento.<br />

L’ipotesi secondo la quale <strong>il</strong> monocono ad un iniziale rapido sv<strong>il</strong>uppo vegetativo e<br />

alla precoce entrata in produzione con abbondante fruttificazione nei primi anni (6-<br />

7) seguirebbe una successiva caduta del livello produttivo, per aspetti connessi con<br />

densità della chioma o sv<strong>il</strong>uppo eccessivo delle piante che entrerebbero in competizione<br />

tra loro; tale affermazione va smentita sulla base di esperienze concrete in<br />

differenti ambienti olivicoli in impianti di età ormai prossima a 30 anni. Eventuali<br />

aspetti negativi r<strong>il</strong>evati, che hanno erroneamente portato al cambiamento della<br />

forma di allevamento a monocono, sono da ricondurre ad errate esecuzioni della<br />

tecnica di potatura di allevamento e più ancora di produzione. Si ribadisce tuttavia<br />

che questa forma come <strong>il</strong> monocaule libero è assolutamente adatta ai sistemi di coltivazione<br />

intensiva, dove potatura e raccolta vanno eseguite preferib<strong>il</strong>mente a macchina<br />

e dove la struttura dell’albero deve essere tale da non ostacolare l’ut<strong>il</strong>izzo della<br />

meccanizzazione integrale, <strong>il</strong> cui sesto d’impianto di tipo rettangolare, è regolato<br />

dalla vigoria delle cultivar ut<strong>il</strong>izzate.<br />

Si ritiene pertanto un errore, come qualche tecnico suggerisce, procedere alla modifica<br />

del monocono e del monocaule libero in vaso ritardato, sulla base di timori<br />

infondati soprattutto se l’azienda dispone di macchine potatrici e di vibratori del<br />

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