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Manuale di olivicoltura<br />
La vera e propria rivoluzione della potatura a vaso sempre riconducib<strong>il</strong>e a forme<br />
geometriche della chioma (c<strong>il</strong>indroconiche, a cono rovescio, tronco conica) nascono<br />
negli anni 30 del ‘900 ad opera di Roventini, con varianti successive proposte da Tonini<br />
e da Morettini.<br />
Roventini ha dato origine al vaso policonico caratterizzato dalla presenza di tre,<br />
quattro branche principali al massimo equidistanti tra di loro ed inserite su un<br />
tronco di altezza variab<strong>il</strong>e; ognuna delle branche culmina con una cima ben netta<br />
che assolve funzione fisiologica importante nel determinare <strong>il</strong> mantenimento dell’equ<strong>il</strong>ibrio<br />
delle singole branche e tra di esse.<br />
Nel vaso policonico la chioma risulta discontinua per la presenza di spazi vuoti (finestre)<br />
tra le branche principali.<br />
In passato per raggiungere questa forma di allevamento si partiva da piante di 2-3<br />
anni, già impalcate in vivaio che, una volta poste a dimora, venivano fatte crescere<br />
liberamente almeno per un anno, avendo cura tuttavia di individuare i 3-4 rami<br />
che sarebbero serviti a costituire le branche principali. Ciascuna branca principale,<br />
concepita inizialmente a forma conica, successivamente viene modificata a semicono<br />
in quanto nel lato interno vengono eliminate tutte le ramificazioni per evitare<br />
squ<strong>il</strong>ibrio vegeto-produttivo della parte esterna del cono iniziale.<br />
Su questi principi fondamentali è costituito lo schema di potatura di formazione<br />
dell’elemento di base del vaso policonico roventiniano; la branca-chioma, viene<br />
considerata come unità a se stante, e tuttavia legata da un rapporto di equ<strong>il</strong>ibrio<br />
con le altre a costituire la chioma.<br />
Nella potatura di produzione si deve provvedere al taglio delle branchette esaurite<br />
dalla fruttificazione nella parte esterna; inoltre si dovrà contenere l’eccessivo sv<strong>il</strong>uppo<br />
delle branchette secondarie, soprattutto di quelle disposte nella zona medioapicale<br />
della branca-chioma per evitare che ombreggino le sottostanti. Nella parte<br />
interna della chioma vengono eliminati a fine estate per non compromettere l’equ<strong>il</strong>ibrio<br />
della branca chioma. Il contenimento dell’altezza dell’albero e del diametro<br />
della chioma è assicurato da opportuni tagli di ritorno sulle pro-cime che dovranno<br />
comunque essere effettuati in modo da non determinare squ<strong>il</strong>ibri tra le branchechiome.<br />
Come è possib<strong>il</strong>e r<strong>il</strong>evare dalla sommaria descrizione sia del vaso concepito<br />
da Musi che del vaso policonico roventiniano si è di fronte a forma piuttosto complesse<br />
anche se concepite per una potatura razionale ben schematizzata; gli interventi<br />
cesori previsti sono in grado infatti di mantenere in equ<strong>il</strong>ibrio attività<br />
vegetativa e produttiva della pianta attraverso la doppia potatura dei scchioni durante<br />
l’estate e l’eliminazione delle branchette fruttifere esaurite attraverso <strong>il</strong> loro<br />
rinnovo fac<strong>il</strong>mente raggiungib<strong>il</strong>e a seguito dello sv<strong>il</strong>uppo dei maschioncelli che na-<br />
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