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Manuale di olivicoltura<br />
POTATURA DI FORMAZIONE: Con la potatura di formazione si conferisce alla<br />
pianta, posta a dimora, gradatamente la forma di allevamento desiderata. Essa inizia<br />
sin dalla prima stagione vegetativa tenendo presente che con <strong>il</strong> termine di potatura<br />
oltre al taglio di rami, si intendono altre possib<strong>il</strong>i operazioni come: curvatura,<br />
torsione, inclinazione, legature, cimature, di rami o branchette. Sono diversi i fattori<br />
che incidono sul tipo di intervento ed <strong>il</strong> tempo di esecuzione (stagione, età della<br />
pianta) in cui effettuare la potatura di formazione. Le cultivar con <strong>il</strong> proprio ritmo<br />
di accrescimento ed abito vegetativo, lo stato di fert<strong>il</strong>ità del terreno, le condizioni climatiche,<br />
lo stato iniziale della pianta, la forma di allevamento scelta sono gli elementi<br />
che giocano un ruolo determinante sulla durata e la manualità della potatura<br />
di formazione. Tuttavia nella sua esecuzione occorre tener presente alcuni principi<br />
fondamentali. Allorché si effettuano tagli di rami, branchette o porzioni di essi in<br />
piante giovani si determina riduzione più o meno accentuata di superficie fogliare,<br />
la quale in relazione alla giovane età del soggetto è opportuno che sia contenuta per<br />
non incidere negativamente sia sullo sv<strong>il</strong>uppo radicale che della chioma. Pertanto<br />
sin dall’inizio dell’allevamento in campo la pianta dovrà essere indirizzata a formare<br />
un solido apparato radicale ed un tronco robusto, mentre le ramificazioni saranno<br />
indirizzate a crescere in modo equ<strong>il</strong>ibrato con un adeguata quantità di nuovi<br />
rami con abbondanza di foglie, ben disposte ed <strong>il</strong>luminate. Tagli eccessivi, oltre a rallentare<br />
la crescita ritardano l’entrata in fruttificazione della pianta e ciò sia in terreni<br />
caratterizzati da bassa fert<strong>il</strong>ità che in quelli fert<strong>il</strong>i e dotati di disponib<strong>il</strong>ità idrica.<br />
L’ entità e la durata della potatura di formazione è dipendente anche dalla forma di<br />
allevamento scelta.<br />
In linea di massima si può dire che più ci si allontana dall’abito naturale di vegetazione<br />
della specie e della cultivar più sarà necessario effettuare interventi cesori ed<br />
operazioni di correzione (curvature, inclinazione, legature ) sulle branche e sui rami<br />
per raggiungere la forma voluta. Nel caso specifico dell’olivo, indipendentemente<br />
dalla forma di allevamento, la tendenza attuale è quella di far crescere più liberamente<br />
possib<strong>il</strong>e la pianta, soprattutto nei primi 2-3 anni, limitando i tagli all’indispensab<strong>il</strong>e<br />
per ottenere la forma scelta in modo graduale. Si favorisce così una<br />
precoce entrata in produzione delle piante per cui gli interventi riguarderanno essenzialmente<br />
la soppressione di rami prettamente vegetativi come polloni e succhioni,<br />
la cui presenza può turbare l’equ<strong>il</strong>ibrio della pianta o di ramificazione basali,<br />
la cui posizione ne fac<strong>il</strong>ità l’ingrossamento a svantaggio di ramificazioni superiori<br />
destinati alla successiva formazione di branche permanenti, da sopprimere comunque<br />
subito dopo la loro fruttificazione.<br />
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