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Manuale di olivicoltura<br />
porteranno, nella primavera successiva, abbondanti infiorescenze; mentre i rami<br />
verticali piuttosto lunghi e vigorosi, ricchi di getti anticipati, collocati nella parte<br />
interna della chioma (succhioni), sono a legno nel senso che ancora nell’anno successivo<br />
di formazione, ramificheranno con nuovi rami laterali ed apicali normalmente<br />
ster<strong>il</strong>i ad eccezione di maschioncelli, già ricordati nel capitolo primo dalla cui<br />
ramificazione si originano branchette fruttifere. Comportamento vegetativo ancora<br />
più accentuato presentano i polloni originati da gemme latenti del colletto e lungo<br />
<strong>il</strong> tronco.<br />
Tutti i rami a “frutto” o “misti” nell’olivo, contrariamente ad altre specie arboree da<br />
frutto, completano la loro evoluzione a fine inverno , quando cioè si attua la differenziazione<br />
delle gemme a fiore (induzione irreversib<strong>il</strong>e).<br />
3.2 DIFFERENTI TIPI DI POTATURA<br />
In rapporto all’età della pianta è possib<strong>il</strong>e distinguere differenti tipi di potatura,<br />
aventi finalità diverse:<br />
POTATURA DI ALLEVAMENTO IN VIVAIO: La potatura di allevamento in vivaio<br />
ha lo scopo di preparare la pianta per la sua collocazione a dimora. È ormai consolidata<br />
la tecnica vivaistica di propagazione per talea ed allevamento delle piantine<br />
in contenitori fuori terra. Le talee radicate, in primavera vengono trapiantate in<br />
contenitori di dimensioni medie (2 litri) con apposito substrato ed allevate in ombrario.<br />
Alla ripresa vegetativa le barbatelle vengono fatte crescere con asse centrale<br />
eretto lasciando sv<strong>il</strong>uppare liberamente i germogli anticipati emessi lungo l’asse. Al<br />
termine della stagione di crescita se le piantine sono state allevate seguendo razionalmente<br />
la tecnica appropriata, raggiungono un altezza pari a cm 70-90 e risultano<br />
provviste di ramificazioni laterali. Tale metodo consente al vivaista di ottenere<br />
in una sola stagione di crescita barbatelle idonee alla realizzazione di nuovi impianti<br />
secondo le tecniche più aggiornate; le piante così ottenute inoltre sono predisposte<br />
per forme di allevamento a monocaule quali <strong>il</strong> “vaso”, <strong>il</strong> “monocono”, ed <strong>il</strong> “monocaule<br />
libero”.<br />
POTATURA DI TRAPIANTO: Con <strong>il</strong> moderno sistema vivaistico di propagazione<br />
ed allevamento delle piantine in contenitore, all’atto del trapianto, come anticipato<br />
nel capitolo precedente, le operazioni di potatura al trapianto si limitano esclusivamente<br />
alla soppressione delle ramificazioni più basse fino a 20-25 cm dal livello del<br />
terreno.<br />
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