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CAPITOLO 3<br />

FORME DI ALLEVAMENTO E POTATURA<br />

DI FORMAZIONE E PRODUZIONE<br />

Manuale di olivicoltura<br />

3.1 SIGNIFICATO ED OBIETTIVI DELLA POTATURA<br />

Il termine potatura, nel settore delle piante da frutto, comprende tutti quegli interventi<br />

che, applicati alla chioma, sono in grado di regolare lo sv<strong>il</strong>uppo vegetativo e<br />

la fruttificazione dell’albero.<br />

Per chiarire questo concetto è opportuno richiamare alcune nozioni essenziali sull’equ<strong>il</strong>ibrio<br />

tra attività vegetativa e riproduttiva della pianta.<br />

L’apparato radicale provvede all’assorbimento e al trasporto dell’acqua e dei sali minerali<br />

i quali, attraverso la circolazione nei vasi legnosi migrano alle foglie, sede di<br />

complesse elaborazioni che portano alla sintesi di sostanze plastiche necessarie per<br />

l’accrescimento sia della chioma che della radici. Nelle foglie, come si è detto nel<br />

primo capitolo, sotto l’azione della luce si svolge un altro importante processo, la fotosintesi<br />

clorof<strong>il</strong>liana che provvede alla organicazione del carbonio, alla sintesi dei<br />

glucidi che rappresentano la fonte energetica per lo svolgimento dei fenomeni vitali<br />

della pianta e sta alla base di formazione dell’olio nella drupa. Le funzioni dell’apparato<br />

radicale e di quello fogliare sono fondamentali nello sv<strong>il</strong>uppo e<br />

produzione della pianta, regolando costantemente <strong>il</strong> rapporto, tra idrati di carbonio<br />

e sostanze azotate <strong>il</strong> cui giusto equlibrio evita <strong>il</strong> prevalere della fase di crescita<br />

su quella di differenziamento a fiore o viceversa.<br />

La funzione principale della potatura, nel senso più ampio del termine, è dunque<br />

quella di migliorare l’efficienza della chioma regolando la crescita dei rami, mantenere<br />

elevato <strong>il</strong> rapporto tra superficie fogliare e legno, di consentire la migliore<br />

esposizione fogliare alla luce, di concentrare la fruttificazione e ridurre gli eccessi di<br />

produzione che, sottraendo sostanze nutritive, limitano lo sv<strong>il</strong>uppo e l’assorbimento<br />

dell’apparato radicale. È necessario pertanto mantenere un rapporto armonico tra<br />

sistema aereo e radicale.<br />

Oltre a quanto detto, occorre tener presente che nell’olivo i rami a frutto o misti<br />

presentano caratteristiche definite soltanto a fine inverno. Durante <strong>il</strong> periodo vegetativo<br />

ed ancora in autunno si trovano infatti solo rami neutri in grado cioè di evolversi<br />

successivamente in rami fert<strong>il</strong>i, vegetativi o intermedi; è tuttavia possib<strong>il</strong>e<br />

distinguere, già nella stagione avanzata di crescita o meglio ancora di accrescimento<br />

ultimato, rami a differente potenziale di fruttificazione. In genere i rami di media<br />

vigoria, ben formati a portamento semi assurgente, orizzontali o penduli, collocati<br />

nella parte esterna della chioma e ben <strong>il</strong>luminati, sono quelli che preferenzialmente<br />

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