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l’impiego delle tecnologie appropriate di preparazione del suolo;<br />

scelta delle cultivar e del tipo di pianta;<br />

messa a dimora e allevamento delle piante.<br />

Manuale di olivicoltura<br />

2.3 LA SCELTA DELL’ AMBIENTE<br />

Esistono parametri di riferimento che definiscono l’idoneo ambiente per la coltivazione<br />

dell’olivo comunemente indicati come aree vocazionali i cui presupposti fondamentali<br />

riguardano le condizioni climatiche, la situazione pedologica e<br />

l’organizzazione aziendale per aspetti economici e di mercato affinché si raggiungano<br />

i risultati produttivi attesi dal nuovo impianto. Dal punto di vista del clima per quanto<br />

riguarda l’<strong>It</strong>alia centrale e particolarmente le aree interne come quelle umbre l’olivo<br />

presenta fattori di criticità riguardanti soprattutto le basse temperature invernali, data<br />

la sensib<strong>il</strong>ità al freddo della specie e particolarmente di alcune varietà. In linea di massima<br />

<strong>il</strong> livello di resistenza al freddo dell’olivo, durante <strong>il</strong> riposo vegetativo, con la<br />

pianta perfettamente indurita, viene indicato nell’intervallo di temperatura che va da<br />

-7° C a -10° C limitata a poche ore nel corso dei mesi invernali. Tuttavia poiché trattasi<br />

di pianta sempreverde che nel periodo invernale non va in assoluta quiescenza, si<br />

possono verificare danni da freddo anche a temperature meno rigide (-4°C -5°C) di<br />

durata variab<strong>il</strong>e in relazione allo stato fisiologico della pianta; è <strong>il</strong> caso, ad esempio, dei<br />

danni gravi registrati a seguito delle gelate del 1956 in Umbria, quando ad un inizio<br />

di inverno relativamente mite e di conseguenza in presenza di piante poco indurite, a<br />

seguito di cadute di temperatura in febbraio osc<strong>il</strong>lante tra -5° e -6° C si verificarono<br />

danni gravi sulla parte aerea in circa 10.000.000 di piante di olivo nell’intero territorio<br />

regionale; mentre i danni conseguenti alle gelate verificatesi nel gennaio del 1985<br />

sono da addebitare a temperature decisamente basse (-12°;-13°) nel mese di gennaio<br />

non tollerate dalla specie, fatte rarissime eccezioni.<br />

L’olivo invece risulta tollerante alle alte temperature estive anche a livelli superiori ai<br />

40° C sebbene la pianta risulti sensib<strong>il</strong>e a stress da caldo, soprattutto in presenza di limitate<br />

risorse idriche e di alta umidità relativa; infatti, in relazione a quanto già detto<br />

nel primo capitolo, l’olivo anche in ambienti a clima mite risente della minore disponib<strong>il</strong>ità<br />

idrica nel corso delle diverse fasi vegeto-riproduttive con caduta di fruttificazione<br />

e minore accumulo di olio; aspetti negativi che possono essere attenuati dalla<br />

irrigazione.<br />

Dal punto di vista pedologico l’olivo risulta piuttosto tollerante sia nei riguardi della<br />

struttura che nei riguardi della ridotta fert<strong>il</strong>ità come della orografia del suolo. In generale<br />

tuttavia l’olivo pred<strong>il</strong>ige terreni tendenzialmente sciolti, di medio impasto, drenanti,<br />

dove <strong>il</strong> contenuto di arg<strong>il</strong>la non sia superiore al 35-40%. In merito alla orografia<br />

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