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Manuale di olivicoltura<br />

marginalità rendendo pressoché impossib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> conseguimento di reddito; tuttavia se<br />

si prendono in considerazione altri aspetti connessi con la situazione ambientale e antropologica<br />

che caratterizza i suddetti territori nella loro complessità diventa più corretto<br />

definire tali aree olivicole come un sistema produttivo a finalità multipla. Esse<br />

infatti rappresentano zone di particolare r<strong>il</strong>evanza ambientale con riflessi importantissimi<br />

connessi con la conservazione del paesaggio agrario e si legano alla consuetudine<br />

locale in relazione anche all’affezione del consumatore verso la tipicità del<br />

prodotto. Dal punto di vista specificatamente ambientale l’olivo, insediatosi nei secoli<br />

in ex aree boschive caratterizzate da pendenza accentuata e superficialità del suolo,<br />

per la caratteristica del suo sistema radicale, relativamente superficiale ma espanso,<br />

rappresenta un fattore determinante ai fine del contenimento dell’erosione del suolo,<br />

soprattutto se gestito con inerbimento temporaneo o permanente e comunque con lavorazioni<br />

superficiali. A maggior ragione se si tratta di oliveti realizzati su terreni gradonati<br />

o terrazzati dove le infrastrutture costituite da muri a secco di sostegno o<br />

singole lunette per ciascuna pianta rappresentano elementi fondamentali per la tenuta<br />

del suolo in situ e la caratterizzazione del paesaggio agrario.<br />

Il mantenimento di questo tipo di impianto pregno di particolare valenza storico-ambientale<br />

rappresenta l’aspetto fondamentale della salvaguardia delle aree olivicole marginali<br />

per le finalità multipla che assolve e ne costituisce la motivazione. Inoltre dal<br />

punto di vista produttivo, nel caso dell’ Umbria come di altre aree consim<strong>il</strong>i italiane<br />

che vanno dall’estremo nord all’estremo sud, può assumere anche significato economico<br />

laddove si riesce ad ottenere un elevato valore aggiunto nella vendita del prodotto<br />

per la sua alta qualità e tipicità. Va tuttavia precisato che, al di la di casi di oliveti fam<strong>il</strong>iari<br />

volti all’auto approvvigionamento del prodotto la cui conduzione è legata alla<br />

disponib<strong>il</strong>ità di mano d’opera propria alla quale non si assegna adeguata retribuzione<br />

al lavoro svolto, negli altri casi la conduzione di questo tipo di oliveti risulta decisamente<br />

anti economico. Da qui la necessità di dover usufruire di sostegno attraverso<br />

l’accesso a finanziamenti pubblici assolutamente giustificati dalla funzione che essi<br />

assolvono che va al di la dell’interesse del singolo proprietario in quanto oltre alla funzione<br />

ambientale rispondono alla esigenza di salvaguardare paesaggi storici, spesso<br />

datati, la cui validità è legata alla cura volta sia alla gestione del suolo che delle piante.<br />

Va poi precisato che per quanto riguarda le aree olivicole marginali del centro nord e<br />

specificatamente dell’Umbria, contrariamente a quanto si verifica per le aree olivicole<br />

calde, dove l’olivo anche se abbandonato è in grado di sopravvivere ed esprimere adeguato<br />

rigoglio vegetativo, la pianta di olivo, pur essendo in grado di sopravvivere, se<br />

abbandonata a se stessa deperisce vanificando la sua presenza ai fini dell’aspetto estetico<br />

del paesaggio; nel caso oliveti gradonati e terrazzati l’abbandono crea degrado<br />

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