Innovazione e valorizzazione della filiera Vitivinicola Siciliana

Innovazione e valorizzazione della filiera Vitivinicola Siciliana Innovazione e valorizzazione della filiera Vitivinicola Siciliana

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Regione <strong>Siciliana</strong><br />

Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari<br />

Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l’Agricoltura<br />

Servizio XI – Servizi allo Sviluppo<br />

PROGETTO<br />

INNOVAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLA<br />

FILIERA VITIVINICOLA SICILIANA<br />

(rimodulato)<br />

Piano triennale delle attività (2009-2011)<br />

(L.R. 22 dicembre 2005 n. 19)<br />

Premessa<br />

La vitivinicoltura siciliana è stata caratterizzata in questi anni da un forte sviluppo del suo sistema<br />

produttivo, soprattutto in termini di <strong>valorizzazione</strong> delle produzioni, unito anche ad una forte<br />

crescita di visibilità generale e positività <strong>della</strong> immagine: tutto ciò ne ha innalzato nettamente il<br />

posizionamento competitivo a livello nazionale e internazionale.<br />

Di questa fase hanno beneficiato, essendone peraltro in gran parte anche protagoniste, diverse e note<br />

imprese private e alcune cooperative che – al di là <strong>della</strong> ovvia concorrenza interna sui mercati -<br />

hanno saputo complessivamente “portare fuori” e mostrare, di concerto con la Regione e le sue<br />

istituzioni, una visione positiva e unitaria del mondo produttivo e imprenditoriale siciliano.<br />

Tuttavia questa fase, nel nuovo quadro competitivo e alla luce di nuove esigenze emergenti, sembra<br />

verso la fine e richiede quindi un più alto slancio e una più larga partecipazione del mondo<br />

imprenditoriale siciliano. Infatti si rende ora necessaria una “fase 2” che parta dai successi <strong>della</strong><br />

“fase 1” ma vada assai oltre per meglio fronteggiare le nuove sfide competitive globali: la fase in<br />

cui bisogna “gestire, consolidare, allargare ed esportare il successo”.<br />

E’ quindi necessario un progetto di sviluppo che – potenziando ulteriormente i grandi punti di forza<br />

delle maggiori imprese private – possa coinvolgere anche le imprese private di dimensioni minori<br />

da un lato e possa stimolare un maggior dinamismo del mondo cooperativo suggerendone anche<br />

nuovi modelli di sviluppo e organizzazione, dall’altro.<br />

Va precisato, inoltre, che di questa nuova fase dello sviluppo deve far parte una più decisa<br />

proiezione internazionale: basti ricordare che la Sicilia, che contribuisce al 15% <strong>della</strong> produzione<br />

nazionale, non supera il 3% delle esportazioni nazionali del comparto (Assovini). Un dato che, se da<br />

un lato evidenzia un forte gap fra produzione e flussi di export, dall’altro evidenzia le enormi<br />

potenzialità di una politica produttiva, commerciale, promozionale e di immagine più diretta sui<br />

mercati internazionali (che, nonostante le difficoltà indotte dalla crisi economico-finanziaria in atto,<br />

continueranno a presentare rilevanti possibilità di sviluppo, soprattutto se vi si accosterà con solide<br />

strategie di marketing e con decise e mirate politiche commerciali piuttosto che con iniziative<br />

sporadiche e occasionali).<br />

E’ indispensabile ricordare che i processi di internazionalizzazione, che hanno investito il settore<br />

vitivinicolo soprattutto nell’ultimo decennio, riconducibili sia alla crescita degli scambi<br />

complessivi, sia alla realizzazione di un Sistemavino mondiale più articolato e complesso, derivato<br />

dalla presenza di nuovi paesi concorrenti quali Australia, Cile, Stati Uniti e Nuova Zelanda che nel<br />

1


loro insieme costituiscono il “Nuovo Mondo” del vino a fianco dei tradizionali Paesi vitivinicoli del<br />

vecchio continente, sono il segno evidente dell’effetto <strong>della</strong> globalizzazione sui prodotti<br />

agroalimentari ad elevato valore aggiunto. In particolare, l’attenzione del mercato internazionale nei<br />

confronti dei vini made in Sicily continua a svilupparsi grazie alle specifiche peculiarità ormai<br />

riconosciutegli a livello internazionale e alla crescente richiesta da parte dei consumatori di prodotti<br />

che possano interpretare e soddisfare efficacemente le loro aspettative (aspetti edonistici dei beni<br />

alimentari), con l’ampia gamma di prodotti realizzati nell’Isola.<br />

Finalità e obiettivi<br />

Alla luce di quanto sopra esposto, il progetto si pone la finalità generale di migliorare la<br />

competitività del Sistema vitivinicolo regionale, attraverso l’introduzione di innovazioni (di<br />

processo, di prodotto, organizzative, ecc.), il trasferimento di conoscenze, l’innalzamento del<br />

posizionamento, su target maggiormente remunerativi, dei vini realizzati dal mondo cooperativo in<br />

un’ottica di maggiore competitività ed efficienza di tali imprese sia nel contesto regionale che in<br />

quello internazionale.<br />

Pertanto vengono individuati alcuni obiettivi strategici da perseguire già nel breve periodo. Tali<br />

obiettivi tengono ovviamente conto di quanto già in corso e/o attuato in questi anni e che costituisce<br />

quindi un grandissimo patrimonio di studi e ricerche già esistente da cui attingere.<br />

In particolare ci si riferisce ai progetti e attività seguenti:<br />

- Progetto di recupero e <strong>valorizzazione</strong> dei vitigni autoctoni siciliani, mirato alla “riscoperta” e<br />

individuazione delle basi genetiche per una diversificazione dell’offerta dei vini siciliani (“gli<br />

autoctoni: la riscoperta e la rilettura del passato come base per l’innovazione”);<br />

- Progetto di zonazione del territorio vitivinicolo che, attraverso l’attenta analisi delle interazioni<br />

vitigno-terroir-ambiente mira ad ottimizzare le scelte qualitative in campo e quindi in cantina<br />

(“la zonazione: la base scientifica per una affidabile e non effimera differenziazione<br />

qualitativa”);<br />

- Alcuni progetti speciali per zone viticole che presentano caratteristiche ambientali e produttive<br />

specifiche (“le specificità locali: la base per far conoscere le mille declinazioni del modello<br />

siciliano”).<br />

- Infine, come aspetto “trasversale” per gran parte dei sistemi produttivi coinvolti: importanza<br />

determinante del mondo cooperativo siciliano sia per la sua rilevantissima dimensione<br />

produttiva complessiva sia anche, data la diversificazione geografica, organizzativa e culturale<br />

delle sue Cantine Sociali (CS), per la possibilità di realizzare un ampio ventaglio di prodotti<br />

finali con elevate potenzialità di miglioramento (“i vari profili delle cooperative: la base per<br />

differenti stili produttivi e commerciali”).<br />

Quanto sopra è stato precisato al fine di ricordare la grande mole di risorse scientifiche e culturali<br />

già esistente o in realizzazione per supportare la nuova fase di sviluppo <strong>della</strong> vitivinicoltura<br />

siciliana.<br />

Il presente progetto, di carattere formativo, divulgativo ma anche di ricerca e sperimentazione, si<br />

propone di conseguire la finalità generale sopra esposta, attraverso il raggiungimento dei seguenti<br />

obiettivi specifici:<br />

- Innalzare progressivamente il profilo imprenditoriale, tecnico ed economico-gestionale degli<br />

operatori del settore, soprattutto di quelli che operano nei contesti aziendali relativamente meno<br />

2


avanzati (privati di dimensioni tecnico-economico-commerciali più ridotte e meno integrati<br />

verticalmente nella <strong>filiera</strong>, le cooperative più “tradizionali”, ecc.).<br />

- Diffondere progressivamente a tutti gli operatori interessati e coinvolti i risultati intermedi e<br />

finali dei grandi progetti in atto sopra ricordati (in particolare quelli relativi al “recupero e<br />

<strong>valorizzazione</strong> dei vitigni autoctoni” e alla “zonazione del territorio vitivinicolo”) favorendo<br />

ampi e mirati processi di know-how transfer e di diffusione delle innovazioni (tecniche<br />

(agronomiche, enologiche, ecc.), economico-gestionali e di mercato).<br />

- Potenziare la “proattività esterna” ed in particolare internazionale <strong>della</strong> vitivinicoltura siciliana<br />

attraverso:<br />

a. la diffusione di modelli co-operativi fra aziende ed organizzazioni diverse attraverso<br />

una maggiore “cultura delle alleanze”;<br />

b. la diffusione di metodologie e l’impiego di idonee tecniche dirette alla<br />

<strong>valorizzazione</strong> dei prodotti (marketing mix, aspetti commerciali, ecc.) oltre allo<br />

sviluppo <strong>della</strong> specifica “cultura d’impresa” che vi sottostà.<br />

- Individuare e promuovere, quale retroterra culturale di tale complesso progetto, alcuni elementi<br />

di identità comuni ai vari soggetti (mission, valori, simboli, linguaggio, ecc.) che in vario modo<br />

vi partecipano; tali elementi possono costituire un collante per le diverse progettualità ed<br />

operatività che riguardano differenti tipologie di imprese ed organizzazioni coinvolte.<br />

- Innovare la vitivinicoltura e valorizzare le produzioni enologiche <strong>della</strong> Sicilia, con particolare<br />

riferimento alle aree svantaggiate (es. Etna, Pantelleria, ecc.).<br />

- Ampliare la gamma dei prodotti realizzati in un’ottica di ampliamento <strong>della</strong> qualità e <strong>della</strong><br />

realizzazione per target di mercato specifici, soprattutto per quei prodotti (Nero d’Avola, ecc.) e<br />

per quelle aree (Etna, Isole minori, ecc.) immediatamente identificabili dai consumatori.<br />

- Elevare, ancor di più, l’immagine dei vini di Sicilia e favorire il consolidamento del successo<br />

delle produzioni di qualità.<br />

- Questo obiettivo presuppone la definizione e l’attuazione di un articolato programma<br />

pluriennale di comunicazione che ponga le basi sulle risorse storiche, artistiche, culturali,<br />

gastronomiche ed enologhe, ecc.. <strong>della</strong> Sicilia. Per il raggiungimento di tale ambizioso obiettivo<br />

è necessario il coinvolgimento (anche finanziario) di altri soggetti, tra cui l’Istituto Regionale<br />

<strong>della</strong> Vite e del Vino.<br />

Le azioni che si intendono porre in essere, per raggiungere gli obiettivi di cui ai punti successivi,<br />

hanno un fondamentale elemento comune: la diffusione delle innovazioni nelle sue varie modalità,<br />

tipologie e forme. In specifico:<br />

l’innovazione tecnico-scientifica e le relative ricadute applicative, generata dai vari progetti in<br />

corso, in particolare quelli portati avanti dai poli tecnico-scientifici e Servizi allo<br />

Sviluppo <strong>della</strong> Regione, in sinergia con gli Enti di ricerca;<br />

altre dimensioni dell’innovazione, che non è solo tecnico-scientifica ma che è anche:<br />

• organizzative (adozione di specifici modelli di pianificazione, selezione e<br />

qualificazione delle risorse umane coinvolte, scelta dei modelli organizzativi più<br />

idonei rispetto all’obiettivo perseguito, ecc.);<br />

• distributive/commerciali (specifici canali e loro coerenza rispetto alle caratteristiche<br />

del prodotto/processo, nuove forme distributive stimolate o stimolabili, ecc.);<br />

3


• di marketing e comunicazionale (tipologie e selettività delle informazioni utilizzabili<br />

ai vari stadi del lavoro e <strong>della</strong> <strong>filiera</strong>, degli strumenti/media più idonei rispetto agli<br />

obiettivi ed ai vari target, segmenti, ecc.);<br />

In definitiva e in estrema sintesi, manageriale/imprenditoriale.<br />

I destinatari sono le varie tipologie di operatori <strong>della</strong> <strong>filiera</strong> vitivinicola regionale (imprese, cantine<br />

sociali ed altri soggetti).<br />

Le attività e iniziative di seguito esposte mirano a delineare le aree strategiche del presente progetto<br />

che, partendo da un approccio regionale, avrà una ricaduta a livello comprensoriale con l’attuazione<br />

di progetti esecutivi di Distretto, anche al fine di sortire il massimo impatto positivo sul sistema<br />

vitivinicolo siciliano.<br />

E’ evidente che le attività di ricerca applicata e sperimentazione diventano, quindi, fondamentali per<br />

lo sviluppo di progetti strategici innovativi.<br />

Articolazione delle attività<br />

A - Ricerca scientifica applicata e sperimentazione<br />

B - Trasferimento delle conoscenze ed azioni rivolte alle imprese vitivinicole<br />

C - Comunicazione ed informazione ai consumatori<br />

D - Coordinamento<br />

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A - Ricerca scientifica applicata e sperimentazione<br />

Azione 1. Attività di ricerca scientifica applicata e sperimentazione<br />

Obiettivo<br />

Individuazione di prodotto e di processo per il miglioramento <strong>della</strong> <strong>filiera</strong> vitivinicola regionale<br />

(Università ed enti di ricerca pubblici)<br />

Attività<br />

Indagini volta ad accrescere le conoscenze dell’interazione tra le varietà e il loro ambiente di<br />

coltivazione, partendo da nozioni già disponibili per quanto riguarda la caratterizzazione dei suoli e<br />

dei climi delle aree specifiche. Rielaborazione dei dati meteorologici su base storica per<br />

l’identificazioni di ulteriori indici bioclimatici e alcune finestre di indagine sui siti scelti per i<br />

“vigneti guida” con l’apertura dei profili pedologici idonei a valutare la reale situazione degli<br />

orizzonti pedologici e degli approfondimenti radicali. Le indagini, dopo l’individuazione delle<br />

differenti situazioni, verteranno sull’analisi dei vigneti guida, delle cinetiche di maturazione per le<br />

cultivar prescelte. Alle vendemmie verranno poi realizzate specifiche microvinificazioni.<br />

L’elaborazione dei dati permetterà di giungere alla definizione di unità omogenee dal punto di vista<br />

<strong>della</strong> risposta di interazione e su queste proporre strategie differenziate di coltivazione. La ricerca<br />

da porre in essere riguarderà anche tematiche relative alla gestione del vigneto, con particolare<br />

riferimento all’uso del suolo, dell’irrigazione, difesa ecc. Inoltre saranno realizzate indagini<br />

territoriali miranti ad accertare la consistenza e la localizzazione delle superfici e delle produzioni,<br />

rappresentate su cartografie ad hoc, oltre che le principali caratteristiche strutturali delle piantagioni<br />

e delle aziende vitivinicole nelle aree d’indagine.<br />

Analisi sull’organizzazione e sulla gestione delle imprese vitivinicole più o meno integrate nella<br />

<strong>filiera</strong>, analisi <strong>della</strong> “catena del valore” (value chain) e relativi risultati tecnico-economici.<br />

Indagini sul mercato dei prodotti e sul consumo e l’immagine dei vini oggetto d’indagine.<br />

Azione 2. Attività di sperimentazione svolta dal Dipartimento<br />

Obiettivo<br />

Intensificare il processo di selezione, <strong>valorizzazione</strong> e di miglioramento delle performances<br />

agronomiche ed enologiche delle varietà autoctone nei diversi areali siciliani, in relazione alle<br />

attività di selezione clonale e studio <strong>della</strong> piattaforma ampelografica (campi raccolta germoplasma<br />

Marsala e Comiso). Studio variabilità vitigni autoctoni siciliani.<br />

Attività<br />

Selezione clonale, studio <strong>della</strong> piattaforma ampelografia e selezione sanitaria. L’attività consiste<br />

principalmente nel miglioramento genetico mediante selezione clonale di quelle varietà che<br />

mostrano la presenza di numerosi biotipi, termine con il quale si identificano dei gruppi di piante,<br />

che per caratteristiche produttive e qualitative, si differenziano in modo significativo dai valori medi<br />

rilevati nella popolazione del vitigno stesso. Questo programma, condotto per i due gruppi di vitigni<br />

costituiti dalle varietà ad interesse regionale e per quelle ad interesse locale, prevede<br />

l’identificazione di diversi “presunti cloni” per ciascun vitigno in esame, la loro collocazione nel<br />

campo di omologazione e le successive indagini, agronomiche ed enologiche, indispensabili<br />

all’adempimento delle normative che regolano l’attività di selezione clonale nel nostro paese. Per<br />

questa attività, grazie all’impegno profuso in questi ultimi anni da parte delle strutture <strong>della</strong><br />

Regione Sicilia, è stato possibile effettuare una intensa ricognizione sul patrimonio ampelografico<br />

5


dell’isola che ha portato alla individuazione di oltre 3.300 ceppi in rappresentanza di 19 principali<br />

vitigni siciliani.<br />

Altro aspetto importante di questa attività è il recupero e la conservazione <strong>della</strong> biodiversità <strong>della</strong><br />

piattaforma ampelografica siciliana. Numerose notizie storiche fanno emergere chiaramente come il<br />

patrimonio di vitigni autoctoni siciliani sia molto più ricco di quello che oggi noi conosciamo. Per<br />

questa attività è prevista la loro classificazione, attraverso ricerche storiche, ampelografiche,<br />

agronomiche, enologiche, analisi molecolari, nonché la loro successiva conservazione delle varietà<br />

identificate in campi di raccolta del germoplasma. L’attività condotta sino ad oggi ha portato alla<br />

segnalazione di circa 50 “vitigni antichi”.<br />

Strettamente connessa alla selezione genetica è la selezione sanitaria che mira ad individuare delle<br />

piante con assenza di sintomatologie di origine virale. Per tale motivo, sulle piante indagate, sono<br />

state effettuate analisi sierologiche (ELISA), molecolari (RT-PCR) e saggi su indicatori biologici<br />

necessari a garantire l’assenza dei principali agenti virali e virus simili. Per i “presunti cloni”, validi<br />

dal punto di vista agronomico ed enologico, e risultati sanitariamente idonei sarà fatta richiesta di<br />

omologazione. Nel prosieguo del progetto, per le varietà per le quali non è possibile reperire<br />

materiale sanitariamente valido, è previsto il risanamento dei “presunti cloni” che presentano buone<br />

caratteristiche agronomiche ed enologiche ricorrendo a tecniche quali la termoterapia in vivo e la<br />

coltura d’apice. Nell’ambito del progetto, il Vivaio Paulsen curerà la gestione del materiale<br />

omologato.<br />

Un’altra parte dell’attività riguarda la caratterizzazione enologica basata sullo studio <strong>della</strong><br />

composizione varietale delle uve ed esecuzione di microvinificazioni e dell’influenza delle<br />

caratteristiche ambientali e colturali sulla sintesi dei metaboliti primari e secondari dei vitigni e dei<br />

biotipi individuati. Gli studi saranno effettuati nel laboratorio di controllo e ricerca appositamente<br />

realizzato presente presso l’UOS 35 di Marsala, previa definizione di protocolli enologici destinati<br />

ad esaltare il livello qualitativo dei vini siciliani prodotti con uve autoctone. Il laboratorio è dotato<br />

di strumentazione analitica avanzata, utilizzabile anche per ricerche nel campo <strong>della</strong> sicurezza<br />

alimentare, e comprenderà una sezione di analisi molecolari indispensabile sia per le ricerche sulle<br />

influenze ambientali sia per la caratterizzazione di lieviti, batteri enologici ed eventuali altri agenti<br />

che interessano la vite e il vino. Il materiale di propagazione selezionato, di elevato potenziale<br />

qualitativo e con adeguato stato sanitario, potrà essere così offerto ai vivaisti e quindi ai viticoltori.<br />

Il laboratorio sarà utilizzato anche per le indagini molecolari.<br />

I risultati conseguiti nel corso degli ultimi anni sono riassunti:<br />

Classificazione del patrimonio viticolo siciliano<br />

Autoctoni di interesse regionale Catarratto, Frappato, Grecanico, Grillo, Inzolia, Nero d’Avola, Nerello mascalese<br />

Albanello, Alicante, Carricante, Corinto, Damaschino, Malvasia di Lipari, Minnella bianca, Moscato<br />

Autoctoni di interesse locale<br />

bianco, Nerello cappuccio, Nocera, Perricone, Zibibbo<br />

Alzano, Arbanello, Barbarossa, Barbera, Bottone gallo, Bruntisi nero, Bufania, Canina, Carnuffino,<br />

Castagnola, Catanese nero, Cessalà, Coda di volpe, Cori di palummu, Cornicchiola, Cutrera, Diretto,<br />

Dolcetta, Dunnuni, Fiore d’arancio, Franchitieddu, Francisi, Fumusa, Gamay, Giacchè, Grecaù o Bracaù,<br />

Autoctoni antichi “reliquia” individuati Grossonero, Inzolia nera, Lacrima di Maria, Leanfurtisi, Lievusu, Lucignola, Maiulina, Malvagia,<br />

nel territorio regionale (identificazione Marsigliana, Minnavacchina, Minnella nera, Montonico nero, Moscato nero, Muscatedda, Muscatidduni,<br />

in corso)<br />

Nivureddu, Nizzucca, Olivetta, Oriddru, Orisi, Palermitano, Pignolo, Precoce, Preventivo, Prunesta,<br />

Racina di vento, Racinedda, Recunu, Regina, Rosata, Rucignola, Scassabutti, S. di Troia, Sparo virdisi,<br />

Sultanina, Tallone, Tintorè o Ibisu, Tremal, Usiriotu, Verbo rosso, Visparola, Vitraruolo, Zibibbo nero,<br />

Zu' Matteo, Zuccarato<br />

Risultati conseguiti<br />

Ricognizione regionale dei vitigni autoctoni siciliani<br />

Aziende monitorate n. 480<br />

Comuni interessati n. 90<br />

Accessioni selezionate nell’intero territorio regionale n. 7.100 circa<br />

Accessioni sottoposte sotto osservazione e impiantate dei 19 vitigni<br />

principali<br />

n. 3.300<br />

6


Accessioni censite e raccolte di piante antichi n. 196<br />

Indagini sanitarie<br />

Osservazioni visive Su tutti i vigneti indagati<br />

Piante sottoposte a Test ELISA n. 2.611<br />

Accessioni sottoposte a rilievi per l’omologazione<br />

Albanello<br />

Alicante<br />

Catarratto<br />

Carricante<br />

Grillo<br />

Grecanico<br />

Minnella bianca<br />

Moscato bianco<br />

Nero d’Avola<br />

Nerello cappuccio<br />

Nerello mascalese<br />

Totale<br />

Accessioni per le quali è previsto il risanamento<br />

Albanello<br />

Damaschino<br />

Frappato<br />

Inzolia<br />

Minnella bianca<br />

Minnella nera<br />

Malvasia delle Lipari<br />

Nocera<br />

Perricone<br />

Totale<br />

Costituzione campi<br />

Presso Az. Don Pietro (CORERAS) – Comiso (RG)<br />

8 ettari circa<br />

Presso Ist. Femminile “A. Genna Spanò” – Marsala (TP)<br />

8 ettari circa<br />

1<br />

3<br />

2<br />

3<br />

3<br />

3<br />

1<br />

1<br />

1<br />

5<br />

4<br />

27<br />

2<br />

2<br />

5<br />

3<br />

2<br />

1<br />

2<br />

1<br />

1<br />

19<br />

Campo conservazione del germoplasma con n. 3024 accessioni<br />

Campo conservazione del germoplasma con n. 1612 accessioni e<br />

campo di omologazione per le attività di selezione clonale<br />

Nel corso del triennio saranno portate avanti le attività riguardanti la selezione clonale e lo studio<br />

dei biotipi delle varietà autoctone siciliane. Sarà curato il supporto tecnico e gestionale dei campi di<br />

raccolta del germoplasma e di omologazione di Marsala (Ist. Genna Spanò - C.da Biesina Marsala<br />

esteso 8.00 ettari circa), di Comiso (Azienda Don Pietro – CORERAS esteso 8.00 ettari circa). Sarà<br />

inoltre curato il completamento e la gestione del campo di collezione varietale “in situ” (Parco<br />

dell'Etna) finalizzato a valutare l’interazione vitigno-ambiente e gli effetti sulla maturazione<br />

polifenolica delle uve. Altra valutazione sarà effettuata presso la collezione varietale di Menfi in<br />

rapporto con diverse tipologie di portinnesti. Le attività chimico-enologiche e molecolari del<br />

laboratorio effettuate presso i laboratorio di Marsala e di Acireale saranno finalizzati al<br />

raggiungimento dell'obiettivo.<br />

Nel corso del triennio è prevista l’omologazione dei cloni da inoltrare al Ministero per le Risorse<br />

Agricole a cura dell’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari – Dipartimento<br />

Interventi Infrastrutturali per l’Agricoltura. Si prevede l’omologazione di circa 20 cloni delle varietà<br />

autoctone siciliane tra quelle sane o risanate che mostrano migliori performances qualitative e<br />

sanitarie. Per tale finalità saranno condotte i rilevamenti agrofenologici e ampelografici nonché<br />

l’esecuzione delle cinetiche di maturazione e le microvinificazioni previsti dal protocollo di<br />

selezione clonale. Saranno inoltre effettuati analisi multiparametriche per mosti e vini, sedute per<br />

analisi sensoriali, imbottigliamenti dei vini ottenuti dalle microvinificazioni l’elaborazione dei dati<br />

delle analisi, l’elaborazione schede di assaggio ed ulteriori caratterizzazioni molecolari.<br />

7


Azione 3. Studio Moscati mediterranei e innovazione varietale<br />

Obiettivo<br />

Studio di biotipi di Moscato del Mediterraneo, in confronto con le accessioni siciliane individuate<br />

nel territorio regionale ivi comprese le isole minori (Pantelleria, ecc.) e valutazione dell’adattabilità<br />

di varietà internazionali all’ambiente siciliano.<br />

Attività<br />

La famiglia varietale dei Moscati è uno dei raggruppamenti varietali storicamente più coltivate nel<br />

bacino del Mediterraneo (si suppone sia originario dell'area orientale di quest'area geografica) è<br />

infatti coltivato in Grecia, Italia, Francia e Spagna, ma anche in Asia minore e nelle aree nord<br />

Africane anche per fornire uva da mensa o uva passa. Inoltre fuori da quest'area risulta<br />

intensamente coltivato in tutti i paesi viticoli del mondo. I prodotti derivati dalla sua trasformazione,<br />

generalmente vini dolci o da dessert, dopo un periodo di difficoltà di mercato stanno riacquistando<br />

importanza e favori presso il consumatore. Vini così particolari per affermarsi devono<br />

necessariamente avere elevate caratteristiche qualitative e peculiari tipicità sensoriali che possono<br />

essere esaltate sfruttando al massimo il potenziale varietale. Al fine di recuperare molta <strong>della</strong><br />

variabilità perduta nel corso di numerose selezioni si vuole costituire un campo di “germoplasma<br />

Mediterraneo del Moscato” partendo da vecchi individui sfuggiti all’erosione genetica e ancora<br />

presenti nelle antiche zone di coltivazione di tutto il bacino del Mediterraneo.<br />

L’obiettivo di questo progetto è quindi quello di studiare i diversi biotipi di Moscato del<br />

Mediterraneo, in confronto con le accessioni siciliane individuate nel territorio regionale ivi<br />

comprese le isole minori come Pantelleria al fine di caratterizzare le sue espressioni fenotipiche sia<br />

in base alla cultivar sia in base alla sua origine geografica.<br />

Per individuare la massima variabilità genetica del Moscato verranno selezionate diverse accessioni<br />

in aree differenti dell’intero bacino del Mediterraneo storicamente interessate alla coltura di questa<br />

varietà e messe a confronto con le accessioni siciliane individuate nel territorio regionale ivi<br />

comprese le isole minori (Pantelleria, ecc.). In tali regioni sono sicuramente individuabili vigne di<br />

una certa età in cui la variabilità genetica si è mantenuta elevata in quanto non toccati dal processo<br />

di selezione sia massale che clonale dei vivaisti; processo di selezione che se da un lato ha<br />

determinato generalmente un miglioramento delle capacità produttive dall’altro, a causa delle<br />

metodologie adottate, non ha sicuramente permesso di mantenere quella grande variabilità che<br />

conferiva anche maggiore complessità. E’ prevista la realizzazione di un dossier sui Moscati<br />

mediterranei attraverso la realizzazione di un campo di raccolta presso un’azienda vitivinicola di<br />

Pantelleria. E’ inoltre prevista un’attività di innovazione varietale.<br />

Studio di biotipi dell’intero bacino del Mediterraneo, in confronto con le accessioni siciliane<br />

individuate nel territorio regionale ivi comprese le isole minori (Pantelleria, ecc.). <strong>Innovazione</strong><br />

varietale. E’ prevista la realizzazione di un dossier sui Moscati mediterranei attraverso la<br />

realizzazione di un campo di raccolta presso un’azienda vitivinicola di Pantelleria. Questi oltre ad<br />

una caratterizzazione genotipica saranno anche descritti nella loro espressione fenotipica, sia<br />

morfologica che dei caratteri agronomici ed enologici.<br />

Da questo studio attraverso delle analisi biochimiche di cromatografia, secondo le metodiche<br />

classiche, sarà possibile mettere in luce differenze rilevanti sia dal punto di vista morfologico che<br />

biochimico e sensoriale, sia tra le cultivar, sia tra le accessioni appartenenti a provenienze diverse.<br />

Le differenze tra le quattro aree del Mediterraneo considerate (Italia, Francia, Spagna e Grecia),<br />

approfondite con l’analisi del quadro aromatico, rappresentano un interessante punto di partenza per<br />

caratterizzare le produzioni enologiche di vini da dessert prodotti in Regione, rispetto a quelle delle<br />

altre aree viticole italiane che mediterranee.<br />

La variabilità riscontrata è interessante anche dal punto di vista pratico, in quanto le caratteristiche<br />

organolettiche di un vino, sono da ricondurre alla natura, alla concentrazione ed alle caratteristiche<br />

chimiche dei composti fenolici ed aromatici presenti nelle bacche.<br />

8


Riguardo lo studio di varietà internazionali è prevista la realizzazione di un campo sperimentale<br />

<strong>della</strong> superficie di circa un ettaro, in cui impiantare delle nuove varietà di vitigni nazionali e<br />

internazionali proposti dalla ricerca.<br />

L’obiettivo di quest’attività mira a verificare l’adattabilità di questi vitigni al nostro ambiente<br />

pedoclimatico. Saranno inoltre studiati le caratteristiche enologiche e i metaboliti primari e<br />

secondari dei vitigni impiantati. Successivamente i primi risultati <strong>della</strong> ricerca saranno divulgati alle<br />

aziende e ai produttori del territorio regionale.<br />

Azione 4. Realizzazione di campi di confronto presso aziende vitivinicole regionali in<br />

collaborazione con Assovini-Sicilia e studio variabilità vitigni autoctoni siciliani<br />

in confronto con quelli alloctoni<br />

Obiettivo<br />

Realizzazione di campi di confronto presso aziende regionali finalizzati a valutare il comportamento<br />

vegeto-produttivo ed enologico e le risposte adattative dei biotipi di varietà autoctone siciliane<br />

nell’ambito dei diversi areali del territorio regionale con l’obiettivo di trasferire fin da subito i primi<br />

risultati <strong>della</strong> ricerca a favore delle aziende e dei produttori del territorio regionale. Altro obiettivo è<br />

quello dello studio del comportamento in alta quota dei vitigni autoctoni siciliani in confronto con<br />

cultivars alloctone.<br />

Attività<br />

La prima parte dell’attività sarà realizzata con la collaborazione di alcune aziende vitivinicole di<br />

Assovini Sicilia che oltre a manifestare la volontà di ospitare i vigneti, presso le loro aziende,<br />

contribuiranno alla loro realizzazione. Nel triennio saranno completate le operazioni relative alla<br />

realizzazione dei campi. Attualmente sono stati predisposti ed in parte già innestati sei campi presso<br />

Menfi (Az. Planeta), Menfi (Az. Barbera), Vallelunga (Az. Tasca d'Almerita), Sambuca di S. (Az.<br />

Donnafugata), Monreale (Az. Disisa), Trapani (Az. Fondo Antico). Si prevede di allestire altri due<br />

campi di confronto presso aziende del territorio <strong>della</strong> Sicilia orientale. In ciascuna delle aziende sarà<br />

effettuato l’impianto dei diversi biotipi delle varietà autoctone regionali selezionate nell’ambito<br />

delle attività del progetto VVAS in relazione all’areale di realizzazione e dell’interesse <strong>della</strong> singola<br />

azienda, ed alcuni vitigni reliquia meritevoli di attenzione. Le uve prodotte dai diversi biotipi<br />

potranno essere microvinificate presso il Centro innovazione <strong>filiera</strong> vitivinicola di Marsala oppure<br />

direttamente presso le aziende seguendo quanto impartito dai tecnici dell’Assessorato e saranno<br />

finalizzati a valutare le risposte adattative dei biotipi di varietà autoctone siciliane nell’ambito dei<br />

diversi territori. Ciascuna azienda effettuerà la gestione del vigneto con la propria manodopera<br />

secondo le indicazioni fornite dall’Assessorato.<br />

Studio di biotipi di cultivar siciliane ed individuazione delle risposte nei diversi areali selezionati.<br />

Caratterizzazione dell’espressione fenotipica, morfologica e dei caratteri agronomici ed enologici.<br />

Azione 5. Validazione di lieviti autoctoni selezionati<br />

Obiettivo<br />

Validare i lieviti autoctoni selezionati in rapporto alla vinificazione di alcune cultivar siciliane<br />

Attività<br />

Vinificazione di uve di cultivar siciliane con l'utilizzo di lieviti autoctoni siciliani. La presente<br />

attività trae origine dai risultati di un precedente progetto nell’ambito del quale sono stati selezionati<br />

dei lieviti autoctoni provenienti da diversi vigneti di varietà siciliane. Sulla base dei risultati delle<br />

prove precedenti, 137 ceppi di Nero d’Avola sono stati scelti e caratterizzati per attività enzimatiche<br />

legate alla qualità aromatica del vino. In particolare, alcuni ceppi hanno mostrato questa attività<br />

9


enzimatica a livello considerevole, risultando interessanti per la selezione di ceppi da usare come<br />

starter. I suddetti ceppi sono stati inoltre caratterizzati anche per attività enzimatiche correlabili alla<br />

qualità salutistica del vino, quale la bassa produzione di ammine biogene, la capacità di esaltare il<br />

potere antiossidante e di ridurre il contenuto di ocratossina. Con questa attività si vogliono valutare<br />

le caratteristiche enologiche di tali ceppi di lieviti all’interno di alcune cantine del territorio<br />

regionale. Sarà effettuata una moltiplicazione dei lieviti selezionati ed il successivo utilizzo su<br />

quantitativi di vinificazione ordinari nella pratica delle suddette cantine.<br />

Azione 6. Innovazioni per la gestione sostenibile dei vigneti<br />

Obiettivo<br />

Introdurre nel territorio regionale di tecniche di gestione del vigneto ecosostenibili.<br />

Attività 1 - Diffusione di tecniche innovative di gestione <strong>della</strong> vite mediante l’applicazione di nuove<br />

forme di potatura e di gestione del verde.<br />

Obiettivo di questa attività è quello di mettere a punto un nuovo metodo di potatura soffice, che trae<br />

origine nella tradizione, in grado di preservare la vite dal precoce deperimento a cui si è assistito<br />

negli ultimi anni causato molto spesso da grossi tagli e dall’insediamento di malattie del legno.<br />

L’attività oltre alle migliorate condizioni <strong>della</strong> pianta, può avere anche una interessante valenza<br />

ambientale, dato che è possibile preservare il paesaggio agrario, oggi più che mai a rischio a causa<br />

di pratiche colturali intensive.<br />

L’attività rivolta ai tecnici è articolata in una parte teorica ed una parte pratica con applicazione del<br />

modello di potatura soffice sulle due forme di allevamento più diffuse, il Guyot ed il Cordone<br />

speronato. Saranno allestiti alcuni campi guida presso aziende viticole nell’ambito dei quali<br />

affrontati gli aspetti pratici riferiti alle fasi di allevamento e di produzione, nonché alle operazioni<br />

da eseguire durante le operazioni di potatura invernale e di potatura verde. L’attività sarà svolta in 3<br />

distretti viticoli <strong>della</strong> Sicilia Occidentale.<br />

Attività 2 - Interventi agronomici e studio del processo di maturazione in vitigni autoctoni e<br />

alloctoni coltivati in Sicilia e studio sulle tecniche di bilancio energetico superficiale per la<br />

quantificazione dei processi evapotraspirativi di vigneti in ambiente mediterraneo<br />

Con la presente azione si vogliono studiare, mediante un approccio integrato, alcuni aspetti <strong>della</strong><br />

viticoltura da vino del territorio siciliano con particolare riferimento alla realtà territoriale <strong>della</strong><br />

Sicilia orientale. Saranno affrontati gli aspetti legati all’influenza di condizioni di stress idrico<br />

controllato e di diverse modalità di gestione <strong>della</strong> chioma, sui principali parametri quali-quantitativi<br />

<strong>della</strong> produzione. Con riferimento allo stato idrico delle piante saranno studiate anche le risposte<br />

delle diverse tesi adottate sull’accumulo di sostanze antiossidanti nelle bacche mediante analisi di<br />

genomica funzionale. Un altro obiettivo che con questa azione si vuole perseguire è legata alla<br />

valutazione dell’applicabilità dell’approccio micrometereologico per la stima dei flussi<br />

evapotraspirativi dei vigneti e all’individuazione dei valori del coefficiente colturale del vigneto al<br />

fine di razionalizzare la distribuzione irrigua.<br />

I campi sperimentali per l’attività saranno realizzati nel territorio <strong>della</strong> Provincia di Ragusa e<br />

precisamente nell’area di produzione dei vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita<br />

(DOCG) Cerasuolo di Vittoria. Le aziende vitivinicole avranno in coltura e in produzione vitigni<br />

autoctoni (‘Frappato di Vittoria’, ‘Nero d’Avola’) e internazionali (‘Cabernet sauvignon’, ‘Syrah’,<br />

‘Merlot’). Per la ricerca verranno utilizzati appezzamenti che, nei casi delle prove sperimentali che<br />

prevedono la valutazione delle risposte vegeto-produttive a diversi sistemi di irrigazione,<br />

coincideranno con le porzioni di vigneto afferenti alle singole condotte; negli altri casi si<br />

sceglieranno 50 ceppi distribuiti su più filari in modo randomizzato.<br />

10


L’attività sperimentale riguardante lo studio delle tecniche di bilancio energetico superficiale sarà<br />

condotta presso un’azienda viticola ubicata in un areale ad elevata vocazionalità nella provincia di<br />

Ragusa.<br />

In viticoltura la qualità delle produzioni è determinata dall’interazione tra genotipo, ambiente di<br />

coltivazione e tecniche colturali. Fatti salvi i fattori edifici e le cultivar scelte, la tecnica colturale<br />

rappresenta l’unico strumento in grado di modificare il livello qualitativo delle produzioni. Queste<br />

tecniche, inclusa l’irrigazione e la gestione <strong>della</strong> chioma, necessitano di una profonda conoscenza<br />

sia <strong>della</strong> pianta nella sua componente genetica (nesto/portinnesto), sia delle molteplici interazioni<br />

che intercorrono tra questa e l’ambiente di coltivazione. Pertanto, negli ultimi anni l’attenzione dei<br />

ricercatori è stata rivolta verso una molteplicità di tecniche di gestione <strong>della</strong> chioma, di analisi dei<br />

fabbisogni idrici, di tecniche diagnostiche e di controllo dei patogeni che possono essere<br />

inquadrate nell’ambito <strong>della</strong> cosiddetta agricoltura di precisione. Inoltre, lo sviluppo delle tecniche<br />

molecolari utili ai fini dello studio dell’espressione genica rende possibile una precisa analisi delle<br />

vie biosintetiche che sottendono alla sintesi, alla modifica ed all’accumulo delle sostanze che<br />

giocano un ruolo importante nel profilo qualitativo delle produzioni. Tra questi, per il caso<br />

specifico <strong>della</strong> vite considerata nel presente progetto, particolare importanza assumono i composti<br />

antiossidanti per i quali oggi esiste un crescente interesse con riferimento all’influenza che<br />

l’ambiente di coltivazione e le tecniche agronomiche (oltre che la cultivar) hanno sulla loro sintesi<br />

e sul loro accumulo.<br />

Alla luce di quanto sopra appare interessante applicare alla viticoltura siciliana alcune tecniche<br />

innovative e di precisione che spaziano da una puntuale analisi dell’ambiente di coltivazione, alla<br />

sua interazione con la pianta e la relativa gestione <strong>della</strong> chioma, al monitoraggio dello stato<br />

fitosanitario e alla indagine di tipo molecolare di alcuna vie biosintetiche. La stima puntuale <strong>della</strong><br />

richiesta evapotraspirativa, dei flussi energetici e dell’assimilazione permettono, oggi, di ancorare<br />

gli input idrici alle reali esigenze <strong>della</strong> pianta.<br />

Attività 3 - Metodi e strumenti innovativi per la gestione ecocompatibile del vigneto. Viticoltura di<br />

precisione e metodi innovativi di telerilevamento di prossimità<br />

Con la presente attività s’intende migliorare la gestione del vigneto mediante l’ottimizzazione dei<br />

fattori di produzione e delle diverse operazioni colturali (concimazione, irrigazione, interventi al<br />

verde, vendemmia, ecc.) attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative di viticoltura di precisione.<br />

Saranno inoltre valutate le situazioni di stress (idrico, patogeni, carenze, presenza di inquinanti)<br />

che influiscono sulle proprietà chimiche e sui processi fisiologici delle piante che possono essere<br />

monitorate mediante tecniche di telerilevamento.<br />

Con questa attività si potranno ridurre i costi di produzione ed al tempo stesso effettuare una<br />

viticoltura con minor impatto ambientale.<br />

Attività 4 – Viticoltura in ambiente protetto<br />

S’intende valutare la possibilità di uno sviluppo <strong>della</strong> viticoltura anche in ambiente protetto. A tale<br />

scopo saranno realizzate delle prove sperimentali su substrato naturale e fuori suolo. Sarà posta<br />

particolare attenzione alla gestione sostenibile delle coltivazioni utilizzando eventualmente impianti<br />

fotovoltaici. Le risposte produttive consentiranno di orientare i viticoltori anche verso questa<br />

tipologia di coltivazione.<br />

Attività 5 – Gestione sostenibile del vigneto mediante l'inerbimento e l'utilizzo dei residui di<br />

potatura.<br />

11


L’attività si propone di definire il ruolo agronomico dei residui di potatura <strong>della</strong> vite e di valutare<br />

gli effetti dell’interazione fra residui di potatura <strong>della</strong> vite e gestione del suolo alternativa (uso di<br />

colture di copertura) sia sulla qualità del suolo che sulla qualità e quantità <strong>della</strong> produzione. Altro<br />

aspetto del progetto è quello <strong>della</strong> valutazione del rischio trasmissibilità di patologie.<br />

Valutazione incremento sostanza organica del suolo; ad inizio prova e successivamente<br />

annualmente si procederà ad analisi del suolo per azoto fosforo e potassio alle profondità 0-20 e 20-<br />

40 cm. La sostanza organica inoltre, sarà analizzata singolarmente sulle frazioni più fini per<br />

valutarne la quota stabile da quella labile. Valutazione disponibilità azoto nitrico nel tempo e delle<br />

proprietà fisiche del suolo; analisi specifiche saranno effettuare annualmente per verificare l’effetto<br />

<strong>della</strong> gestione diversificata sulle principali caratteristiche fisiche del suolo. Altro risultato atteso è<br />

quello di valutare la qualità e produttività vigneto.<br />

Attività 6 – Gestione del vigneto finalizzato all'applicazione <strong>della</strong> misura <strong>della</strong> vendemmia verde<br />

L’applicazione <strong>della</strong> misura “vendemmia verde” pone molteplici problematiche di natura viticola,<br />

che incidono in maniera significativa sull’efficacia <strong>della</strong> stessa misura e sulle direttive da inserire in<br />

eventuali successivi bandi. Esse possono essere riassunte in:<br />

a. modalità ed epoca di effettuazione <strong>della</strong> “ vendemmia verde”;<br />

b. definizione di specifici protocolli di gestione colturale delle superfici vitate destinate alla<br />

“vendemmia verde”.<br />

Per il punto a) si tratta di valutare la possibilità di effettuare l’operazione di “vendemmia verde” con<br />

mezzi meccanici o con interventi semplificati di rapida, semplice e poco costosa effettuazione,<br />

definendo anche l’epoca più idonea d’intervento in relazione all’efficacia e al costo ma anche agli<br />

effetti sul sistema vigneto; per il punto b) si tratta di definire nei vigneti interessati alla misura,<br />

un”protocollo colturale specifico” capace di coniugare le esigenze di efficacia ed economicità<br />

dell’intervento di vendemmia verde con la necessità di mantenere nei vigneti un adeguato equilibrio<br />

vegeto- produttivo, al fine di garantire l’efficienza produttiva in termini quantitativi e qualitativi nei<br />

successivi anni.<br />

Per una valutazione delle suddette problematiche sarà avviata una specifica sperimentazione che<br />

preveda le seguenti azioni:<br />

Interventi di potatura invernale:<br />

− potatura effettuata con macchine potatrici, senza rifinitura manuale;<br />

− potatura effettuata con macchine potatrici, con rifinitura manuale;<br />

− potatura manuale con operazioni semplificate nell’esecuzione (lunghezza, posizionamento e<br />

legatura dei tralci lasciati).<br />

Esecuzione <strong>della</strong> vendemmia verde:<br />

− raccolta dell’uva mediante taglio del capo a frutto da effettuarsi entro il 10 giugno (data<br />

prevista dal bando) ed in epoca più tardiva;<br />

− verifica <strong>della</strong> possibilità di effettuare la vendemmia verde con macchine vendemmiatrici,<br />

intervenendo in epoche diverse;<br />

Gestione del vigneto:<br />

− verificare la possibilità di effettuare soltanto una difesa antioidica (massimo due<br />

trattamenti);<br />

− verificare la risposta del vigneto somministrando soltanto 30-40 unità di azoto per ettaro e<br />

per anno;<br />

− verificare la risposta del vigneto adottando la tecnica <strong>della</strong> non lavorazione del suolo o<br />

lavorazioni minime ( 2-3 interventi);<br />

− verificare la risposta del vigneto ad una gestione senza irrigazione e senza interventi in<br />

verde.<br />

12


Le suddette azioni verranno realizzate e verificate in due vigneti. Verranno valutati: tempi di<br />

effettuazione delle differenti operazioni; efficacia dei differenti interventi e dei protocolli di<br />

gestione realizzati nei due vigneti; effetti dei differenti interventi e dei protocolli di gestione<br />

sull’attività vegeto-produttiva delle piante, mediante la rilevazione dei parametri vegetativi e<br />

produttivi e la determinazioni degli indici di efficienza e di equilibrio comunemente utilizzati nella<br />

ricerca in viticoltura.<br />

Attività 7 – Applicazione su vigneti di ammendante compostato di qualità a basso costo<br />

Con la presente attività s’intende individuare le potenzialità di utilizzo in agricoltura di ammendante<br />

compostato di qualità a basso costo proveniente dal recupero <strong>della</strong> frazione organica di RSU e da<br />

scarti vegetali, valutare gli effetti <strong>della</strong>’applicazione di compost su vigneti, nonché mettere a punto<br />

delle strategie gestionali per l’applicazione del compost su vigneti.<br />

L’attività verrà svolta nel territorio di Grammichele per valutare gli effetti su vigneti del compost<br />

prodotto presso l’impianto di compostaggio gestito da KALAT Ambiente. La valutazione degli<br />

effetti del compost su vigneti da uva da tavola al fine di razionalizzarne l’uso, richiede<br />

un’approfondita attività ricerca e sperimentazione di laboratorio e di campo. Le principali attività<br />

che verranno sviluppate sono le seguenti:<br />

a) caratterizzazione del compost da applicare sul terreno agrario;<br />

b) individuazione di un’azienda agraria per l’attività sperimentale<br />

c) caratterizzazione fisico-chimica e idrauliche del terreno<br />

d) individuazione del periodo e delle modalità di applicazione e spandimento del compost;<br />

e) valutazione degli effetti agronomici<br />

In conclusione è prevista una attività di divulgazione tra i potenziali soggetti utilizzatori<br />

l’applicazione di compost su vigneti.<br />

Azione 7. Vivaismo viticolo<br />

Obiettivo<br />

Rafforzare il vivaismo viticolo a monte <strong>della</strong> <strong>filiera</strong> per disporre di materiale di propagazione<br />

aderente alle esigenze di ristrutturazione del settore.<br />

Attività<br />

Realizzazione dei campi di premoltiplicazione dei cloni oggetto di omologazione nei distretti<br />

vivaistici più importanti. L’attività si propone anche la realizzazione di attività seminariali<br />

finalizzate a far conoscere i nuovi cloni. Altra attività che si intende realizzare è quella del vivaismo<br />

viticolo ornamentale.<br />

Azione 8. Studio nuove emergenze fitosanitarie<br />

Obiettivo<br />

Studio delle virosi, delle fitoplasmosi e di altri parassiti animali (cicaline, cocciniglie, ecc.) presenti<br />

nei vigneti siciliani. Monitoraggio e studio dei vettori, degli agenti ed antagonisti naturali.<br />

Attività<br />

Verrà valutato il profilo fitosanitario dei vitigni siciliani e l’impatto dell’introduzione di vitigni<br />

alloctoni per la viticoltura <strong>della</strong> regione; saranno inoltre stilati protocolli di prevenzione e gestione<br />

delle principali emergenze fitosanitarie del comparto. Gli agenti fitopatogeni che verranno presi in<br />

considerazione saranno i virus, i virus-simili ed i fitoplasmi. L’attività di ricerca, mirante alla<br />

definizione delle emergenze fitopatologiche e del profilo fitosanitario dei vitigni autoctoni ed<br />

13


alloctoni introdotti in Sicilia, verrà effettuata tramite ispezioni di campo ed individuazioni di<br />

sintomatologie ascrivibili a virosi e fitoplasmosi; registrazione delle piante (vitigni autoctoni) e<br />

piante/azienda (vitigni alloctoni) in studio tramite coordinate GPS; stesura scheda di campo per<br />

singola pianta/azienda; definizione ipotesi diagnostica (in collaborazione con i viticoltori);<br />

individuazione di infestazioni di eventuali vettori animali di virosi e fitoplasmosi (coccidi,<br />

nematodi, cicaline); prelievo di campioni significativi; analisi di laboratorio tramite: metodi ELISA<br />

seguiti da RT-PCR degli RNA virali per definire il “viroma” <strong>della</strong> pianta; PCR, nested-PCR con<br />

primers universali e fitoplasma-specifici, RFLP per l’individuazione e discriminazione di fitoplasmi<br />

patogeni da quarantena (flavescenza dorata) e di qualità (legno nero), eventuale clonaggio e<br />

sequenziamento dei virus o fitoplasmi individuati per il riconoscimento di ceppi o isolati differenti.<br />

Sarà inoltre effettuata una attività di aggiornamento del personale tecnico del Dipartimento.<br />

Azione 9. Vitivinicoltura dei suoli vulcanici<br />

Obiettivo<br />

Indagine e studio sulla sostenibilità <strong>della</strong> viticoltura su suolo vulcanici (Salina, Lipari, Vulcano,<br />

Pantelleria, Linosa, Etna)<br />

Attività<br />

In Sicilia si riscontra una notevole incidenza, sul territorio regionale, di suoli che evolvono su<br />

substrati vulcanici. Storicamente l’agricoltura delle aree vulcaniche è caratterizzata da un’alta<br />

produttività e qualità, ciò a causa <strong>della</strong> elevata fertilità dei suoli che prendono origine,<br />

generalmente, sui materiali piroclastici derivanti dalle eruzioni esplosive del vulcano; l’alterazione<br />

dei minerali primari contenuti nei materiali d’origine infatti crea condizioni molto favorevoli per lo<br />

sviluppo dell’apparato radicale e per il metabolismo delle piante coltivate.<br />

Sull’Etna, ad esempio, la vitivinicoltura, che costituisce un importante comparto che genera<br />

ricchezza ed occupazione, si avvantaggia notevolmente delle particolari condizioni pedoclimatiche<br />

che caratterizzano l’ambiente. Anche la viticoltura delle isole minori rappresenta una quota<br />

importante <strong>della</strong> produzione enologica regionale, oltre a costituire una fondamentale fonte di<br />

occupazione per la popolazione isolana stanziale.<br />

I Suoli “vulcanici”, oltre che da una non comune fertilità, sono caratterizzati da una notevole<br />

ritenzione idrica che può essere misurata attraverso particolari metodologie analitiche che tengano<br />

in considerazione ulteriori parametri oltre quelli normalmente utilizzati, quali, ad esempio, il grado<br />

di evoluzione del suolo ed il conseguente tenore in Allofane.<br />

La ritenzione idrica è una caratteristica idrologica del suolo fondamentale per la valutazione <strong>della</strong><br />

attitudine del suolo stesso alla vitivinicoltura di qualità. Sulla base di tale parametro infatti vengono<br />

tarate le tecniche agronomiche che regolano il metabolismo e la produttività <strong>della</strong> pianta dalle quali<br />

poi dipende la risposta enologica dell’uva.<br />

Il-progetto si propone quindi di investigare i principali ambienti vitivinicoli siciliani caratterizzati<br />

da suoli che evolvono su substrati vulcanici, al fine di sviluppare una Funzione di pedotrasferimento<br />

per la spazializzazione sul territorio dei dati <strong>della</strong> ritenzione idrica e <strong>della</strong> conducibilità idraulica. Le<br />

aree di intervento potranno quindi essere la DOC “Etna”, alcune delle isole Eolie (Salina, Lipari,<br />

Vulcano), Pantelleria, ed alcuni potenziali areali vitivinicoli quali l’isola di Ustica e l’isola di<br />

Linosa, ove è attualmente in corso una sperimentazione dell’Istituto Regionale <strong>della</strong> Vite e del<br />

Vino.<br />

14


Azione 10. Zonazione<br />

Obiettivo<br />

Individuazione e delimitazione gli ambienti più adatti per le produzioni vitivinicole di qualità e<br />

studio dei meccanismi ambientali che intervengono nel conferire alle uve i principali caratteri di<br />

pregio enologico. Ampliare la piattaforma delle conoscenze necessarie per la pianificazione e la<br />

gestione del territorio e fornire un valido supporto tecnico alle cantine sociali, generalmente ubicate<br />

nei comprensori dove la viticoltura svolge un importante ruolo socio-economico ma anche<br />

paesaggistico e ambientale.<br />

Attività<br />

Diffusione dei risultati <strong>della</strong> zonazione e dei progetti di ricerca (know-how transfer <strong>della</strong><br />

innovazione in campo e in cantina e sue ricadute sul mercato). Implementazione dell’attività di<br />

zonazione in aree vocate, in collaborazione con le Cantine sociali selezionate e altre imprese<br />

vitivinicole. In relazione al livello di dettaglio degli studi pedologici ed agli obiettivi che si<br />

intendono perseguire si distinguono diverse modalità di zonazione:<br />

Microzonazioni:<br />

• Dimensioni: livello aziendale<br />

• Scala cartografica: grande dettaglio (1:5.000 o più grande)<br />

• Finalità: supporto tecnico per le decisioni dell’impresa vitivinicola<br />

• Target: azienda vitivinicola<br />

Mesozonazioni:<br />

• Dimensioni: comprensori ampi (es. DOC)<br />

• Scala cartografica: dettaglio (1:25.000)<br />

• Finalità: supporto tecnico alle decisioni<br />

• Target: cantine sociali<br />

Macrozonazioni:<br />

• Dimensioni: livello provinciale o regionale<br />

• Scala cartografica: piccola (1:100.000, 1:250.000)<br />

• Finalità: conoscitive e/o di programmazione<br />

• Target: Pubblica Amministrazione<br />

La presente attività è indirizzata alla realizzazione di una mesozonazione secondo un protocollo che<br />

prevede le seguenti azioni:<br />

• rilevamenti pedologici e climatici nelle aree a maggior interesse vitivinicolo;<br />

• individuazione delle unità di paesaggio più rappresentative e scelta delle varietà e dei vigneti<br />

guida;<br />

• individuazione dei “vigneti guida” dando priorità ai vigneti da cui sono stati prelevati i<br />

“presunti cloni“;<br />

• studio interazione vitigno x ambiente (influenza dell’ambiente sulla fisiologia <strong>della</strong> pianta);<br />

• rilievi di tipo vegeto-produttivo (fenologia, dati produttivi, curve di maturazione, analisi<br />

mosti);<br />

• microvinificazioni delle uve prodotte per almeno un triennio;<br />

• analisi sensoriale volta a descrivere le caratteristiche visive, aromatiche e gustative al fine di<br />

evidenziare le note sensoriali peculiari che il vitigno fornisce negli ambienti indagati;<br />

• diffusione in massa dei risultati intermedi/finali (divulgazione a varie tipologie di target, con<br />

particolare riferimento a quelli a valle nella <strong>filiera</strong> vitivinicola);<br />

• attività di informazione/formazione (incontri, seminari, convegni, visite guidate presso realtà<br />

avanzate sull’utilizzo <strong>della</strong> zonazione e <strong>della</strong> innovazione tecnica in genere);<br />

• realizzazione di un “Manuale d’uso del territorio” in cui sono indicate, alla luce delle<br />

informazioni derivanti dalle indagini territoriali (rilevamenti pedologici, studi<br />

climatici,attività di zonazione), le modalità di impianto e gestione dei vigneti più opportune<br />

15


per il produttore e per l’indotto. Il manuale costituisce il documento che permette di<br />

trasferire alle imprese agricole le innovazioni acquisite con il progetto e di perseguire i<br />

seguenti obiettivi:<br />

• ottimizzare il rapporto vitigno/ambiente di produzione;<br />

• favorire la gestione ecocompatibile del vigneto ed il conseguente incremento <strong>della</strong> sua<br />

valenza paesaggistica;<br />

• incrementare il valore del “prodotto vino” e del territorio di produzione del quale il vino è<br />

espressione di tipicità e unicità;<br />

• diffondere il concetto di “qualità globale” intesa anche come difesa del suolo e dei valori<br />

estetici e culturali del territorio.<br />

L’attività di zonazione sarà realizzata nelle seguenti aree per le quali sono già disponibili i<br />

rilevamenti pedologici:<br />

• Territorio <strong>della</strong> DOC “Menfi”<br />

• Territorio <strong>della</strong> DOC “Contea di Sclafani”<br />

• Territorio <strong>della</strong> DOC “Delia Nivolelli”<br />

• Territorio <strong>della</strong> DOC “Sciacca”<br />

• Territorio <strong>della</strong> DOC “Etna”<br />

Inoltre potranno essere presi in considerazione le seguenti aree per le quali sono previsti nuovi<br />

rilevamenti pedologici:<br />

• Territorio <strong>della</strong> DOCG “Cerasuolo di Vittoria”<br />

• Territorio <strong>della</strong> DOC “Alcamo”<br />

• Territorio delle DOC “Sambuca di Sicilia”<br />

Azione 11. Realizzazione volume sulla vitivinicoltura siciliana e pubblicazione sul portale<br />

dell’innovazione<br />

Obiettivo<br />

Realizzare un volume sulla vitivinicoltura siciliana riguardante notizie storiche, ampelografiche,<br />

agronomiche ed enologiche delle varietà a maggior diffusione regionale nonché dei vitigni reliquia,<br />

da pubblicare anche in formato multimediale sul portale dell’innovazione.<br />

Attività<br />

Il lavoro fatto sui vitigni autoctoni siciliani merita un’azione di sensibilizzazione ed informazione<br />

presso i vivaisti, le aziende vitivinicole, le cooperative e non ultimo presso le istituzioni scolastiche<br />

ed universitarie ad indirizzo viticolo ed enologico. Alla luce di ciò, è importante avere un’opera<br />

bibliografica di facile consultazione in cui siano descritti tutti i vitigni a maggior diffusione<br />

regionale nonché dei vitigni reliquia e per ognuno di essi avere tutte le notizie storiche,<br />

ampelografiche, agronomiche ed enologiche.<br />

L’attività comprende una ricerca bibliografica del patrimonio viticolo siciliano e la presentazione<br />

dei risultati del progetto in un unico contenitore capace di racchiudere ogni singola fase di ricerca e<br />

di sviluppo dei programmi scientifici. Per questa attività si vuole realizzare anche un database sui<br />

vitigni autoctoni siciliani, la realizzazione di un multimediale e la pubblicazione sul portale<br />

dell’innovazione.<br />

16


B - Trasferimento delle conoscenze ed azioni rivolte alle imprese vitivinicole<br />

Azione 12. Attività formativa gruppo di lavoro<br />

Obiettivo<br />

Elevare le conoscenze e favorire la diffusione delle stesse all’interno del gruppo di lavoro del<br />

Dipartimento.<br />

Attività<br />

Attività formativa del gruppo di lavoro attraverso corsi di aggiornamento ed informazione.<br />

Partecipazione a seminari e convegni di settore.<br />

Azione 13. Ciclo di “seminari ristretti”, di informazione/approfondimento di altissimo<br />

livello<br />

Obiettivo<br />

Realizzare dei seminari di formazione di altissimo livello.<br />

Attività<br />

L’attività consiste nella realizzazione di seminari incentrati su alcune tematiche di volta in volta<br />

considerate “critiche”, cruciali in una determinata fase dalla vitivinicoltura siciliana. L’attività<br />

coinvolgerà anche il mondo <strong>della</strong> imprenditoria privata e su cui si conviene di organizzare iniziative<br />

mirate, atte ad individuare percorsi e strumenti innovativi per affrontarle.<br />

Esse esaminano il tema “critico” da diversi punti di vista e quindi con diversi contributi specialistici<br />

(ad es. in 3-4 gg con specifiche sessioni di approfondimento, dibattito, messa a fuoco delle<br />

principali o più recenti innovazioni sul tema, sintesi finali).<br />

Le macro-aree di riferimento, in linea generale, sono le seguenti:<br />

Viticoltura<br />

Enologia<br />

Marketing/organizzazione<br />

Comunicazione<br />

Al loro interno (e talora trasversalmente ad esse) si enucleano le tematiche critiche, di volta in volta<br />

e quando l’esigenza sia diffusamente sentita dal mondo imprenditoriale.<br />

Azione 14. Ciclo di “seminari aperti”. Cicli di formazione interna e sensibilizzazione su<br />

tematiche d’impresa.<br />

Obiettivo<br />

Realizzare dei seminari aperti su temi critici.<br />

Attività<br />

Questa azione prevede l’organizzazione di alcuni seminari, di livello più modesto dei precedenti e<br />

per un target più allargato, su alcuni dei temi critici <strong>della</strong> innovazione nel settore;<br />

Tale attività può costituire anche un momento di confronto “orizzontale” fra gli imprenditori<br />

partecipanti ai vari seminari/incontri e le loro diverse “letture” dei fenomeni, delle tendenze, delle<br />

possibilità innovative insite in ogni seminario. E’ prevista inoltre la realizzazione di una tavola<br />

rotonda finale e la redazione di un dossier da pubblicare sul portale dell’innovazione.<br />

17


Azione 15. Brevi corsi di formazione specialistica per operatori e tecnici <strong>della</strong> <strong>filiera</strong><br />

vitivinicola<br />

Obiettivo<br />

Realizzare dei brevi corsi di formazione su tematiche specifiche finalizzati all’innalzamento delle<br />

conoscenze per operatori e tecnici del settore vitivinicolo.<br />

Attività<br />

Corsi di formazione più strutturati (7-10 gg articolati in alcune settimane) su temi considerati<br />

importanti per alcune tipologie di aziende partecipanti. Gli argomenti da trattare riguarderanno<br />

alcuni di questi argomenti:<br />

la zonazione e, più in generale, l’analisi “fine” dei territori vitivinicoli: metodologie,<br />

strumenti, finalità, risultati;<br />

marketing e comunicazione;<br />

il marketing internazionale: opportunità, fattori critici di successo, errori da non commettere;<br />

la politica delle alleanze/joint-venture/“reti”: vantaggi, svantaggi, metodologie e strumenti;<br />

strumenti di autoanalisi aziendale (ad es. analisi <strong>della</strong> “value-chain” - catena del valore” e<br />

altri) e loro applicazione in azienda per l’individuazione dei Punti di Forza e Debolezza<br />

(SWOT analysis) e dei Fattori Critici di Successo (FCS).<br />

Azione 16. Consulenza all'utenza e attività divulgativa rivolta agli operatori del settore<br />

Obiettivo<br />

Favorire la diffusione delle informazioni e conoscenze tecniche a favore degli operatori del settore.<br />

Attività<br />

Consulenze all’utenza e divulgazione riguardanti le seguenti tematiche: scelta varietale, piani di<br />

concimazione, potatura, gestione <strong>della</strong> chioma, irrigazione, difesa, normativa, ecc.; esecuzione<br />

analisi e consulenze fitosanitarie. Trasferimento dei risultati derivante dal patrimonio di studi e<br />

ricerche generato dai vari progetti dell’amministrazione regionale e delle Istituzioni scientifiche,<br />

mediante idonee iniziative di comunicazione e divulgazione alle imprese ed ai diversi soggetti <strong>della</strong><br />

<strong>filiera</strong>. Pubblicazione su riviste e trasmissioni televisive. Organizzazione seminari, visite guidate,<br />

giornate di campagna e corsi di formazione per operatori del settore vitivinicolo.<br />

Azione 17. Realizzazione supporti divulgativi<br />

Obiettivo<br />

Fornire agli operatori del settore adeguate conoscenze sulle principali tematiche di realizzazione e<br />

gestione del vigneto mediante la stampa di opuscoli divulgativi. Migliorare la qualità delle azioni<br />

formative e divulgative anche mediante la costituzione di una mediateca presso le strutture di<br />

divulgazione regionale.<br />

Attività<br />

Produzione di supporti divulgativi che mirino a sviluppare una migliore comprensione da parte<br />

degli operatori delle innovazioni tecniche maturate nel settore vitivinicolo; aumentare la capacità di<br />

scegliere il sistema vigneto in relazione all’obiettivo enologico. E’ prevista la realizzazione di una<br />

collana su alcune specifiche tematiche (cultivars, cloni, malattie, tecniche di gestione <strong>della</strong> vite) da<br />

pubblicare anche sul portale dell’innovazione.<br />

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Azione 18. Percorsi didattici<br />

Obiettivi<br />

Realizzare dei percorsi didattici sui vitigni autoctoni siciliani presso aziende vitivinicole di alcuni<br />

distretti vitivinicoli regionali ("Lezione di vite")<br />

Attività<br />

L’attività si propone di creare una serie di percorsi didattici per operatori <strong>della</strong> <strong>filiera</strong> vitivinicola.<br />

All'interno di ciascun percorso saranno proposte diverse fasi didattiche, più o meno approfondite, in<br />

modo da favorire la conoscenza delle cultivar siciliane, l’acquisizione di nozioni sulle tecniche di<br />

gestione vigneto nonché l'apprendimento <strong>della</strong> storia e <strong>della</strong> cultura vitivinicola regionale.<br />

Azione 19. Visite guidate e incontri nelle aree più innovative del mondo su tematiche di<br />

particolare interesse<br />

Obiettivo<br />

Elevare le conoscenze e favorire la diffusione delle stesse all’interno del gruppo di lavoro del<br />

Dipartimento e dei tecnici delle cantine.<br />

Attività<br />

Questa attività rappresenta il “completamento” del percorso formativo di cui ai punti precedenti, ma<br />

al contempo permetterà di affrontare nuove tematiche che potranno essere richieste dalle cantine e<br />

dal mondo produttivo in generale. Devono essere, in generale, “itineranti”, cioè visitare le principali<br />

realtà imprenditoriali, tecnico–scientifiche, culturali, ecc. che in vari paesi si sono confrontate<br />

praticamente con il problema in oggetto e ne possono presentare e discutere approcci, esperienze e<br />

soluzioni adottate.<br />

C - Comunicazione ed informazione dei consumatori<br />

Azione 20. Realizzazione video<br />

Obiettivo<br />

Realizzazione di supporti video sulla vitivinicoltura siciliana<br />

Attività<br />

Realizzazione di un video “Un mare di vino” nella versione italiano/inglese. Realizzazione di un<br />

video sulla vitivinicoltura delle isole minori versione italiano/inglese. Le immagini realizzate sulla<br />

<strong>filiera</strong> e sul territorio (anche con riprese aeree), saranno messe a disposizione delle imprese<br />

vitivinicole che potranno utilizzarle per fini aziendali.<br />

Azione 21. Partecipazione a manifestazioni di settore<br />

Obiettivo<br />

Elevare l’immagine dei vini di Sicilia e favorire il consolidamento del successo delle produzioni di<br />

qualità in collaborazione con istituzioni pubblici e privati.<br />

19


Attività<br />

Partecipazione a manifestazioni di settore che si svolgono in ambito locale, regionale e nazionale<br />

curate dalle singole SOAT/UOS. L’attività si concretizzerà attraverso la realizzazione di<br />

incontri/seminari e sedute di degustazioni guidate di vini siciliani, anche in rapporto con le altre<br />

produzioni gastronomiche regionali.<br />

Azione 22. Implementazione delle attività delle Enoteche regionali e delle Strade del vino<br />

Obiettivo<br />

Elevare l’immagine dei vini dell'intero territorio regionale in sinergia con le produzioni di qualità e<br />

le altre risorse territoriali.<br />

Attività<br />

Le enoteche regionali rappresentano una vetrina promozionale e un’occasione importante di<br />

<strong>valorizzazione</strong> per le produzioni enologiche e tipiche siciliane. A tal fine sarà curata<br />

l’implementazione delle enoteche regionali e il potenziamento degli strumenti d'informazione da<br />

mettere a disposizione dei consumatori, degli enoturisti e degli operatori del settore, la realizzazione<br />

di corsi di assaggio vini, ed educational tour nei rispettivi distretti vitivinicoli. Realizzazione di<br />

attività promozionali del territorio mediante l’organizzazione di eventi specifici. Produzione<br />

materiale divulgativo riguardante le risorse enogastronomiche e territoriali. Consentire ai visitatori<br />

delle enoteche di assaggiare, nel corso dell’anno, tutti i vini esposti secondo un calendario<br />

stagionale; favorire una larga diffusione <strong>della</strong> proposta turistica, coordinata con le strutture del<br />

territorio, che porterà un incremento di visitatori italiani e stranieri presso i punti vendita delle realtà<br />

produttive regionali.<br />

Azione 23. Guida ai vini di Sicilia<br />

Obiettivo<br />

Favorire la conoscenza dei vini di Sicilia in relazione al territorio di produzione.<br />

Attività<br />

Realizzazione <strong>della</strong> 2^ edizione <strong>della</strong> Guida dei Vini di Sicilia nella versione italiana ed inglese.<br />

Produzione <strong>della</strong> versione in DVD <strong>della</strong> Guida in versione italiana ed inglese. Aggiornamento del<br />

multimediale disponibile sul portale dell’innovazione. Costituzione di un gruppo di lavoro per<br />

l’aggiornamento periodico del multimediale.<br />

Azione 24. Informazione dei consumatori<br />

Obiettivo<br />

Promuovere la conoscenza del vino siciliano e dei prodotti di alta qualità a favore dei consumatori<br />

in collaborazione con i Consorzi di Tutela DOC, ed altre istituzioni del territorio. Comunicazione ed<br />

informazione del vino siciliano nei mercati esteri.<br />

Attività<br />

Migliorare la conoscenza dei vini siciliani da realizzare in collaborazione con i Consorzi di Tutela,<br />

mediante la partecipazione ad eventi e manifestazioni di settore. Realizzazione di corsi di<br />

formazione finalizzati al miglioramento <strong>della</strong> conoscenza dei vini isolani. Tale attività sarà rivolta<br />

alla ristorazione, agli imprenditori vitivinicoli ed agli operatori del settore agroalimentare. Seminari<br />

formativi/informativi (vino e salute, vino e giovani, ecc.). Organizzazione di una attività di<br />

comunicazione e informazione al consumatore da realizzare mediante ricerca di mercato e analisi<br />

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swot; rapporti con giornalisti e viaggi; eventi vino e programma formativo per il settore vino;<br />

campagne pubblicitarie ed azioni di marketing da realizzare sia in ambito regionale che in ambito<br />

territoriale.<br />

Attuazione e completamento del progetto “Sicilia e vino: comunicazione e informazione al<br />

consumatore negli USA”, che prevede:<br />

Ricerca marketing e analisi swot: studio e analisi <strong>della</strong> attuale situazione ei vini siciliani nel mercato<br />

USA, in relazione con altre regioni del mondo concorrenti produttrici di vino. Inoltre include un<br />

inventario delle risorse e delle capacità in Sicilia, e una analisi di come queste risorse possono<br />

essere utilizzate al fine di promuovere la regione ed i suoi vini. In breve costituisce una mappa di<br />

come dobbiamo procedere.<br />

Creazione di un kit per la stampa: include lo studio e l’analisi dei materiali esistenti e dei documenti<br />

storici, una rassegna stampa ed una presentazione dei vini di Sicilia. Tutta questa documentazione<br />

costituirà il materiale per tutta una serie di presentazioni in tutto il paese in occasione di eventi<br />

legati al mondo del vino sia di carattere nazionale che regionale.<br />

Sarà inoltre sviluppata una presentazione su tre differenti programmi:<br />

- le regioni del vino in Sicilia ed i suoi produttori;<br />

- la Sicilia “sotterranea” ed i piccoli produttori di alta qualità;<br />

- l’influenza <strong>della</strong> Sicilia nel mondo del vino.<br />

Sito internet: sviluppo, design, costruzione e costo di hosting, per un sito focalizzato sulla Sicilia, i<br />

suoi vini e la sua cucina. Verrà concepito ad uso dei media, degli operatori, dei consumatori e dei<br />

distributori di vino.<br />

Ufficio informazioni sui vini siciliani : molto di questo lavoro potrà essere organizzato dall’ufficio<br />

amministrativo e marketing di Balzac, e comunque si avvarrà delle informazioni già acquisite per<br />

diffonderle.<br />

Degustazioni per operatori in mercati chiave.<br />

Contatti con giornalisti: organizzazione ed esecuzione di 4 mailings annuali rivolte a 100 giornalisti.<br />

Questa mailing include la selezione di 3/6 vini siciliani come materiale “educazionale” per aiutare i<br />

media a capire il vino ed il suo contesto nel più ampio mercato.<br />

Rapporti con i giornalisti e viaggi: 2 volte per anno, questo progetto prevede di contattare da 3 a 5<br />

giornalisti, professori universitari, operatori del settore vino, ed invitarli ad un viaggio in Sicilia per<br />

un tour educativo dell’isola e dei produttori di vino. I tour non dureranno più di una settimana ed un<br />

membro del team Balzac li accompagnerà ad ogni viaggio.<br />

Donazioni ed aste in occasione di eventi del settore vino: l’organizzazione e la gestione di questo<br />

lavoro è incluso nel programma PR e marketing. I costi stimati sono solo relativi alla spedizione<br />

dei vini e ad al materiale previsto per le varie presentazioni per questa parte del progetto.<br />

Eventi vino e programma formativo per il settore vino: sponsorizzazione di eventi vino e conferenze<br />

attraverso tutti gli usa durante gli anni, con particolare attenzione a momenti di formazione e<br />

momenti di presentazione dei vini stessi ad operatori del settore.<br />

Comunicati stampa: composizione e ricerca dei comunicati stampa è compresa nel programma PR e<br />

marketing.<br />

Libro di cucina di un famoso chef e tour intorno gli USA.<br />

Serie di storie “ATTRAENTI” riguardanti vino e cibo.<br />

Campagna di marketing e pubbliche relazioni: include tutti gli incontri con clienti, attività<br />

amministrative e servizi da svolgere durante l’arco del progetto; ciò include: identificazione dei<br />

giornalisti “chiave” ed esteso servizio di informazioni attraverso la stampa; identificazione di<br />

appropriati eventi di degustazione; coordinamento di concorsi riguardanti wine e spirits; sviluppo<br />

ed esecuzione di attività creative; individuazione e sviluppo di obbiettivi a medio e lungo termine<br />

Campagne pubblicitarie: creazione e posizionamento di una campagna pubblicitaria su scala<br />

nazionale riguardante i vini siciliani, focalizzata su una pubblicazione in grado di raggiungere la<br />

popolazione USA.<br />

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Servizio creativo.<br />

Posizionamento sui media.<br />

D - Coordinamento<br />

Azione 25. Attività di coordinamento delle attività di cui ai punti precedenti<br />

Obiettivo<br />

Coordinare le attività del progetto<br />

Attività<br />

Coordinamento delle attività a livello regionale da realizzare con la collaborazione delle istituzioni<br />

di ricerca e del gruppo di lavoro delle SOAT/UOS. Il coordinamento per la Sicilia Occidentale e<br />

Orientale sarà curato rispettivamente dall’UOS di Marsala e dalla SOAT di Giarre. Inoltre è<br />

prevista la partecipazione tramite funzionari del Dipartimento alle riunioni del Gruppo Temporaneo<br />

di Competenza <strong>della</strong> <strong>filiera</strong> vitivinicola nazionale e ai lavori <strong>della</strong> Rete Interregionale per il progetto<br />

“MESVIT".<br />

Fabbisogno finanziario complessivo € 5.745.000,00<br />

Il Dirigente del Servizio XI<br />

(Dott. Paolo Girgenti)<br />

VISTO SI APPROVA: Firmato<br />

IL DIRIGENTE GENERALE<br />

(Prof. Salvatore Barbagallo)<br />

Firmato<br />

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