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Economia dei Sistemi finanziari - Dipartimento di Economia Politica

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Mario Tonveronachi<br />

Si noti che le varie forme <strong>di</strong> capitale e <strong>di</strong> debito possiedono gra<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> rigi<strong>di</strong>tà. Se a un<br />

estremo troviamo la non commerciabilità del capitale umano, spesso le decisioni prese nel passato<br />

sulle altre componenti della ricchezza e sul debito possono essere riviste e cambiate solo<br />

affrontando costi <strong>di</strong> transazione e rischi <strong>di</strong> liquidazione. Questo restringe l’insieme delle azioni che<br />

una posizione può trovare conveniente perseguire quando affronta la necessità <strong>di</strong> variare i risultati<br />

presenti e futuri.<br />

Partiamo da un’identità stilizzata <strong>dei</strong> flussi in entrata e uscita <strong>di</strong> un’impresa non <strong>finanziari</strong>a in un<br />

qualsiasi periodo t.<br />

(10)<br />

Y t t<br />

O YF<br />

it<br />

Dt1<br />

AD r K AF<br />

K<br />

D<br />

t<br />

t<br />

t<br />

t<br />

Materiale per il Corso <strong>di</strong> <strong>Economia</strong> <strong>dei</strong> sistemi <strong>finanziari</strong> 9<br />

t<br />

dove: YO e YF sono rispettivamente i red<strong>di</strong>ti operativi e i red<strong>di</strong>ti <strong>finanziari</strong> al netto <strong>dei</strong> costi <strong>di</strong> mantenimento<br />

della posizione; i è il tasso d’interesse me<strong>di</strong>o sul debito; D è il debito; AD il debito in scadenza; r il tasso <strong>di</strong><br />

remunerazione del patrimonio; K il patrimonio; AF attivi <strong>finanziari</strong>.<br />

L’identità (10) mostra che eventuali surplus o deficit <strong>dei</strong> red<strong>di</strong>ti rispetto alle uscite <strong>finanziari</strong>e si<br />

accompagnano a variazioni in una o più delle grandezze stock, cioè delle attività <strong>finanziari</strong>e, del<br />

patrimonio e del debito. Se si realizza un surplus, questo può essere utilizzato per aumentare il<br />

capitale <strong>finanziari</strong>o, per riacquisti <strong>di</strong> capitale o per <strong>di</strong>minuire il debito. Se si verificano deficit, il gap<br />

<strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà è coperto dalla ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> attivi <strong>finanziari</strong> e/o da aumenti del capitale e/o del debito.<br />

Per famiglie e Stato, che sono unità che non si finanziano raccogliendo capitale, i termini ∆K e rK<br />

sono assenti e un surplus o un deficit si traduce in variazioni del capitale <strong>finanziari</strong>o e/o del debito.<br />

Considerando le sue caratteristiche operative, la posizione semplificata <strong>di</strong> una banca può essere<br />

espressa come:<br />

(10 bis)<br />

Y t<br />

t<br />

I YNI<br />

it<br />

Dt1<br />

r K<br />

t<br />

t<br />

AF<br />

K<br />

D<br />

t<br />

t<br />

t<br />

dove YI e YNI sono rispettivamente i red<strong>di</strong>ti da interesse e i red<strong>di</strong>ti non interest (ricavi netti da<br />

servizi, ecc.) al netto <strong>dei</strong> costi operativi e delle per<strong>di</strong>te attese. Il ripagamento del debito in scadenza<br />

non compare dato che il rinnovo del debito è caratteristica specifica dell’interme<strong>di</strong>azione bancaria.<br />

Per esplicitare i possibili surplus o deficit <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà associati alla formazione interna <strong>di</strong> risorse<br />

esclu<strong>di</strong>amo dalla (10) i conseguenti aggiustamenti esterni alla posizione, consistenti in variazioni<br />

del debito e del capitale. L’identità (10) si trasforma così nella <strong>di</strong>suguaglianza (11), dove L<br />

rappresenta un flusso positivo derivante dalla eventuale liquidazione <strong>di</strong> parte dello stock <strong>di</strong> capitale<br />

<strong>finanziari</strong>o.<br />

t

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