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Economia dei Sistemi finanziari - Dipartimento di Economia Politica

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Mario Tonveronachi<br />

Quin<strong>di</strong>, a fronte <strong>di</strong> una situazione <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to calante, profitti in ribasso, aumento degli spread <strong>di</strong><br />

rischio e crescenti <strong>di</strong>fficoltà delle posizioni speculative, una decisa politica monetaria espansiva<br />

può contrastare questi fenomeni tramite significative iniezioni <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà e <strong>di</strong>minuzioni <strong>dei</strong> tassi<br />

d'interesse. Nei mercati monetari situazioni d’illiqui<strong>di</strong>tà derivano anche da per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> fiducia degli<br />

investitori nei confronti delle istituzioni <strong>finanziari</strong>e e <strong>di</strong> quest’ultime tra <strong>di</strong> loro. Al <strong>di</strong> là degli effetti sui<br />

tassi d’interesse, la funzione <strong>di</strong> prestatore <strong>di</strong> ultima istanza della banca centrale è quin<strong>di</strong> volta<br />

anche a ridare fiducia sulla liqui<strong>di</strong>tà degli operatori e del sistema nel suo complesso.<br />

Gli interventi pubblici seguiti alla crisi economica e <strong>finanziari</strong>a iniziata negli Stati Uniti nel 2001,<br />

prima del <strong>di</strong>sastro delle Torri gemelle ma da questo acuito, sono un ottimo esempio <strong>di</strong> quel mix <strong>di</strong><br />

politiche. Aumenti della spesa pubblica e <strong>di</strong>minuzioni del carico fiscale hanno velocemente portato<br />

il bilancio statale da un surplus pre-crisi pari al 2,5% del PIL a un deficit del 3,5%; nel corso del<br />

2001 la banca centrale statunitense ha ridotto il suo tasso <strong>di</strong> riferimento (Fed Funds) per ben 11<br />

volte, portandolo da più del 6% al 1,25% e poi all’1 %. Scongiurata la crisi, e ancora in presenza <strong>di</strong><br />

un significativo deficit federale, la Fed ha poi invertito la marcia rialzando progressivamente il suo<br />

tasso <strong>di</strong> riferimento, anche preoccupata da un risveglio inflazionistico (fig. 3). Vedremo poi,<br />

stu<strong>di</strong>ando la crisi più recente, gli sviluppi successivi.<br />

Figura 3<br />

Fonte: Dati Federal Reserve<br />

Occorre precisare che non si tratta <strong>di</strong> promuovere le cosiddette politiche <strong>di</strong> fine tuning, usare cioè<br />

finemente le politiche monetaria e fiscale per eliminare le fluttuazioni del red<strong>di</strong>to. Quello che<br />

Minsky <strong>di</strong>scute è l’uso <strong>di</strong> quelle politiche per evitare eccessi nelle fasi <strong>di</strong> espansione e, soprattutto,<br />

nell’evitare rovinose depressioni. Se efficaci, quelle politiche sono <strong>di</strong>rette a evitare fluttuazioni<br />

Materiale per il Corso <strong>di</strong> <strong>Economia</strong> <strong>dei</strong> sistemi <strong>finanziari</strong> 25

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