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Esempi Relazione - Dipartimento di Geoscienze

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TONALITE<br />

La roccia presenta struttura olocristallina granulare ipi<strong>di</strong>omorfa granitica con tendenza ofitica,<br />

determinata dal marcato i<strong>di</strong>omorfismo del plagioclasio.<br />

I componenti essenziali, in or<strong>di</strong>ne decrescente <strong>di</strong> abbondanza, sono: plagioclasio, quarzo,<br />

anfibolo, biotite, ortoclasio. I minerali accessori sono titanite, apatite, zircone e minerali<br />

opachi. Tra i minerali secondari si osservano clorite, epidoto ed idrossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro.<br />

Il plagioclasio compare in cristalli a <strong>di</strong>mensioni variabilissime, sempre spiccatamente<br />

i<strong>di</strong>omorfi ad abito tabulare, e fortemente zonati. Le zonature <strong>di</strong> tipo oscillatorio prevalgono su<br />

quelle progressive. Ha basso rilievo e massimi colori <strong>di</strong> interferenza bianchi. È alterato in<br />

saussurrite e sericite, nel primo caso l’alterazione è localizzata soprattutto al nucleo dei<br />

cristalli, nel secondo le laminette <strong>di</strong> mica, riconoscibili per gli elevati colori <strong>di</strong> interferenza, si<br />

<strong>di</strong>spongono preferibilmente lungo i piani <strong>di</strong> sfaldatura o lungo i piani <strong>di</strong> contatto dei geminati.<br />

Fra le leggi <strong>di</strong> geminazione si riconoscono: albite, periclino, albite-Carlsad. La<br />

determinazione del contenuto in An del plagioclasio è stata effettuata su un cristallo non<br />

zonato geminato albite-Carlsad, in zona simmetrica per il geminato albite.<br />

I valori ottenuti permettono <strong>di</strong> determinare per esso un contenuto in An del 67%,<br />

corrispondente ad una miscela <strong>di</strong> tipo labradoritico-bitownitico.<br />

Per completare lo stu<strong>di</strong>o del plagioclasio, presente in questa roccia, si è ritenuto opportuno<br />

calcolare il suo contenuto in An anche se <strong>di</strong> una sezione (010) <strong>di</strong> cristallo zonato:<br />

117° – 117° → 0°<br />

117° – 130° → 13°<br />

117° – 140° → 23°<br />

117° – 145° → 28°<br />

I valori ottenuti hanno permesso <strong>di</strong> identificare, dalla periferia al nucleo, le seguenti<br />

percentuali in An: 20%, 45%, 57%, 67%, corrispondenti a miscele ologoclasiaca, andesinicolabradoritica,<br />

labradoritica, labradoritica-bitownitica.


Si può notare che la composizione dei cristalli zonati corrisponde alla composizione dei<br />

cristalli omogenei.<br />

Il quarzo compare in gran<strong>di</strong> plaghe allotriomorfe fratturate a basso rilievo e con massimi<br />

colori <strong>di</strong> interferenza bianchi, che includono spesso piccoli cristalli i<strong>di</strong>omorfi <strong>di</strong> plagioclasio.<br />

L’analisi conoscopica su una sezione sempre in estinzione ha permesso <strong>di</strong> determinare il<br />

carattere uniassico ed il segno ottico positivo del minerale.<br />

L’anfibolo forma vistosi in<strong>di</strong>vidui con rilievo me<strong>di</strong>o e ad abito prismatico allungato, talora<br />

geminati. Presenta un doppio sistema <strong>di</strong> tracce <strong>di</strong> sfaldatura le cui tracce si intersecano ad<br />

angoli <strong>di</strong> circa 120 in sezioni basali (001) e che determina un sistema <strong>di</strong> tracce parallele in<br />

sezioni a contorno rettangolare della zona [001]. È pleocroico sui toni ver<strong>di</strong> e precisamente: α'<br />

< β ≤ γ'. I massimi colori <strong>di</strong> interferenza sono risultati essere verde del secondo or<strong>di</strong>ne.<br />

Benché non si siano rinvenute sezioni (010) adatte alla determinazione dell’angolo c/γ, si è<br />

effettuata una misura statistica dell’angolo c/γ’, che al massimo è risultato pari a 19°. Si tratta<br />

quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> orneblenda verde. Spesso i cristalli <strong>di</strong> orneblenda includono laminette i<strong>di</strong>omorfe <strong>di</strong><br />

biotite e piccoli in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> plagioclasio.<br />

La biotite è presente in cristalli i<strong>di</strong>omorfi ad abito tabulare, con rilievo me<strong>di</strong>o-basso, un solo<br />

sistema <strong>di</strong> tracce <strong>di</strong> sfaldatura {001} visibile in sezioni della zona [001] e tipico pleocroismo<br />

(α = giallo, γ = β = bruno scuro, assorbimento α < β = γ) che talora denunciano un inizio <strong>di</strong><br />

trasformazione in clorite, soprattutto lungo i piani <strong>di</strong> sfaldatura. L’analisi conoscopica su<br />

sezione basale (001) ha permesso <strong>di</strong> rilevare che questo minerale è speudo-uniassico con<br />

segno ottico negativo.<br />

L’ortoclasio è il meno abbondante fra i componenti incolori. Compare in rari cristalli ad<br />

aspetto fresco ed in chiazzette che al contatto con il plagioclasio determinano la formazione<br />

dei bor<strong>di</strong> mirmechitici. Presenta basso rilievo e massimi colori <strong>di</strong> interferenza grigi.<br />

Alla clorite si associano idrossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro ed epidoto, mentre tra i minerali accessori si<br />

osservano titanite, apatite, zircone e minerali opachi.<br />

Vista la struttura, l’associazione mineralogica e le abbondanze reciproche tra i componenti, la<br />

roccia può essere classificata come tonalite.


BASALTO OLIVINICO<br />

La roccia presenta struttura porfirica determinata dalla presenza <strong>di</strong> fenocristalli <strong>di</strong> plagioclasio<br />

immersi in una massa fondamentalmente <strong>di</strong> tipo intersertale ipocristallino.<br />

I fenocristalli <strong>di</strong> prima generazione sono rappresentati esclusivamente dal plagioclasio, che<br />

costituisce anche la maggior parte dei fenocristalli <strong>di</strong> seconda generazione. Solo in quantità<br />

del tutto subor<strong>di</strong>nate compare infatti fra questi ultimi l’olivina e il pirosseno. Tra i minerali<br />

accessori compaiono minerali opachi.<br />

Il plagioclasio è inoltre il componente fondamentale della massa <strong>di</strong> fondo, ove compare in<br />

minuti microliti che si intersecano fra <strong>di</strong> loro determinando degli interstizi in cui si annidano<br />

numerosi cristalli <strong>di</strong> pirosseno, minerali opachi e vetro.<br />

Il contenuto in An dei fenocristalli <strong>di</strong> prima generazione è stato calcolato su un geminato<br />

albite-Carlsbad.<br />

Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> una miscela labradoritico-bitownitica al 70% An. La composizione dei<br />

fenocristalli <strong>di</strong> seconda generazione calcolata su un geminato albite-Carlsbad è del 65% An.<br />

Il contenuto in An dei microliti della massa fondamentale venne calcolato invece su geminati<br />

albite. Il massimo angolo dell’estinzione in zona simmetrica rinvenuto è caratteristico <strong>di</strong> una<br />

miscela andesinica con 42% An.<br />

I fenocristalli plagioclasici <strong>di</strong> prima e seconda generazione sono geminati secondo le leggi<br />

albite-Carlsbad, talora sono leggermente zonati ed includono porzioni, seppure limitate, della<br />

massa <strong>di</strong> fondo.


L’olivina costituisce una parte dei fenocristalli <strong>di</strong> seconda generazione, solo eccezionalmente<br />

compare in piccoli granuli nel fondo. I suoi cristalli prismatico tozzi, (tanto da assumere talora<br />

forme rotondeggianti), sono freschi e percorsi da fratture irregolari. I cristalli <strong>di</strong> olivina sono<br />

incolori, presentano alto rilievo e massimi colori <strong>di</strong> interferenza verde del secondo or<strong>di</strong>ne. Il<br />

valore dell’angolo degli assi ottici molto vicino a 90°, permette <strong>di</strong> stabilire per essa una<br />

composizione del 12% circa in fayalite.<br />

Il pirosseno è abbondantissimo sul fondo della roccia, in alcuni cristalli fratturati e frammisti<br />

intimamente ai minerali opachi ed al vetro. Più raramente costituiscono fenocristalli <strong>di</strong><br />

seconda generazione. Il rilievo è me<strong>di</strong>o-alto e presenta una debole colorazione rosata. La<br />

determinazione dell’angolo <strong>di</strong> estinzione c/γ’ è stata effettuata su cristalli <strong>di</strong> massa <strong>di</strong> fondo,<br />

poiché fra i fenocristalli mancavano sezioni (010). La determinazione è stata necessariamente<br />

statistica, poiché la minute <strong>di</strong>mensioni dei cristalli non permettevano una sicura osservazione<br />

dell’orientazione ottica a luce convergente. Il massimo angolo <strong>di</strong> estinzione rinvenuto (55°),<br />

associato al colore del pirosseno, ha permesso <strong>di</strong> classificarlo come augite titanifera.<br />

Componenti fondamentali della massa <strong>di</strong> fondo sono infine il vetro (verde, isotropo), ed i<br />

minerali opachi, riferibili, dato l’abito prismatico, ad ilmenite oppure non definibili poiché<br />

pulverulenti.<br />

Data la struttura, l’associazione mineralogica e le abbondanze reciproche tra i minerali, la<br />

roccia in esame è un basalto olivinico.


MICASCISTO A CIANITE E GRANATO<br />

La roccia presenta struttura scistoso-piana, passante localmente ad ondulata, porfiroblastica<br />

con tendenza peciloblastica, determinata dalla presenza <strong>di</strong> porfiroblasti <strong>di</strong> granato che talora<br />

includono minuti in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> quarzo e laminette <strong>di</strong> mica. Quale motivo strutturale<br />

caratteristico si nota inoltre la presenza <strong>di</strong> vistosi occhi granoblastici leucocratici allungati<br />

nella <strong>di</strong>rezione della scistosità, costituiti da feldspato potassico associato a quantità<br />

subor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> quarzo ed albite, che determinano piccole plaghe pertitiche <strong>di</strong> sostituzione.<br />

I componenti fondamentali sono: quarzo, K-feldspato, plagioclasio, muscovite, biotite, cianite<br />

e granato. Tra i minerali accessori si riconoscono zircone ed ilmenite. Tra i minerali secondari<br />

si osserva clorite e rutilo.<br />

Il quarzo è presente in granoblasti incolori <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni che talora si riuniscono fra <strong>di</strong><br />

loro assumendo forme allungate nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> scistosità. Presenta rilievo basso e massimi<br />

colori <strong>di</strong> interferenza bianchi. In conoscopia risulta essere uniassico con segno ottico positivo.<br />

Il feldspato potassico si rinviene sia come componente essenziale dei sopradetti occhi<br />

leucocratici, sia in cristalli isolati associati al quarzo ed alle miche. Esso è facilmente<br />

riconoscibile dal valore dei suoi in<strong>di</strong>ci decisamente inferiori all’ω del quarzo, dal 2Vα ampio,<br />

dai massimi colori <strong>di</strong> interferenza grigi e da un’incipiente alterazione in caolino che gli<br />

imprime un aspetto torbidoccio.<br />

Il plagioclasio compare in piccoli granoblasti incolori, a basso rilievo e con massimi colori <strong>di</strong><br />

interferenza bianchi, geminati secondo la legge polisintetica albite. La determinazione<br />

statistica dell’angolo massimo <strong>di</strong> estinzione in zona simmetrica dei geminati albite ed il valore<br />

degli in<strong>di</strong>ci superiore all’ω del quarzo identificano un miscela oligoclasio-andesinica al 25%<br />

An.<br />

La biotite rappresenta l’unico componente colorato della roccia. È in lepidoblasti freschi<br />

pleocroici (γ = β = bruno-rosso, α = giallo, assorbimento γ = β > α), che seguono la <strong>di</strong>rezione<br />

<strong>di</strong> scistosità denunciando una cristallizzazione sincinematica. Solo eccezionalmente la biotite<br />

è trasformata in clorite con segregazione <strong>di</strong> ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro.<br />

La muscovite è in lepidoblasti incolori dal rilievo me<strong>di</strong>o e con massimi colori <strong>di</strong> interferenza<br />

del terzo or<strong>di</strong>ne, strettamente associati alla biotite.


La cianite è abbondantissima, in cristalli prismatici allungati con caratteristiche tracce <strong>di</strong><br />

sfaldatura, incolori, freschi, con alto rilievo massimi bassi colori d’interferenza della fine del<br />

primo or<strong>di</strong>ne e 2Vα me<strong>di</strong>o-ampio.<br />

Il granato costituisce l’elemento più vistoso della roccia. I suoi cristalli, iso<strong>di</strong>ametrici,<br />

fratturati, freschi, monometrici, ad alto rilievo, includono spesso piccoli in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> quarzo,<br />

minerali opachi, biotite e rutilo.<br />

Fra i componenti accessori, il più abbondante è il rutilo, presente sia in passerelle che in<br />

aggregati sagenitici. Si rinvengono infine ilmenite riconoscibile dall’abito caratteristico, e<br />

zircone che induce nella biotite vistosi aloni pleocroici.<br />

Vista la struttura e l’associazione mineralogica, la roccia in esame è un micascisto a cianite e<br />

granato.

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