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CRISANTEMO

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<strong>CRISANTEMO</strong><br />

Famiglia: Compositae<br />

Nome scientifico: Chrysanthemum indicum<br />

Pianta originaria della Cina e del Giappone, erbacea. Le numerose varietà vengono<br />

classificate in base alla grandezza ed al tipo di infiorescenza (capolini singoli od a<br />

mazzetti), alle caratteristiche dei fiori ligulati (incurvati, spyder, margherita), al<br />

tempo di reazione (periodo intercorrente tra l’inizio del giorno corto e la fioritura),<br />

al periodo dell’anno ottimale per la coltivazione.<br />

Varietà maggiormente coltivate<br />

SHEENA<br />

ELEONORA<br />

- Spray: Regan<br />

- Uniflora: Boris, Ping pong (pon pon).<br />

- Uniflora Anemoni: Eleonora, Inga, Resomee, Resolute.<br />

- Uniflora Spider: Anastasia, Super white, Super yellow,<br />

Sheena, Sheena yellow, Dilane, Revert, Shamrock.<br />

- Uniflora Decorativi: Avignon, Palisade, Resouci, Snowdon.<br />

Queste varietà sono coltivate per soddisfare la richiesta del mercato in occasione<br />

della commemorazione dei defunti.<br />

(02 novembre)<br />

PALISADE<br />

DILANE<br />

Foto catalogo Jonica Plant.<br />

REGIONE LIGURIA<br />

RESOMEE


Le varietà: Regan, Boris, Super white, Super yellow, Resouci necessitano di<br />

ombreggiamento con telo nero per almeno 20 giorni.<br />

La Dilane esige un trapianto anticipato, in quanto soffre le basse temperature.<br />

Per le varietà: Anastasia, Avignon, Palisade è indispensabile l’ombreggiamento<br />

con telo nero per almeno 7 – 10 giorni.<br />

Le varietà appartenenti al gruppo delle Uniflora decorativi, risultano molto<br />

sensibili alla Botrite.<br />

Le varietà Uniflora Spider hanno difficoltà a lavorare con temperature molto<br />

alte.<br />

Per le varietà Snowdon, Eleonora, Inga, Resomee e Resolute è indispensabile<br />

l’impiego di nanizzanti.<br />

Cenni botanici<br />

Appartiene alla famiglia delle composite che presentano determinate caratteristiche: sul<br />

ricettacolo sono presenti due tipi di fiori: ligulati e tubulosi; i primi sono quelli più<br />

esterni, sono sterili (asessuati), disposti radialmente in più file, e presentano una grande<br />

ligula; l'insieme delle ligule viene comunemente (anche se impropriamente) chiamata<br />

corolla. Tutti gli altri sono ermafroditi, piccoli e poco appariscenti, costituiti da un ovario<br />

infero e da un perianzio tubolare.<br />

Esigenze pedoclimatiche<br />

Temperature: temperature notturne di 16°C risultano ottimali per la maggior parte delle<br />

varietà coltivate. Le temperature diurne ideali sono comprese tra 18° e 24°C, evitando di<br />

superare i 30°C perché oltre questa temperatura si avrebbe una grossa incidenza di aborti<br />

fiorali (steli ciechi), anche in condizioni di giorno corto.<br />

Luce: è una pianta a giorno corto ossia la formazione e lo sviluppo dei boccioli fiorali<br />

viene stimolata dai giorni brevi. Nel corso delle ore diurne l’illuminazione consente alle<br />

piante di svolgere l’attività di assimilazione e formazione di sostanze indispensabili per la<br />

fioritura, mentre nelle ore notturne, se la notte stessa è sufficientemente lunga, queste<br />

sostanze si trasformano in ormoni di fioritura. Tale trasformazione inizia dopo 5 ore di<br />

buio. Si comprende quindi perché la fioritura avviene in condizioni di giorno corto,<br />

mentre lo sviluppo vegetativo è stimolato da condizioni opposte. Nelle nuove varietà a<br />

fioritura naturale si deve prestare attenzione alle settimane di reazione per l’induzione a<br />

fiore. Se ad es. abbiamo una varietà che richiede 11 settimane di reazione dobbiamo<br />

oscurare a partire dal 13-15 agosto fino al momento d’inizio del giorno corto naturale<br />

(inferiore a 12 ore di luce).<br />

Terreno: terreni di buona fertilità, ricchi di sostanza organica e di elementi nutritivi, con<br />

pH compreso tra 6.2 e 7. Evitare terreni compatti o scarsamente drenati. Per una<br />

migliore qualità del fiore non portare la salinità del terreno oltre i 1300 µs/cm.


Impianto<br />

L’epoca d’impianto per ottenere la fioritura a novembre in concomitanza con il giorno<br />

della commemorazione dei defunti, è giugno. È di fondamentale importanza, prima di<br />

effettuare l’impianto, disinfettare e preparare il terreno. Il crisantemo viene piantato in<br />

tavole di 1 m di larghezza, su 2 file distanti 50 cm tra di loro e le piante poste a 15 cm<br />

sulle file, per una densità di 14 piante/m 2 .<br />

Coltivazione<br />

Per il crisantemo l’ombreggiamento è fondamentale per contenere le alte temperature<br />

estive soprattutto nel periodo dalla piantagione fino al mese di settembre. A 15-20 giorni<br />

dall’impianto è necessario effettuare la spuntatura, senza poi dover asportare la 3-4<br />

foglia.<br />

È necessario assicurare un costante ricambio d’aria nella serra, sia per evitare i ristagni di<br />

umidità, che al fine di permettere l’allontanamento di masse di aria calda durante il<br />

periodo estivo. La maggior parte delle piante di crisantemo necessita di una lunghezza<br />

del periodo di buio di 13 ore minimo. A seconda delle varietà è necessario ombreggiare<br />

con teli neri in polietilene per un determinato periodo (generalmente 20-22 gg) dalle ore<br />

18 alle ore 8. A seconda delle varietà coltivate, i teli vengono messi dal 15 al 29 agosto,<br />

per ottenere il fiore dal 20 al 24 ottobre.<br />

Per quanto riguarda l’impiego di nanizzanti si usa normalmente Daminozide alla dose<br />

di 150-300g/100 l. Il 1° trattamento nella prima settimana di giorno corto, il 2° a<br />

boccioli dell’apice evidenziati (circa alla terza settimana di giorno corto), il 3°, se occorre,<br />

nel momento in cui i boccioli si allungano. E’ fondamentale che il bocciolo sia ancora<br />

chiuso e che trascorrano almeno 12 giorni tra un trattamento e l’altro.<br />

Concimazione<br />

Per la concimazione è buona norma eseguire sempre un’analisi del terreno per conoscere<br />

la fertilità; è possibile apportare una concimazione di fondo all’impianto a base di<br />

fosforo e potassio. Allo sviluppo delle radici concimare all’ 1,5‰ con un rapporto<br />

N:P:K di 1,5:0,5:1. Nella fase di piena vegetazione aumentare fino al 2‰ secondo lo<br />

sviluppo della pianta. Alla formazione dei boccioli il rapporto deve essere 1:0,7:2. Di<br />

seguito diamo i suggerimenti di concimazione utilizzando concimi semplici per le fasi<br />

indicate (dosi a m 3 ):<br />

1. Concimazione iniziale: nitrato ammonico 550 g, fosfato monoammonico 260 g,<br />

nitrato potassico 700 g.<br />

2. Concimazione nello stadio di piena vegetazione: nitrato ammonico 750 g, fosfato<br />

monoammonico 350 g, nitrato potassico 900 g.<br />

3. Concimazione da effettuare almeno una volta alternandola alla n°2 con rapporto<br />

1:0:0,5 + 0,5 CaO + 0,2 MgO:<br />

Nitrato potassico 400g, nitrato di calcio 900 g, nitrato di magnesio 400 g.<br />

4. Concimazione nello stadio di formazione dei boccioli: nitrato ammonico 300 g,<br />

fosfato monoammonico 350 g, nitrato potassico 1400 g.


Nel caso si effettui la disinfezione del terreno pre-impianto non utilizzare<br />

concimi azotati nelle prime fasi della coltivazione (30/40 giorni). Si consiglia<br />

pertanto di intervenire dopo il trapianto con prodotti che stimolino l’attività radicale,<br />

successivamente, dopo 4 settimane distribuire un concime fosfatico liquido con<br />

magnesio alla dose di 300-400 g/m 3 . È di fondamentale importanza mantenere un<br />

adeguato apporto di ferro, magnesio e microelementi.<br />

N.B. le dosi riportate nel piano di concimazione sono indicative, in quanto non tengono conto delle<br />

diverse situazioni che si possono incontrare nelle diverse varietà per quanto riguarda la forma di<br />

allevamento, il tipo di terreno, la coltivazione e l’esposizione. È quindi necessario adattare il piano di<br />

concimazione alle diverse realtà aziendali, dopo aver eseguito le corrette analisi fogliari e del terreno.<br />

Raccolta<br />

La raccolta viene attuata dal 20 ottobre fino al 25 ottobre al massimo, per coprire la<br />

richiesta del mercato in occasione della giornata dei defunti. Si attua tagliando alla base<br />

dello stelo o estirpando lo stelo e successivamente separandolo dall’apparato radicale.<br />

E’ necessario che i singoli fiori abbiano iniziato a distendere i petali e sia scomparsa la<br />

colorazione verde al centro del capolino.<br />

Si confeziona in mazzi da 5 steli per poi riunirli in pacchi da 25.

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