Rogo Christe, tibi laudes? - ager veleias
Rogo Christe, tibi laudes? - ager veleias
Rogo Christe, tibi laudes? - ager veleias
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
hactenus arguebat: “Hic est, ait, domine, qui per absentiam patris nostri,<br />
nobis hic studentibus, sororem nostram Victoriam seducens hinc de<br />
splendidissima Carthaginis civitate una cum Secunda et Restituta ad<br />
Abitinensem coloniam secum usque perduxit quique numquam domum<br />
nostram ingressus est, nisi tunc quando quibusdam persuasionibus puellares<br />
animos illiciebat”. Sed enim non tulit Victoria, clarissima martyr domini,<br />
collegam et conmartyrem suum falso appeti senatorem statimque christiana<br />
libertate prorumpens: “Nullius, inquit, persuasionibus profecta sum nec cum<br />
ipso ad Abitina veni. Hoc possum per cives probare. Omnia mea sponte<br />
atque voluntate perfeci; nam et in collecta fui et dominicum cum fratribus<br />
celebravi quia christiana sum”. Tunc impudens advocatus maledicta<br />
ex<strong>ager</strong>abat in martyrem; e contra martyr gloriosus de eculeo cuncta vera<br />
responsione soluebat.<br />
Il martire Tazelita esce ora di scena, condotto in carcere dai soldati dell’officium. Anullino<br />
torna a rivolgere l’attenzione su Dativo, con il quale aveva precedentemente cominciato<br />
l’interrogatorio, interrotto dall’irruenta entrata in scena del compagno di martirio.<br />
Dativo ha quindi assistito all’interrogatorio, sotto tortura, di Tazelita e alla vittoria di questo<br />
sul proconsole, costretto infine a cedere dinanzi alla costanza e alla forza del martire<br />
ordinando ai carnefici di interrompere i supplizi nei suoi riguardi. Pieno di ammirazione per<br />
il coraggio mostrato dal correligionario, Dativo persiste, voce saepius repetita, nel<br />
confermarsi cristiano e nell’affermare di aver preso parte alla collecta.<br />
L’interrogatorio del martire viene però nuovamente interrotto dalla comparsa di un nuovo<br />
personaggio, che non faceva parte del gruppo abitinense: l’avvocato Fortunaziano, fratello<br />
e difensore della giovane Vittoria 96 , ella sì sorpresa con gli altri in domo Octavii Felicis.<br />
L’agiografo ci informa su un particolare della sua vita asserendo che era a religionis<br />
christianae sanctissimo cultu ipsis temporibus alienus. Ciò lascierebbe desumere la<br />
volontà del redattore di informarci di una posteriore conversione di questo personaggio,<br />
forse dovuta alla perseveranza nella fede da parte della giovane sorella. Di sicuro la<br />
96 Non è cosa rara rinvenire negli acta martyrum e nelle passiones figure di parenti dei martiri. Essi, a<br />
seconda dei testi, rivestono ruoli antitetici: così il padre di Perpetua, verbis vertere cupiret et deicere pro<br />
sua affectione, si presenta come ispirato dal demonio (profectus cum argumentis diaboli) per impedire<br />
alla martire di cogliere la corona del martirio (Passio Perpetuae 3,1-3). Al contrario il padre di<br />
Massimiliano, sebbene risulti essersi convertito solo in seguito, si dimostra entusiasta del comportamento<br />
del figlio: “Pater autem eius Victor regressus est domui suae cum gaudio magno, gratias agens Deo quod<br />
tale munus Domino preamisit, ipse postmodum secuturus” (Acta Maximiliani 3,5)<br />
41