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Rogo Christe, tibi laudes? - ager veleias

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procedura, certo poi, in tal modo, di avere la meglio su di loro grazie anche all’ausilio dei<br />

tormenti per costringerli ad abiurare la loro fede.<br />

Irrompe nella narrazione C. Annius Anulinus, proconsole in terra d’Africa nel 303-304, il<br />

cui nome si ritrova in quasi tutti i testi dei martiri africani caduti durante la persecuzione<br />

dioclezianea.<br />

Oltre che nelle Passiones e negli Acta più antichi, come quelli di S. Crispina, di Felice di<br />

Thibiuca 72 , di Massima, Donatilla e Secunda 73 , egli compare in numerosi altri testi<br />

agiografici di datazione assai più recente e sulla cui veridicità vi sono fortissime riserve o,<br />

talvolta, sui quali si è concordi nel giudicarle leggende agiografiche. Sono questi i casi<br />

delle passioni di Mammario (BHL 5205-5206), di Ciriaco e Paola (BHL 2067), di Nabore e<br />

Felice (BHL 6028-6029), di Gervasio e Protasio (BHL 3516-3517), di Nazario e Celso<br />

(BHL 6039-6050), di Caio (BHL 3231), di Innocenzo di Gaeta (BHL 4279), di Vittore Mauro<br />

di Milano (BHL 8580-8583), di Fermo, Rustico e Procolo (BHL 3020-3023), di Clateo (Acta<br />

SS; Iunii, I, p. 376-377) e dei lucchesi Paolino e Severo (BHL 6555-6557).<br />

H. Delehaye ritenne che Anullinus, o Anolinos, fosse divenuto un personaggio<br />

antonomasico della agiografia cristiana. Egli impersonava il topos letterario dell’execrabilis<br />

persecutor, del burattino nelle mani del Diavolo che si accanisce sui cristiani. “Un même<br />

nom, celui d’Anulinus, y reparaît à chaque instant, que la scène se passe à Lucques, à<br />

Milan, à Ancône, sous Néron, sous Valérien, Gallien, Maximien, Dioclétien (...) On<br />

reconnaîtra, dans des pièces si diverses, le nom du terrible proconsul Anulinus qui, sous<br />

Dioclétien, fut le bourreau des Martyrs d’Afrique, et qui, pour les narrateurs de seconde<br />

main, devint le type même du magistrat persécuteur” 74 .<br />

Il nome sembrerebbe dunque perdere ogni valore indiziale per la localizzazione di una<br />

tradizione martiriale. I testi nei quali compare Anulinus, nelle vesti del persecutore, sono<br />

sostanzialmente riconducibili a due aree geografiche ben definite: l’Africa e Milano 75 .<br />

Nella prima, ai tempi della persecuzione dioclezianea, trovano ambientazione i testi di<br />

Mammario e di Ciriaco e Paola, così come per quanto riguarda Innocenzo, la cui vicenda<br />

è prima sita in Africa e poi prosegue con il martirio a Gaeta. Gli altri martiri sopra citati,<br />

compresi quelli lucchesi, finiscono per essere tutti riconducibili, in un modo o nell’altro,<br />

all’area milanese.<br />

72 Passio Sancti Felicis Episcopi, in Musurillo, Acts Of The Christian Martyrs, pp.266-271<br />

73 Passio SS. Maximae, Donatillae et Secunde, AB 9, pp.107-116<br />

74 E. Le Blant, Les Actes des Martyrs, in Mémoires de l’Institut National de France. Académie des<br />

Inscriptions et Belles-Lettres, XXX/2, Paris 1883, pp. 81-82. Cfr. anche Franchi de’Cavalieri, La Passio,<br />

pp. 35-39<br />

75 Cfr. P. Chiesa, Pellegrino martire in urbe bolitana e Pellegrino d'Ancona, in AB 116 (1998), pp. 25-56. Cfr.<br />

anche Franchi de’Cavalieri, La Passio, pp. 35-39<br />

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