Rogo Christe, tibi laudes? - ager veleias
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quisque hostem repperat castra illic dominica collocabat.<br />
Namque in civitate Abitinensi in domo Octavii Felicis, bellica cum caneret<br />
tuba, dominica signa gloriosi martyres erexerunt ibique celebrantes ex more<br />
dominicum a coloniae magistratibus atque ab ipso stationario milite<br />
apprehenduntur Saturninus presbyter cum filiis quattuor, id est Saturnino<br />
iuniore et Felice lectoribus, Maria sanctimoniali, Hilariano infante, itemque<br />
Dativus qui et senator, Felix, alius Felix, Emeritus, Ampelius, Rogatianus,<br />
Quintus, Maximilianus, Telica, Rogatianus, Rogatus, Ianuarius, Cassianus,<br />
Victorianus, Vincentius, Caecilianus, Restituta, Prima, Eva, Rogatianus,<br />
Givalius, Rogatus, Pomponia, Secunda, Ianuaria, Saturnina, Martinus,<br />
Clautus, Felix, Margarita, Maior, Honorata, Regiola, Victorianus, Matrona,<br />
Cecilia, Victoria, Berectina, Secunda, item Matrona, Ianuaria.<br />
Il redattore continua il suo prologo introducendo il lettore in quel che furono gli eventi che<br />
saranno poi oggetto di narrazione più dettagliata nei capitoli seguenti.<br />
Apprendiamo dunque che temporibus (...) Diocletiani et Maximiani - parole che potrebbero<br />
forse denotare, come sostiene Franchi de’ Cavalieri 52 , una certa distanza temporale sita<br />
tra lo scrittore e gli eventi - il diavolo mosse guerra ai cristiani. Possiamo subito notare<br />
come l’autore abbia volontariamente tralasciato la menzione dell’Impero per concentrarsi<br />
sull’evocazione di Satana. Agli occhi dell’agiografo l’autorità imperiale non sarebbe quindi<br />
altro che un emissario nelle mani del demonio, o più propriamente il mezzo tangibile<br />
attraverso il quale questi combatte la militia Christi 53 . Gli editti imperiali imponevano la<br />
consegna delle Sacre Scritture, perchè queste venissero date alle fiamme, e la distruzione<br />
delle basiliche per impedire le riunioni liturgiche dei cristiani non sono più unicamente<br />
ascrivibili all’Impero, bensì trovano nel Diavolo il loro vero ispiratore. Questa concezione<br />
dualista della Chiesa in opposizione estrema all’Impero è propria del donatismo come di<br />
tutta l'apocalittica, anche se è bene ricordare come i primi a rivolgersi all'autorità imperiale<br />
52 Franchi de’ Cavalieri, La Passio, p. 6 nota 1<br />
53 L’impersonificazione del Diavolo nel proconsole è un topos letterario riscontrabile nelle Passiones e negli<br />
Acta martyrum. “[…] si tendeva a vedere sempre più frequentemente nel magistrato romano lo strumento<br />
del demonio, il bieco persecutore accecato dall’odio e dall’ira che, abbandonandosi ad un sadismo<br />
efferato, moltiplicava contro l’accusato le torture più atroci e sanguinarie” (Lanata, Gli Atti dei martiri, p.<br />
35). Cfr. anche Lanata, Processi contro i cristiani negli atti dei martiri, Torino 1989. « [...] in lui (nel martire)<br />
Dio stesso opera secondo la sua promessa e invece contro di lui combatte l’implacabile suo nemico,<br />
Satana » (Lazzati, Gli sviluppi, p. 16)<br />
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