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Esercizi Routing.pdf - the Netgroup at Politecnico di Torino

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del traffico sulla rete (anche se è necessario un suo intervento manuale per il loro reinstradamento<br />

in presenza <strong>di</strong> variazioni topologiche). Può quin<strong>di</strong> essere una buona scelta in un ambiente poco<br />

<strong>di</strong>namico (ad esempio una rete periferica) e <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, in cui non si ha un’alta<br />

frequenza <strong>di</strong> variazione delle route e della topologia.<br />

7. Il selective floo<strong>di</strong>ng è un algoritmo che cerca <strong>di</strong> limitare i problemi del floo<strong>di</strong>ng tra<strong>di</strong>zionale<br />

(principalmente l’altissimo carico indotto sulla rete) senza perderne i vantaggi (cioè l’altissima<br />

probabilità che il pacchetto giunga a destinazione). Per far si che questo sia possibile, è necessario<br />

che ogni nodo emetta i pacchetti con un numero <strong>di</strong> sequenza crescente ed univoco, che permetta<br />

ad ogni router <strong>di</strong> riconoscere se un pacchetto è già st<strong>at</strong>o ricevuto (e quin<strong>di</strong> evitare <strong>di</strong> trasmetterlo)<br />

oppure no (e quin<strong>di</strong> inviarlo in tutte le <strong>di</strong>rezioni tranne quella da cui è arriv<strong>at</strong>o). Bisogna inoltre<br />

riservare una quantità <strong>di</strong> memoria aggiuntiva nei no<strong>di</strong>, poichè vanno memorizz<strong>at</strong>i i numeri <strong>di</strong><br />

sequenza <strong>di</strong> tutti i pacchetti, per poter verificare se sono già pass<strong>at</strong>i.<br />

8. Vantaggi routing centralizz<strong>at</strong>o: gestione della rete molto accur<strong>at</strong>a; facilità nell’eseguire il debugging<br />

della rete; Svantaggi routing centralizz<strong>at</strong>o: introduce un single point of failure (il nodo<br />

centrale) nella rete; poco ad<strong>at</strong>to in reti con elev<strong>at</strong>a frequenza <strong>di</strong> variazione delle route<br />

9. Nel <strong>di</strong>stance vector, ogni nodo comunica tutte le informazioni <strong>di</strong> connettività in suo possesso a<br />

tutti i router a<strong>di</strong>acenti. Le informazioni sono trasport<strong>at</strong>e in una unità chiam<strong>at</strong>a appunto <strong>di</strong>stance<br />

vector, che contiene:<br />

• la lista delle destinazioni raggiungibili;<br />

• la <strong>di</strong>rezione che si può utilizzare per raggiungere le destinazioni;<br />

• il costo per raggiungimento delle destinazioni;<br />

10. Un triggered upd<strong>at</strong>e è una tecnica per migliorare il tempo <strong>di</strong> convergenza in una rete che utilizza<br />

un protocollo <strong>di</strong> routing <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>stance vector, come il RIP, al prezzo <strong>di</strong> generare traffico<br />

ad<strong>di</strong>zionale. Un triggered upd<strong>at</strong>e permette ad un router <strong>di</strong> annunciare un cambiamento <strong>di</strong> metrica<br />

in una entry della sua routing table quasi imme<strong>di</strong><strong>at</strong>amente, invece <strong>di</strong> aspettare il prossimo<br />

aggiornamento perio<strong>di</strong>co, come previsto dalla “teoria” dell’algoritmo. I triggered upd<strong>at</strong>e sono<br />

invi<strong>at</strong>i dopo un piccolo intervallo <strong>di</strong> tempo (casuale) rispetto alla rilevazione del cambiamento,<br />

per impe<strong>di</strong>re intasamenti della rete.<br />

11. Lo split horizon mo<strong>di</strong>fica il principio base <strong>di</strong> funzionamento <strong>di</strong> un algoritmo <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>stance<br />

vector, permettendo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziare i vari vettori invi<strong>at</strong>i sulle linee <strong>di</strong> un router (che secondo<br />

l’algoritmo classico dovrebbero essere tutti uguali). Questo permette <strong>di</strong> ottenere una serie <strong>di</strong><br />

vantaggi, tra cui impe<strong>di</strong>re il loop tra due no<strong>di</strong> e rendere la convergenza della rete più veloce.<br />

Tuttavia non è in grado <strong>di</strong> far fronte a loop che investono maglie composte da più no<strong>di</strong>, in quanto<br />

ha una visione locale della rete.<br />

12. L’hold-down timer impe<strong>di</strong>sce ad un router <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare le route che fanno riferimento ad un<br />

link sul quale si è rilev<strong>at</strong>o un guasto, così da lasciare un intervallo <strong>di</strong> tempo in cui gli altri no<strong>di</strong><br />

possono riconfigurarsi, ed evitare un routing loop.<br />

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