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Il melone d'inverno - Portale dell'innovazione - Regione Siciliana

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Strategie commerciali per una migliore penetrazione nel mercato tradizionale<br />

Piazza R., (AB Mercati s.r.l. di Bologna)<br />

La penetrazione commerciale dei "meloni gialli",<br />

sui mercati del centro e nord Italia, deve avere come<br />

premessa la concentrazione dell'offerta ed una<br />

corretta comunicazione per il consumatore.<br />

Chi scrive, sta ripetendo da anni che i contenuti<br />

della qualità di un prodotto ortofrutticolo, sono passati<br />

da quanto si affermava solo pochi anni fa: "fresco-bello-buono<br />

e sano" a quanto si afferma ora e sarà<br />

sempre più affermato domani, e cioè il contenuto di<br />

servizi che deve trascinarsi dietro il nostro prodotto,<br />

che deve, giocoforza, essere: "ben conservato, ben<br />

selezionato, ben imballato, ben presentato, ben trasferito,<br />

deve essere puntuale all'appuntamento col<br />

mercato fisico o con la piattaforma del ridistributore,<br />

avere una massa critica interessante, un prezzo il più<br />

possibile costante o "lungo", una disponibilità per periodi<br />

medio lunghi, deve essere, infine, ben comunicato<br />

con tutti i mezzi che la moderna informazione<br />

ci mette a disposizione".<br />

<strong>Il</strong> consumo del <strong>melone</strong> giallo (tipo Helios o Amarillo)<br />

a polpa bianca, nelle zone del centro e nord Italia,<br />

avviene generalmente nei mesi di settembre, ottobre<br />

e novembre, quando si allenta la pressione dei<br />

meloni a polpa salmonata (si usa dire del tipo Cantalupo)<br />

che vengono prodotti ormai a tutte le latitudini<br />

del Paese e sono presenti già dal mese di marzo<br />

con i precocissimi coltivati nella zona di Pachino.<br />

<strong>Il</strong> tipo cantalupo, nelle sue diverse forme: liscio,<br />

retato, tondo, rezzato, oblungo etc, ha si trovato una<br />

buona risposta da parte dei consumatori, nel momento<br />

in cui è decollata la qualità organolettica (aiutata da<br />

una fitta rete di controlli), ma ritengo che sia stata fondamentale<br />

la ricchezza di servizi che questi prodotti<br />

si sono trascinati dietro, non ultimi la loro lunga persistenza<br />

sul mercato (aiutata anche da varietà selezionate<br />

per la lunga conservazione), la loro uniformità<br />

ed una presentazione in imballaggi sempre più<br />

gradevoli; la comunicazione, che richiama sempre l'aspetto<br />

naturistico della coltura (quale l'impollinazione<br />

naturale con api) dà alla fine un tocco di classe per<br />

chi predilige consumare prodotti per i quali siano state<br />

seguite normative di produzione a lotta integrata o<br />

comunque a basso impatto ambientale.<br />

63<br />

I meloni gialli dei comprensori produttivi compresi<br />

fra Palermo e Trapani, sono, a mio avviso, condannati<br />

ad essere perfetti, sotto tutti i punti di vista:<br />

dal sapore al colore, dalla forma esterna all'uniformità<br />

e questa condanna deriva principalmente dal fatto<br />

che sono i meloni che chiudono la campagna di<br />

commercializzazione dopo che i consumatori hanno<br />

generalmente avuto la possibilità di avvalersi di<br />

un prodotto bello e buono proveniente da altre zone<br />

tipiche di produzione: dal Lazio (Latina) alla Toscana<br />

(Grosseto), dall'Emilia Romagna (Bologna e Ferrara)<br />

alla Lombardia (Mantova) e al Veneto (Adria),<br />

tanto per citare alcune zone tipiche produttive di meloni<br />

medio tardivi.<br />

L'ipotesi di commercializzare il "giallo", anche<br />

durante il periodo di luglio e agosto, è un'ipotesi allettante,<br />

ma in questo momento mi sembra essere valida<br />

solo per poche partite, e comunque solo per quelle<br />

che potrebbero essere richieste una volta che si è<br />

creata una filiera commerciale che abbia fatto già conoscere<br />

questo tipo di <strong>melone</strong> e che abbia creato un<br />

minimo di cordone ombelicale con quella nuova immagine,<br />

con quel nuovo sapore e con quel nuovo<br />

colore, sia fuori che dentro la buccia.<br />

Uno dei punti di debolezza dell'agricoltura meridionale,<br />

ormai tutti lo sanno, è la frammentazione<br />

dell'offerta e la diffusione di centinaia di marchi e immagini,<br />

che, seppur gradevoli, stanno creando una<br />

grande confusione negli acquirenti e nei consumatori:<br />

se si vuole fare un esempio ed un contro esempio<br />

basti pensare alle centinaia di immagini a cui ci<br />

hanno abituato i confezionatori degli agrumi della provincia<br />

di Catania e alle poche unità di immagini che<br />

ci provengono dalle tipiche zone di produzione delle<br />

mele del Trentino o dell'Alto Adige. I meloni "gialli"<br />

non devono commettere lo stesso errore, anzi, è<br />

più che mai opportuno che il consorzio che si è formato,<br />

il NUARA, oltre a preoccuparsi della corretta<br />

collocazione dei meloni sui mercati, si preoccupi anche<br />

di fissare le regole per un corretto impiego di<br />

sementi selezionate e controllate, in maniera di avere<br />

ben chiaro, nel comprensorio, il tipo di materia prima<br />

che si andrà a raccogliere e a proporre.

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