Il melone d'inverno - Portale dell'innovazione - Regione Siciliana
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Tipica manifestazione di tracheofusariosi in prossimità della raccolta.<br />
difficile il contenimento della malattia attraverso interventi<br />
colturali, come le rotazioni, anche perché Foni<br />
può sopravvivere saprofiticamente su residui colturali,<br />
sia di <strong>melone</strong> sia di altre specie vegetali. Esperienze<br />
di trattamento del terreno con fumiganti, anche<br />
a dosi elevate, non hanno avuto risultati molto incoraggianti;<br />
inoltre è stato anche dimostrato come<br />
Fom sia capace di colonizzare nuovamente i terreni<br />
trattati con biocidi ad ampio spettro di efficacia sia<br />
per l'aumentata produzione di propagoli infettivi sia<br />
per la maggiore estensione dell'area infestata dal patogeno,<br />
a causa della mancanza e/o scarsità di microrganismi<br />
competitori (Marois et al., 1982). La natura<br />
del suolo influenza notevolmente la gravità della<br />
malattia; infatti, i vari terreni, per le loro caratteristiche<br />
microbiologiche, hanno la facoltà di favorire<br />
o, ostacolare lo sviluppo del patogeno. La competizione<br />
nei confronti di Fom può essere esercitata da<br />
specie di Fusarium saprofite e, tra queste, da F. oxysporum<br />
non patogeni, ma anche da attinomiceti e da<br />
batteri antagonisti. Come è noto anche per altri binomi<br />
ospite/patogeno, la presenza di nematodi galligeri<br />
(Meloidogyne spp.) può ridurre o annullare la<br />
resistenza a Fom. L'innesto delle piante di <strong>melone</strong> su<br />
piede resistente (ad es. Cucurbita ficifolia o Cucumis<br />
metuliferus) può essere un mezzo valido per contenere<br />
sia gli attacchi di nematodi sia l'infezione da<br />
Fom. Si tratta, tuttavia, di un approccio costoso (Ferrari,<br />
1998). Lo sfruttamento della capacità repressiva<br />
di alcuni terreni può rappresentare un promettente<br />
mezzo di controllo della tracheofusariosi del <strong>melone</strong>,<br />
ma necessita per l'applicazione pratica di ulteriori indagini<br />
(Garibaldi, 1988). Troppa poca attenzione è<br />
stata data, probabilmente, anche alla possibilità di controllo<br />
con la tecnica della solarizzazione, che indu-<br />
ce una parziale sterilizzazione del terreno, nonostante<br />
alcuni risultati incoraggianti siano stati ottenuti<br />
in coltura protetta nell'Italia Centrale (Vannacci et al,<br />
1993; Corazza 1995 dati non pubblicati). La difficoltà<br />
di controllo della tracheofusariosi è legata non<br />
solo alla capacità dell'agente patogeno di sopravvivere<br />
a lungo nel terreno e alle difficoltà correlate al<br />
trattamento del terreno con mezzi chimici, ma anche<br />
alla variabilità genetica delle popolazioni patogene,<br />
espressa in genere attraverso l'identificazione<br />
delle razze, che vengono determinate infettando, in<br />
condizioni standard, una serie di differenziali dei quali<br />
è nota la base genetica. In Italia, sono state identificate<br />
le quattro razze fisiologiche del patogeno finora<br />
note (1,2,1-2 ceppo "wilt", 1-2 ceppo "yellow") (Cappelli<br />
et al., 1995; Tanietti et al., 1994). È da segnalare<br />
in particolare la razza 1-2, dotata di geni di virulenza<br />
in grado di superare i geni di resistenza (Fom<br />
1 e Fom 2) introdotti nelle varietà commerciali di <strong>melone</strong>.<br />
Infatti, l'uso sempre più frequente e ripetuto negli<br />
anni, di cultivar resistenti alle razze 0,1 e 2 ha certamente<br />
esercitato una pressione selettiva sulle popolazioni<br />
di Fom presenti nei nostri terreni, selezionando<br />
quelle con fattori di virulenza capaci di superare<br />
i fattori di resistenza delle cultivar più comunemente<br />
coltivate. Molto poco è noto per le zone di coltura<br />
del <strong>melone</strong> <strong>d'inverno</strong> sia per quanto riguarda le<br />
razze di Fom sia per il comportamento delle diverse<br />
popolazioni locali della cucurbitacea nei confronti<br />
delle Fusariosi. Nell'ambito del Piano Nazionale "Orticoltura"<br />
finanziato dal Ministero per le Politiche<br />
Agricole, l'Istituto Sperimentale per la Patologia Vegetale<br />
ha intrapreso un programma di ricerca che prevede<br />
la caratterizzazione delle popolazioni patogene<br />
di Fom nelle zone di coltura del <strong>melone</strong> <strong>d'inverno</strong><br />
e l'analisi della resistenza delle popolazioni delle cucurbitacea<br />
più interessanti per caratteristiche agronomiche.<br />
Questo lavoro è di supporto all'attività di<br />
miglioramento genetico per resistenza alla tracheofusariosi,<br />
svolta dall'Istituto Sperimentale per l'Orticoltura<br />
e in particolare della Sezione di Monsampolo<br />
(AP); inoltre contribuisce alla valorizzazione e<br />
alla difesa della conservazione delle risorse genetiche<br />
di una specie tipica delle regioni meridionali e<br />
della Sicilia in particolare.