Il melone d'inverno - Portale dell'innovazione - Regione Siciliana

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Fig. 3 - Rigenerazione di melone inodorus. Trasformazione genetica Le piante transgeniche possiedono un genoma nel quale sono stati inseriti geni provenienti da fonti diverse che non avrebbero potuto acquisire con il normale processo sessuale (Fig. 4). L'approccio biotecnologico mediante le tecniche di ingegneria genetica consente di trasferire nelle piante geni capaci di conferire tolleranza e/o resistenza nei confronti dei patogeni più temibili e geni di interesse agronomico e qualitativo. Il trasferimento di questi geni nelle varietà coltivate è stato fatto finora con il lungo lavoro di reincrocio che però, talvolta ha determinato Fig. 4 - Pianta transgenica. 39 anche il trasferimento contemporaneo di caratteri che hanno inciso negativamente sulla produzione e sulla qualità. Gli esperimenti di trasformazione genetica mediati da Agrobacterium tumefaciens hanno consentito finora di inserire nel genoma di cultivar di melone inodorus geni capaci di conferire tolleranza al virus del CMV e geni che determinano lo sviluppo partenocarpico del frutto. Ovviamente tali significativi risultati dovranno essere oggetto di valutazioni genetico-agronomiche ma in ogni caso rappresentano un ulteriore progresso nel lavoro di miglioramento genetico del melone. Conclusioni L'Istituto Sperimentale per l'Orticoltura ha svolto, nell'ambito del miglioramento genetico del melone un ruolo di primaria importanza. L'attività di ricerca, iniziata fin dal 1982, ha permesso oltre alla conservazione del germoplasma e la selezione di un'ampia gamma di linee pure, diversificate per produttività e caratteristiche merceologiche del frutto, anche la costituzione di ibridi dotati di resistenza genetica e/o tolleranza nei confronti delle principali fitopatie. Un valido contributo è stato apportato dall'impiego delle biotecnologie che hanno consentito non solo l'acquisizione di conoscenze di base, ma anche il raggiungimento di risultati di pratica applicabilità, che consentiranno di progredire celermente nel miglioramento genetico della specie.
Esperienze sulle principali avversità del melone Ammavuta G. - Di Graziano M. (Osservatorio Regionale per le Malattie delle Piante - PA) Nel 1994 nasce, dalla collaborazione tra l'O.M.P. prenditori a rispondere alle interviste in maniera atdi Palermo e l'Assessorato Agricoltura e Foreste, il tendibile. "Progetto Melone". Nell'ambito di quest'iniziativa Quest'indagine ha fornito interessanti elementi col'O.M.P. si è occupato delle problematiche fitosani- noscitivi sulle avversità e sulle strategie di controltarie. lo adottate ordinariamente e in particolare: Il primo passo è stato quello di rendere oggetti- - l'afide nero delle malvacee e delle cucurbitave ed organiche le notizie sulla difesa della coltura, cee (Aphis gossypii) si conferma l'insetto chiave deimediante un'indagine conoscitiva che ha avuto come la coltura; esso è risultato presente a livelli potenobiettivi principali: zialmente dannosi in 4/11 aziende (soglia empirica di - il monitoraggio sulla diffusione delle principali una media di 10 colonie per pianta sulla parcella esaavversità del melone; minata) ed è stato oggetto di almeno un trattamento - la verifica sulla scelta dell'agricoltore in materia in tutte le aziende esaminate (massimo 6); in 4 aziendi difesa fitosanitaria. de del campione sono stati effettuati trattamenti a ca- A tal fine sono stati effettuati rilievi quindicinali e rattere preventivo; in nessuna azienda si è comunque interviste, sul pool di undici aziende, scelte in col- registrato deprezzamento della produzione causato da laborazione con le Sezioni Operative di Assistenza questo insetto; Tecnica di Buseto e Paceco (TP), Sancipirrello (PA) - Bemisia tabaci si presenta in maniera diffusa sul e Menfi (AG), dislocate nei principali areali melo- campione (9/11 aziende), raggiungendo livelli ponicoli della Sicilia occidentale. tenzialmente dannosi (soglia empirica di presenza I criteri di scelta delle aziende sono stati quelli del- di aggregati di neanidi ed abbondante melata) in 4/11 le rappresentatività e della disponibilità degli im- aziende; tuttavia i controlli effettuati alla raccolta non
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