Il melone d'inverno - Portale dell'innovazione - Regione Siciliana
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pia e di fattori di resistenza nei confronti di funghi nematodi<br />
e virus. La valorizzazione di un patrimonio<br />
varietale così ampio potrebbe, quindi, contribuire al<br />
rilancio dei tipi a consumo invernale nelle zone tipiche<br />
di coltivazione e non. Significativi risultati, nel<br />
lavoro di miglioramento sono stati conseguiti di recente<br />
mediante l'impiego delle tecniche di ingegneria<br />
genetica (Fig. 1).<br />
Le biotecnologie costituiscono un supporto efficace<br />
al miglioramento genetico tradizionale e sono<br />
indispensabili per l'attuazione di programmi di sviluppo<br />
che, nel passato, potevano apparire impraticabili.<br />
Attraverso il finanziamento dei progetti finalizzati<br />
"Biotecnologie avanzate", "Resistenze genetiche<br />
agli stress biotici e abiotici" e "Orticoltura"<br />
del nostro Ministero agricolo, l'attività di ricerca ha<br />
reso possibile oltre all'acquisizione di conoscenze<br />
scientifiche di base anche l'ottenimento di positivi risultati<br />
mediante l'impiego delle tecniche di coltura in<br />
vitro quali rigenerazione somatica, partenogenesi in<br />
situ, trasformazione genetica e ginogenesi (Fig. 2).<br />
Fig. 2 - Embrione rigenerato da ovario.<br />
Rigenerazione<br />
In <strong>melone</strong> la possibilità di rigenerare piante partendo<br />
da espianti somatici di cotiledoni e/o foglie è<br />
riconducibile ad un passato piuttosto recente. Diversi<br />
autori hanno riportato esperienze utilizzando<br />
perlopiù genotipi afferenti alla varietà botanica reticulatus.<br />
<strong>Il</strong> sistema di rigenerazione messo a punto nei<br />
nostri esperimenti ha previsto invece l'impiego di<br />
linee e cultivar di introduzione italiana di entrambe<br />
le varietà botaniche reticulatus e inodorus. I risulta-<br />
ti ottenuti hanno consentito non solo di ottimizzare<br />
l'efficienza del sistema di rigenerazione in vitro indispensabile<br />
per avviare esperimenti di trasformazione<br />
genetica ma di individuare i genotipi capaci<br />
di dare la migliore risposta morfogenetica (n° di germogli<br />
rigenerati per espianto coltivato) da impiegare<br />
in programmi di ricerca mirati alla costituzione di<br />
linee e/o ibridi Fl migliorati.<br />
Ginogenesi<br />
Numerosi studi sono stati avviati al fine di individuare<br />
le tecniche più idonee per indurre aploidia.<br />
Metodi di breeding tradizionale quali: ibridazione interspecifica,<br />
intergenerica e semigamia e tecniche più<br />
recenti, come la coltura in vitro di antere, di ovari e<br />
di ovuli, hanno permesso l'ottenimento di aploidi in<br />
diverse specie coltivate. In <strong>melone</strong> le prime piante<br />
aploidi, sebbene con frequenze piuttosto basse, sono<br />
state ottenute mediante ibridazione interspecifica<br />
tra Cucumis melo (2n) e Cucumis ficifolius (4n) e<br />
partenogenesi indotta impiegando polline trattato con<br />
alte dosi di raggi gamma, mentre i diversi tentativi di<br />
applicazione di tecniche di androgenesi e ginogenesi<br />
avevano finora fallito. Con la tecnica della partenogenesi<br />
in situ, sono state prodotte diverse linee isogeniche<br />
diplo-aploidi di <strong>melone</strong> da ecotipi della varietà<br />
inodorus e da genotipi di accertato interesse agronomico-commerciale<br />
della varietà reticulatus che verranno<br />
utilizzati in programmi di miglioramento genetico<br />
per resistenza a funghi, virus e nematodi. Parallelamente,<br />
sono stati impostati esperimenti di coltura<br />
in vitro impiegando ovari non fecondati per indurre<br />
aploidia nella specie senza dover ricorrere all'impiego<br />
di agenti fisici come le radiazioni ionizzanti<br />
(raggi X e γ) che rendono di difficile applicazione<br />
la tecnica in virtù di limitazioni riconducibili alla<br />
disponibilità della sorgente di radiazione e di personale<br />
qualificato per l'esecuzione. Dopo ripetuti tentativi<br />
effettuati per diversi anni impiegando tale tecnica<br />
senza successo, per la prima volta nel mondo<br />
in <strong>melone</strong> è possibile ottenere piante aploidi ginogeniche.<br />
I risultati ottenuti, sebbene preliminari, lasciano<br />
intravedere la possibilità di produrre numerose<br />
piante aploidi con notevole rapidità (Fig. 3).