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Il melone d'inverno - Portale dell'innovazione - Regione Siciliana

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to del film pacciamante opaco rispetto a quello trasparente,<br />

vengono peraltro mantenuti nel corso della<br />

coltura grazie all'ombreggiamento che il fogliame<br />

delle piante è capace di realizzare durante il progressivo<br />

accrescimento.<br />

Un esperimento effettuato nel 1982, utilizzando<br />

come test l'ecotipo Cartucciaro, mise in evidenza i limiti<br />

dell'applicabilità della tecnica irrigua alle coltivazioni<br />

melonicole da destinare alla conservazione.<br />

Infatti cadenzando l'irrigazione per l'intero ciclo biologico<br />

le rese unitarie subivano un significativo incremento<br />

rispetto alla coltura condotta in asciutto, ma<br />

la conservabilità dei frutti ne risentiva negativamente.<br />

(Incalcaterra 1982).<br />

Al contrario l'irrigazione di soccorso con uno - tre<br />

interventi praticati fino alla fase iniziale d'ingrossamento<br />

dei frutti determina incrementi produttivi significativi<br />

rispetto alla coltura seccagna, se pure sensibilmente<br />

inferiori a quelli delle colture irrigate per<br />

tutto il ciclo biologico, ma la conservabilità dei frutti<br />

risulta meno compromessa anche se inferiore a quella<br />

dei frutti ottenuti in regime asciutto (lnalcaterra<br />

1982).<br />

Sottoponendo a conservazione i frutti di diverse<br />

cultivar provenienti da culture condotte in regime<br />

asciutto senza pacciamatura è risultato che la cv. Helios<br />

dimostra discrete capacità di conservazione (70%<br />

dei frutti dopo tre mesi), mentre con l'ecotipo Cartucciaro<br />

raggiungono i tre mesi di conservazione post<br />

raccolta il 90% dei peponidi. (Curatolo 1996).<br />

Tra le cultivar a buccia verde il Tendral ed il Viking<br />

F1 hanno dimostrato una conservabilità dei frutti<br />

dell'85% dopo tre mesi, mentre i frutti dell'ecotipo<br />

Purceddu resistono per oltre il 90% dopo tre mesi<br />

di conservazione in cassette in cui i peponidi erano<br />

posti su due strati in magazzino non termocondizionato,<br />

ma aerato. (Curatolo 1996).<br />

Conclusioni<br />

Tutte le ricerche effettuate dimostrano la marcata<br />

influenza dell'ambiente di coltivazione sulla scelta<br />

della varietà che può anche vanificare le tecniche di<br />

coltivazione più sofisticate. La sinergia tra cultivar ed<br />

ambiente tende quindi anche a definire la vocazionalità.<br />

Per tali ragioni la scelta di una nuova varietà<br />

Fig. I - L'introduzione dell'Helios FI sta assumendo un ruoto importante<br />

nelle coltivazioni melonicole della Sicilia Occidentale in quanto si<br />

dimostrata in grado di soddisfare le nuove esigenze di mercato e dei consumatori.<br />

Infatti la forma globosa del frutto risulta adatta al confezionamento<br />

in cassette senza sprechi di spazio, il peso medio dei frutti intorno<br />

a 1500 gr: appare idoneo ad assecondare le richierste dei consumatori<br />

verso frutti medio piccoli, di elevato grado zuccherino e con<br />

elevata percentuale di parte edule.<br />

pone alcuni condizionamenti dipendenti dalle intrinseche<br />

capacità di valorizzare le risorse ambientali;<br />

di garantire il massimo grado di affidabilità della<br />

risposta, di soddisfare specifiche esigenze aziendali<br />

e di esaltare il significato economico della coltura.<br />

Tra le cultivar provate l'introduzione dell'Helios<br />

F1 sta assumendo un ruolo importante nelle coltivazioni<br />

melonicole della Sicilia Occidentale ai fini<br />

della economicità della coltura in quanto si è dimostrata<br />

in grado di soddisfare le esigenze di mercato<br />

e dei consumatori. Infatti la forma globosa del frutto<br />

Fig. 2 - La cv Madras a frutto medio grosso, particolarmente ricercata<br />

nei mercati meridionali, allo stato attuale risulta la più coltivata nell'entroterra<br />

siciliano. Tale diffusione è favorita sopratutto dalla buona<br />

adattabilità all'ambiente di coltivazione e dal basso costo del seme. Tuttavia<br />

a partire dal 1997 si è notata una flessione delle superflci destinate<br />

a tale varietà in seguito all'espansione della cultivar Helios FI che si<br />

è dimostrata la più ricercata su tutti ì mercati.

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