Il melone d'inverno - Portale dell'innovazione - Regione Siciliana
Il melone d'inverno - Portale dell'innovazione - Regione Siciliana
Il melone d'inverno - Portale dell'innovazione - Regione Siciliana
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
34<br />
to del film pacciamante opaco rispetto a quello trasparente,<br />
vengono peraltro mantenuti nel corso della<br />
coltura grazie all'ombreggiamento che il fogliame<br />
delle piante è capace di realizzare durante il progressivo<br />
accrescimento.<br />
Un esperimento effettuato nel 1982, utilizzando<br />
come test l'ecotipo Cartucciaro, mise in evidenza i limiti<br />
dell'applicabilità della tecnica irrigua alle coltivazioni<br />
melonicole da destinare alla conservazione.<br />
Infatti cadenzando l'irrigazione per l'intero ciclo biologico<br />
le rese unitarie subivano un significativo incremento<br />
rispetto alla coltura condotta in asciutto, ma<br />
la conservabilità dei frutti ne risentiva negativamente.<br />
(Incalcaterra 1982).<br />
Al contrario l'irrigazione di soccorso con uno - tre<br />
interventi praticati fino alla fase iniziale d'ingrossamento<br />
dei frutti determina incrementi produttivi significativi<br />
rispetto alla coltura seccagna, se pure sensibilmente<br />
inferiori a quelli delle colture irrigate per<br />
tutto il ciclo biologico, ma la conservabilità dei frutti<br />
risulta meno compromessa anche se inferiore a quella<br />
dei frutti ottenuti in regime asciutto (lnalcaterra<br />
1982).<br />
Sottoponendo a conservazione i frutti di diverse<br />
cultivar provenienti da culture condotte in regime<br />
asciutto senza pacciamatura è risultato che la cv. Helios<br />
dimostra discrete capacità di conservazione (70%<br />
dei frutti dopo tre mesi), mentre con l'ecotipo Cartucciaro<br />
raggiungono i tre mesi di conservazione post<br />
raccolta il 90% dei peponidi. (Curatolo 1996).<br />
Tra le cultivar a buccia verde il Tendral ed il Viking<br />
F1 hanno dimostrato una conservabilità dei frutti<br />
dell'85% dopo tre mesi, mentre i frutti dell'ecotipo<br />
Purceddu resistono per oltre il 90% dopo tre mesi<br />
di conservazione in cassette in cui i peponidi erano<br />
posti su due strati in magazzino non termocondizionato,<br />
ma aerato. (Curatolo 1996).<br />
Conclusioni<br />
Tutte le ricerche effettuate dimostrano la marcata<br />
influenza dell'ambiente di coltivazione sulla scelta<br />
della varietà che può anche vanificare le tecniche di<br />
coltivazione più sofisticate. La sinergia tra cultivar ed<br />
ambiente tende quindi anche a definire la vocazionalità.<br />
Per tali ragioni la scelta di una nuova varietà<br />
Fig. I - L'introduzione dell'Helios FI sta assumendo un ruoto importante<br />
nelle coltivazioni melonicole della Sicilia Occidentale in quanto si<br />
dimostrata in grado di soddisfare le nuove esigenze di mercato e dei consumatori.<br />
Infatti la forma globosa del frutto risulta adatta al confezionamento<br />
in cassette senza sprechi di spazio, il peso medio dei frutti intorno<br />
a 1500 gr: appare idoneo ad assecondare le richierste dei consumatori<br />
verso frutti medio piccoli, di elevato grado zuccherino e con<br />
elevata percentuale di parte edule.<br />
pone alcuni condizionamenti dipendenti dalle intrinseche<br />
capacità di valorizzare le risorse ambientali;<br />
di garantire il massimo grado di affidabilità della<br />
risposta, di soddisfare specifiche esigenze aziendali<br />
e di esaltare il significato economico della coltura.<br />
Tra le cultivar provate l'introduzione dell'Helios<br />
F1 sta assumendo un ruolo importante nelle coltivazioni<br />
melonicole della Sicilia Occidentale ai fini<br />
della economicità della coltura in quanto si è dimostrata<br />
in grado di soddisfare le esigenze di mercato<br />
e dei consumatori. Infatti la forma globosa del frutto<br />
Fig. 2 - La cv Madras a frutto medio grosso, particolarmente ricercata<br />
nei mercati meridionali, allo stato attuale risulta la più coltivata nell'entroterra<br />
siciliano. Tale diffusione è favorita sopratutto dalla buona<br />
adattabilità all'ambiente di coltivazione e dal basso costo del seme. Tuttavia<br />
a partire dal 1997 si è notata una flessione delle superflci destinate<br />
a tale varietà in seguito all'espansione della cultivar Helios FI che si<br />
è dimostrata la più ricercata su tutti ì mercati.