Il melone d'inverno - Portale dell'innovazione - Regione Siciliana

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Fig. 4 - II telo pacciamante largo cm 100 ha espletato vistosi effetti sia sulla precocità di maturazione, sulle rese complessive di frutti e sulla qualità degli stessi. 100 ha consentito di realizzare rese unitarie di 17,7 t.ha- 1 mentre produzioni sensibilmente più modeste (14,9 t.ha') si sono ottenute con le strisce larghe 50 cm ed ancor più su suolo nudo (6,9 t.ha- 1 ). Il peso unitario dei frutti non è stato influenzato dalla larghezza del film pacciamante (1800g circa) mentre frutti con pezzatura vistosamente più ridotta (1616 g) si sono ottenuti su suolo nudo. Anche il tenore zuccherino dei peponidi non è stato influenzato dalla larghezza del film pacciamante che in ogni caso è risultato sempre superiore rispetto ai peponidi ottenuti su suolo nudo (Incalcaterra, Curatolo 1992). L'impiego dei film plastici, come precedentemente detto, "determina un notevole impatto con l'ambiente a causa del difficile riciclo del materiale plastico a fine coltura" (Greenwood, Neeteson 1993). Nell'intento di apportare un contributo a questo grave problema sono stati valutati alcuni nuovi film aventi la caratteristica di degradarsi dopo un certo periodo sotto l'azione combinata della radiazione solare, dell'ossigeno e della temperatura. Questi manufatti sono di ridotto spessore (0,012 mm) ed avrebbero anche il vantaggio di ridurre di quasi 4 volte 23 la quantità di plastica in campo, rispetto all'utilizzo di film tradizionali di LLDPE (0,05 mm). Dal confronto tra 4 tipi di film (LLDPE trasparente, fotodegradabile trasparente, LLDPE nero, fotodegradabile fumé) ed il controllo suolo nudo è emerso che le più elevate produzioni si ottengono utilizzando il PE trasparente (15,1 t.ha-' mentre si riducono le rese impiegando il PE nero (13,3 t.ha- 1 ) ed il fotodegradabile fumé (13,9 t.ha-') . Produzioni sensibilmente inferiori si sono ottenute con l'impiego della pacciamatura con film fotodegradabile trasparente (11,8 t.ha-'), mentre su suolo nudo le rese hanno superato appena le 9,1 t.ha-' (grafi). Gli aspetti qualitativi della produzione (peso unitario dei frutti, percentuale dei frutti con pezzatura inferiore al kg, residuo secco ottico) sono stati influenzati positivamente dal trattamento pacciamante. Le risposte dei film tradizionali di LLDPE trasparente e nero hanno dimostrato ancora una volta la validità di questa tecnica per migliorare le produzioni qualitative e quantitative del melone d'inverno. Per quanto concerne il film fotodegradabile tra-

24 sparente adoperato nella sperimentazione si è evidenziata una limitata resistenza alle intense radiazioni solari dell'estate siciliana. Infatti, nonostante si sia provveduto a coprire la striscia pacciamante col fogliame delle piante non si è riusciti a rallentare i processi di ossidazione che hanno provocato le progressive lacerazioni del film. Queste fessurazioni aggravate dall'azione meccanica del vento hanno fatto perdere al nuovo manufatto l'effetto pacciamante, aumentando l'evaporazione del suolo. Questa situazione - quasi improvvisa - ha provocato uno stato di stress idrico e nutrizionale delle piante che hanno prodotto pochi frutti e di ridotte dimensioni. Al contrario con il film fotodegradabile fumé i processi di alterazione non si sono manifestati permettendo al manufatto di assolvere fino alla conclusione del ciclo colturale la funzione pacciamante (Curatolo et AA 1994). In una ricerca successiva sono stati valutati altri sono stati ottenuti con l'applicazione della pacciamatura rispetto alla coltura condotta su suolo nudo (Tab.3) (Curatolo, Incalcaterra 1996). Importante risulta anche la corretta epoca d'impianto. Infatti il film fotodegradabile ha manifestato una ridotta resistenza alla radiazione solare e facilità a lacerarsi quando è stato messo in opera precocemente (1° Aprile - 10 Aprile) o tardivamente 30 Aprile in cui si manifestano condizioni climatiche di basse temperature per le prime due epoche e di alte temperature per l'ultima epoca che tendono a stressare la pianta in fase di attecchimento. Di contro, si è rilevato che, facendo coincidere l'epoca di impianto (20 Aprile) con le migliorate condizioni ambientali, le piantine si accrescono senza difficoltà, ricoprendo rapidamente il film fotodegradabile che riesce così a resistere fino alla fine del ciclo biologico, grazie all'azione protettiva svolta dall'ombreggia- Graf. 1 - Effetti dei diversi film pacciamanti sulla produzione due nuovi formulati fotodegradabili fumé e trasparente dotati di una maggiore resistenza alla fotodegradazione rispetto ai film della precedente prova, sempre in confronto con quelli opachi e trasparenti tradizionali. Interessante è stata in questo secondo caso la risposta del nuovo formulato trasparente fotodegradabile che, anche grazie all'azione protettiva dai raggi solari svolta dal progressivo ricoprimento del fogliame della pianta in accrescimento, è riuscito a resistere quasi senza alterarsi fino alla fine del ciclo della coltura facendo rilevare i più interessanti risultati produttivi (17,2 t.ha-') rispetto sia al PE trasparente tradizionale (16,0 t.ha-') al PE opaco (15,3 t.ha-') ed al fotodegradabile opaco (13,8 t.ha-'). Anche in questa prova i migliori risultati qualiquantitativi mento del fogliame. Pertanto, pur ritenendo i risultati interessanti, rimangono le incertezze legate in ogni caso al tempo di totale degradazione dei nuovi formulati plastici considerato che la parte di film che rimane interrata e non esposta alla luce si altera con difficoltà nel l'asportarlo a fine coltura e/o creando ostacolo agli organi lavoranti delle macchine durante le successive lavorazioni se rimane sul suolo. La pacciamatura, si è rivelata particolarmente valida per attenuare le deficienze termiche in regime di aridocoltura che si verificano all'inizio primavera in Sicilia e per conservare la preziosa umidità nel suolo, assicurando alle piante di melone un rifornimento idrico confacente ad uno stato edafico ottimale per

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sparente adoperato nella sperimentazione si è evidenziata<br />

una limitata resistenza alle intense radiazioni<br />

solari dell'estate siciliana. Infatti, nonostante si sia<br />

provveduto a coprire la striscia pacciamante col fogliame<br />

delle piante non si è riusciti a rallentare i processi<br />

di ossidazione che hanno provocato le progressive<br />

lacerazioni del film. Queste fessurazioni aggravate<br />

dall'azione meccanica del vento hanno fatto perdere<br />

al nuovo manufatto l'effetto pacciamante, aumentando<br />

l'evaporazione del suolo. Questa situazione<br />

- quasi improvvisa - ha provocato uno stato di stress<br />

idrico e nutrizionale delle piante che hanno prodotto<br />

pochi frutti e di ridotte dimensioni. Al contrario con<br />

il film fotodegradabile fumé i processi di alterazione<br />

non si sono manifestati permettendo al manufatto<br />

di assolvere fino alla conclusione del ciclo colturale<br />

la funzione pacciamante (Curatolo et AA 1994).<br />

In una ricerca successiva sono stati valutati altri<br />

sono stati ottenuti con l'applicazione della pacciamatura<br />

rispetto alla coltura condotta su suolo nudo<br />

(Tab.3) (Curatolo, Incalcaterra 1996).<br />

Importante risulta anche la corretta epoca d'impianto.<br />

Infatti il film fotodegradabile ha manifestato<br />

una ridotta resistenza alla radiazione solare e facilità<br />

a lacerarsi quando è stato messo in opera precocemente<br />

(1° Aprile - 10 Aprile) o tardivamente 30<br />

Aprile in cui si manifestano condizioni climatiche<br />

di basse temperature per le prime due epoche e di<br />

alte temperature per l'ultima epoca che tendono a stressare<br />

la pianta in fase di attecchimento. Di contro, si è<br />

rilevato che, facendo coincidere l'epoca di impianto<br />

(20 Aprile) con le migliorate condizioni ambientali,<br />

le piantine si accrescono senza difficoltà, ricoprendo<br />

rapidamente il film fotodegradabile che riesce<br />

così a resistere fino alla fine del ciclo biologico,<br />

grazie all'azione protettiva svolta dall'ombreggia-<br />

Graf. 1 - Effetti dei diversi film pacciamanti sulla produzione<br />

due nuovi formulati fotodegradabili fumé e trasparente<br />

dotati di una maggiore resistenza alla fotodegradazione<br />

rispetto ai film della precedente prova,<br />

sempre in confronto con quelli opachi e trasparenti<br />

tradizionali. Interessante è stata in questo secondo caso<br />

la risposta del nuovo formulato trasparente fotodegradabile<br />

che, anche grazie all'azione protettiva dai<br />

raggi solari svolta dal progressivo ricoprimento del<br />

fogliame della pianta in accrescimento, è riuscito a<br />

resistere quasi senza alterarsi fino alla fine del ciclo<br />

della coltura facendo rilevare i più interessanti risultati<br />

produttivi (17,2 t.ha-') rispetto sia al PE trasparente<br />

tradizionale (16,0 t.ha-') al PE opaco (15,3<br />

t.ha-') ed al fotodegradabile opaco (13,8 t.ha-'). Anche<br />

in questa prova i migliori risultati qualiquantitativi<br />

mento del fogliame.<br />

Pertanto, pur ritenendo i risultati interessanti, rimangono<br />

le incertezze legate in ogni caso al tempo di<br />

totale degradazione dei nuovi formulati plastici considerato<br />

che la parte di film che rimane interrata e non<br />

esposta alla luce si altera con difficoltà nel l'asportarlo<br />

a fine coltura e/o creando ostacolo agli organi lavoranti<br />

delle macchine durante le successive lavorazioni<br />

se rimane sul suolo.<br />

La pacciamatura, si è rivelata particolarmente valida<br />

per attenuare le deficienze termiche in regime di<br />

aridocoltura che si verificano all'inizio primavera<br />

in Sicilia e per conservare la preziosa umidità nel suolo,<br />

assicurando alle piante di <strong>melone</strong> un rifornimento<br />

idrico confacente ad uno stato edafico ottimale per

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