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Il melone d'inverno - Portale dell'innovazione - Regione Siciliana

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18<br />

re esprimere alla cucurbitacea il massimo della potenzialità<br />

produttiva.<br />

Nei suoli argillosi tendenzialmente compatti le lavorazioni<br />

profonde, eseguite in estate prima dell'inizio<br />

delle piogge, oltre a fare aumentare la capacità<br />

d'invaso del terreno, agiscono sulla loro struttura tendendo<br />

a stabilire un giusto rapporto tra fase liquida<br />

e gassosa che favorisce l'approfondimento dell'apparato<br />

radicale della coltura che va ad ospitare. I successivi<br />

lavori praticati nel periodo autunno vernino,<br />

antecedente la semina, hanno lo scopo di amminutare<br />

le grosse zolle e controllare lo sviluppo delle<br />

infestanti che scalarmente vanno emergendo. Con tali<br />

lavori, oltre al livellamento del terreno, si viene a<br />

rompere la "crosta" che si forma nei terreni argillosi<br />

per azione delle piogge battenti. Così si favorisce<br />

una più attiva circolazione dell' aria nel suolo e la penetrazione<br />

dell'acqua piovana.<br />

Le ripetute sarchiature praticate nel corso del ci-<br />

Fig. I - Le lavorazioni superficiali, praticate utilizzando idonee sarchiatrici<br />

concepite da artigiani locali, tendono ad evitare e/o ridurre<br />

la formazione di crepacciature che, sviluppandosi in profondità, costituiscono<br />

dei veri e propri comìgnoli di evaporazione.<br />

Aspetti agronòmici detta coltura del <strong>melone</strong> invernale in Sicilia<br />

ciò colturale producono effetti positivi sulla fisiologia<br />

delle piante migliorando il loro approvvigionamento<br />

idrico. Infatti con l'interruzione del sistema capillare<br />

si riducono di almeno il 50% le perdite per evaporazione<br />

e tale riduzione è tanto più elevata quanto<br />

più argilloso, ma strutturale è il terreno (Sarno R.<br />

1982).<br />

Le lavorazioni superficiali, praticate utilizzando<br />

idonee sarchiatrici concepite da artigiani locali, tendono<br />

ad evitare e/o ridurre la formazione di crepacciature<br />

che, sviluppandosi in profondità, costituiscono<br />

dei veri e propri comignoli di evaporazione<br />

(Adams e Hanks 1964), capaci di prosciugare le riserve<br />

idriche del suolo. Inoltre è da evidenziare che<br />

la progressiva formazione di crepacciature, sempre<br />

più ampie e profonde sollecitano a trazione l'apparato<br />

radicale fino alla rottura (Fig. 1) con conseguente<br />

stato di sofferenza della pianta specie quando si evolve<br />

in un irreversibile collasso. L'effetto evaporante<br />

è più sensibile fino ad una distanza variabile dai 5<br />

ai 14 cm dalla parete fessurata ed in queste condizioni<br />

l'evaporazione viene incrementata fino al 20-30%, rispetto<br />

ad un suolo non crepacciato (Sarno R. 1982).<br />

Rilevante è inoltre l'azione del richiamo idrico<br />

in superficie provocata dai venti sciroccali che proprio<br />

in primavera-estate, si verificano in Sicilia con<br />

frequenza ed intensità. Non vi è dubbio che le lavorazioni,<br />

oltre a limitare le perdite di acqua per evaporazione,<br />

migliorano la struttura fisica del suolo,<br />

la vita microbica e la capacità di scambio cationico<br />

offrendo alla pianta anche condizioni ottimali per superare<br />

le delicate fasi fenologiche: fioritura, allegagione,<br />

ingrossamento dei frutti, sintesi degli zuccheri<br />

che coincidono con un periodo estivo, quando le<br />

temperature giornaliere raggiungono valori elevati<br />

specie in coincidenza di eventi sciroccali.<br />

Esperienze condotte in provincia di Trapani mettendo<br />

a confronto su suolo nudo e pacciamato diverse<br />

frequenze di sarchiatura, hanno messo in evidenza<br />

una risposta progressivamente decrescente all'aumentare<br />

dell'intervallo fra due interventi. Lavorazioni<br />

superficiali, distanziate 7 - 14-21 - 28 giorni<br />

hanno fatto rispettivamente registrare produzioni medie<br />

decrescenti di 14,9 - 13,7 - 12,5 e 11,5 t.ha ' significativamente<br />

superiori al controllo non sarchia

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